Bilancio senza pace. Il Comune di Reggio torna 'strutturalmente deficitario'

Emergono dati preoccupanti dal verbale di delibera della giunta comunale

Ritorno…al passato. Non sembra esserci pace per il bilancio del Comune di Reggio Calabria. Emergono dati preoccupanti dal verbale di delibera della giunta comunale che aveva come oggetto l’approvazione dello schema di rendiconto del 2021. Intanto, nella serata di ieri i revisori hanno firmato i documenti relativi al rendiconto, da lunedi prossimo inizieranno le audizioni in Commissioni Bilancio con la speranza di chiudere la pratica nel giro di qualche giorno.

Non c’è tempo da perdere, considerato che una volta chiusa la partita relativa al rendiconto, ci sarà da aprire e sbrigare in tempi relativamente brevi anche quella dedicata al bilancio di previsione, la cui scadenza per l’approvazione è fissata al 31 maggio, termine che verrà con ogni probabilità sforato.

Consultando la ‘tabella dei parametri obiettivi per i comuni ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario’, si evince come il Comune di Reggio Calabria è tornato ad essere strutturalmente deficitario.

Dall’analisi della tabella e dei parametri si legge chiaramente che sono stati sforati (vedi la condizione indicata con il SI) più della metà dei parametri per l’accertamento della strutturale deficitarietá dell’ente. Il Comune di Reggio Calabria – con questa delibera di Giunta (n. 81/2022) che approva il rendiconto (2021) – di fatto torna ad essere un ente strutturalmente deficitario.

Bilancio1

Perché torna ad essere? Perché nel rendiconto dell’anno scorso (delibera del 2021, riferita a gestione del 2020) il Comune non era in condizione di strutturale deficitarietá, come confermato dalla tabella approvata nel rendiconto dell’anno scorso. Per gli enti strutturalmente deficitari purtroppo la legge prevede gravi conseguenze in termini di assunzioni, concorsi, personale, gestione della spesa e controlli. Tra queste conseguenze, la condizione di ente strutturalmente deficitario comporta l’automatica decadenza di tutti i dirigenti assunti.

Bilancio2

Periodo complicato e di lavoro intenso per l’assessore al Bilancio Irene Calabrò, tra rendiconto, bilancio di previsione e il ritorno allo stato di ente strutturalmente deficitario da affrontare. Rumors spifferano di una parte di maggioranza sempre più preoccupata da incertezze su importanti documenti contabili, ai microfoni di CityNow l’Assessore al Bilancio spiega la situazione attuale.

“La condizione di deficitarieta è dovuta all’obbligo di iscrizione dei contributi ricevuti dallo Stato al titolo 4 e ciò ha comportato lo sforamento dei parametri. Le conseguenze paventate non sono automatiche né irreversibili, saremo come sempre soggetti al parere della Commissione per la stabilità degli enti locali (COSFEL).

Sforare il parametro perché si è beneficiari di un contributo statale è paradossale, tanto che abbiamo già sollevato il problema ai ministeri che sono a lavoro per la modifica del decreto relativo ai parametri e non si esclude che una volta in vigore si possa rettificare il dato”.

Rispetto alle problematiche attuali, pochi giorni fa il dirigente finanziario del comune di Reggio Calabria Francesci Consiglio ha pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’ una riflessione dal titolo ‘Enti in equilibrio ma strutturalmente deficitari, gli indicatori sono inadeguati’.

“I parametri di deficitarietà introdotti con il Dm del Ministro dell’Interno di concerto con Il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 dicembre 2018, non tengono conto dell’attuale composizione degli equilibri di bilancio ne delle entrate, anche di natura straordinaria, che concorrono agli equilibri di parte corrente ai sensi dell’articolo 162, comma 6, del Dlgs 267/2000.

Anche i contributi dello Stato per il ripiano dei disavanzi comportano necessariamente il mancato rispetto dei parametro n. 1 e n. 5 , poiché le predette entrate non trovano allocazione nelle entrate correnti ma nelle entrate in conto capitale codice gestione 4.03.07.001 «Trasferimenti in conto capitale per ripiano disavanzi pregressi da Ministeri», con la paradossale situazione che all’aumentare dei trasferimenti volti alla riduzione del disavanzo vi è una diretta correlazione peggiorativa del parametro n. 1. Allo stesso modo anche le entrate da alienazioni patrimoniali, utilizzabili per la riduzione del disavanzo, provocano il medesimo effetto”, si legge nella riflessione del dirigente comunale.

Sulla posizione di Irene Calabrò il centrodestra nelle scorse settimane aveva sollevato qualche interrogativo, chiedendo un passo indietro alla diretta interessata. Richiesta respinta dall’Assessore al Bilancio, che ha parlato di ‘solletico’ rispetto alle accuse dell’opposizione. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, anche il sindaco f.f. Brunetti ha difeso a spada tratta Irene Calabrò, affermando senza possibilità di equivoci: “Rimane dov’è”.