Irene Calabrò: “La verità su debito e bilancio del comune. Fine del tunnel vicina”

"In questi 10 anni siamo come stati una famiglia senza possibilità di fare un mutuo, ma non ci siamo mai arresi"

Irene Calabrò Comune

Ossigeno vitale per il comune di Reggio Calabria. Con il ‘Salva Città’, il Governo ha destinato verso i comuni in crisi aiuti da 4 miliardi: 1,3 vanno a Torino, 137 invece i milioni destinati nelle casse comunali di Reggio Calabria nei prossimi 20 anni, sino al 2042.

I due fondi costruiti dalla manovra per i Comuni in difficoltà distribuiscono gli aiuti per le quattro città schiacciate dal maxi-disavanzo (Torino, Napoli, Reggio Calabria e Palermo) e quelli per i circa 130 Comuni in pre-dissesto e contraddistinti da bassa capacità fiscale. Per Reggio Calabria in realtà sono quasi 160 i milioni che arriveranno nei prossimi 20 anni. Ai 137 milioni del ‘Salva Città’ infatti, bisogna aggiungere 21 milioni (13 milioni per il 2022, 8 milioni per il 2023) che si aggiungono a quelli già arrivati nel 2021 e relativi al Decreto Agosto.

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Come potranno essere utilizzati i fondi in arrivo? La curiosità accende i cittadini e viene soddisfatta da Irene Calabrò, Assessore al Bilancio: “Come previsto dalla legge, la misura non ammette possibilità di scelta. Le risorse devono essere utilizzate per coprire il disavanzo esistente”. Sull’imponente debito del Comune di Reggio Calabria (secondo le parole della consigliera Filomena Iatì di circa 740 milioni di euro), Calabrò chiarisce ai microfoni di CityNow.

“I 339 milioni euro di passivo si riferiscono ai dati di pre consuntivo del 2021, rispetto al consuntivo 2020 che era di 399 milioni. Il dato definitivo sarà forse anche migliore. Il dato dei 400 milioni si riferisce ai crediti di difficile esigibilità, ma non è assolutamente vero che il debito complessivo ammonta a oltre 700 milioni e bisogna sottolineare come l’amministrazione comunale in questi anni abbia sempre rispettato il piano di riequilibrio senza produrre nuovi debiti”.

L’Assessore al Bilancio definisce l’amministrazione come una famiglia, messa alle strette dall’impossibilità di accendere un mutuo e con il piano di riequilibrio a complicare la normale attività dell’ente.

“Nel corso di questo decennio abbiamo provato a diminuire il debito. Il piano di riequilibrio è partito con i commissari nel 2012 e ha una durata di 10 anni. Arriveremo alla scadenza naturale del 31 dicembre 2022, poi finalmente si metterà un punto e cadranno tutti i vincoli legati al piano.

Si potrà tornare a programmare, con meno paletti e restrizioni, tutte le decisioni andranno prese in maniera ponderata. In questi 10 anni siamo come stati una famiglia senza possibilità di fare un mutuo. Cosa mi sento di dire ai reggini? Che il tempo che stiamo dedicando alla nostra città deve essere produttivo e lasciare un segno per il futuro. Forse non ci si è resi perfettamente conto di quella che è stata l’evoluzione e le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare”.

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In attesa dell’approvazione del bilancio e dell’accertamento dei residui per il consuntivo, l’Assessore al Bilancio sottolinea l’importanza per le casse comunali delle risorse del Decreto Agosto e del Salva Città. “Sono fondi che assicurano liquidità al Comune, e ci permettono di diminuire i tempi di pagamento. In questi anni anni abbiamo lottato contro noi stessi, facendo due passi avanti e tre indietro a causa delle molteplici difficoltà da affrontare. Ci sono stati dei ritardi sulla tabella di marcia ma non ci siamo mai arresi”.