Comune di Reggio, centrodestra all'attacco. Minicuci: 'Prefetto come Ponzio Pilato'

L'opposizione si reca in Prefettura, chiesto un incontro con il Ministro Lamorgese

Antipasto di consiglio comunale particolarmente ‘caldo’ a Palazzo San Giorgio, il centrodestra torna all’attacco della maggioranza. Sul tavolo del dibattito il Pef (Piano Economico Finanziario), approvato ieri in Commissione Bilancio con la ‘mini fuga’ nel momento della votazione di alcuni consiglieri, compresi il presidente della Commissione Bilancio Mario Cardia e del vice presidente Antonio Ruvolo.

A pochi metri da Palazzo San Giorgio, in contemporanea con la conferenza del centrodestra, il Ministro dell’Interno Lamorgese incontra il Prefetto per parlare della delicata e spinosa situazione migranti. A entrambi riserva una stilettata il consigliere Nino Minicuci.

‘Ministro Lamorgese benvenuta in città. Si occupa dei migranti ma non si interessa delle irregolarità dell’amministrazione comunale e dei brogli elettorali verificatisi a Reggio Calabria. Non siamo assolutamente soddisfatti del suo operato.

Il Prefetto non si prende le dovute responsabilità rispetto a quanto sottolineiamo con le nostre denunce, anzi spesso se ne lava le mani come Ponzio Pilato e rinvia tutto a Roma. Attendo una sua risposta in merito ad una Pec del 20 settembre 2020″, le parole del già candidato a sindaco.

“Il Pef da approvare spetta al Comune di Reggio Calabria. C’è una situazione allarmante e che porterà quasi certamente all’aumento delle tariffe. L’amministrazione comunale opera in modo irregolare, le regole si devono rispettare anche perchè chi oggi è all’opposizione domani può essere al governo della città”.

‘Amministrazione trasparente come il carbone e con un ufficio propaganda al posto dell’ufficio stampa’, l’incipit dell’intervento del consigliere Massimo Ripepi. ‘Siamo esterrefatti di questo modo di operare, i due “piccoli Falcomatà” ovvero i sindaci f.f. si preoccupano soltanto di andare in giro e manifestare solidarietà verso comitati, associazioni, alberi e panchine.

Sono riusciti a validare un Pef in 24 ore e ricevere pareri tecnici in 12 ore, sono metodologie che evidenziano un ‘raffazzonamento amministrativo’ in modo inequivocabile. A pagare sono sempre i cittadini e lo faranno anche con l’aumento della tasse. Non c’è nulla che funziona, si protrae da tempo una situazione di gravissima mancanza di democrazia e per questi motivi mi rivolgo anche io al Ministro Lamorgese che oggi si trova a Reggio Calabria”, le parole di Ripepi.

Il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, Federico Milia, allarga il concetto di crisi di democrazia a crisi di maggioranza.

“Ieri alcuni esponenti di maggioranza hanno abbandonato la seduta poco prima della votazione, è l’esempio lampante di quanto sta accadendo a Palazzo San Giorgio. Rinnovo l’appello fatto dai colleghi Minicuci e Ripepi nei confronti del Ministro Lamorgese. Non sappiamo più cosa fare se non evidenziare di continuo le assurdità che si verificano e che puntualmente facciamo emergere. Chiediamo un passo indietro al sindaco Falcomatà, soltanto lui può fare qualcosa visto che i due sindaci f.f. si interessano soltanto di andare alle conferenze stampa”, conclude Milia.

“Ci ritroviamo un ente che non segue l’ordine cronologico delle varie attività e che quindi è incapace di programmare e si ritrova a rincorrere e deliberare in fretta e furia. Cosi come accaduto con il rendiconto, anche sul Pef non abbiamo avuto modo di studiare tutti i documenti”, evidenzia il consigliere Demetrio Marino.