Reggio, convocato il consiglio comunale: sul tavolo l’incompatibilità del sindaco Falcomatà
10 i punti all'ordine del giorno della riunione fissata a Palazzo San Giorgio. Il primo, il più importante, la discussione sull'incompatibilità del primo cittadino
15 Novembre 2025 - 11:15 | di Redazione

Il Consiglio comunale di Reggio Calabria tornerà a riunirsi lunedì 17 novembre alle ore 8.00 in seconda convocazione. La seduta arriva in un momento politico tumultuoso, segnato da fratture interne alla maggioranza e dall’attenzione sul futuro istituzionale del sindaco Giuseppe Falcomatà, da poco proclamato consigliere regionale.
Il presidente del Consiglio, Vincenzo Marra, ha confermato l’ordine del giorno, che si apre con il punto politicamente più rilevante: la contestazione dell’incompatibilità del primo cittadino.
I punti all’ordine del giorno
- Contestazione della causa di incompatibilità sopravvenuta al sindaco Giuseppe Falcomatà dopo la proclamazione a consigliere regionale.
- Comunicazioni del sindaco.
- Ratifica della delibera di Giunta n. 216 del 1° ottobre 2025.
- Riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio – ditta Olivetti Spa.
- Riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da titoli esecutivi notificati tra aprile e giugno 2025.
- Riconoscimento debiti fuori bilancio da sentenza n. 690/2024 del TAR Calabria.
- Riconoscimento debiti fuori bilancio da decreto ingiuntivo n. 884/12 del Tribunale Civile.
- Riconoscimento debiti fuori bilancio da sentenza n. 520/2019 del TAR Calabria.
- Riconoscimento debiti fuori bilancio da sentenza n. 31/19 del Giudice di Pace di Reggio Calabria.
- Riconoscimento debiti fuori bilancio su sentenza del TAR Toscana n. 1098/2025.
Il nodo politico: la posizione del sindaco
Il primo punto segna il passaggio più delicato. La legge prevede l’impossibilità di cumulare la carica di sindaco con quella di consigliere regionale. La proclamazione di Falcomatà a Palazzo Campanella ha quindi aperto l’incompatibilità, che il Consiglio deve ora valutare formalmente.
L’avvio della procedura obbliga l’interessato a scegliere quale incarico mantenere entro i tempi fissati dalla norma. Un passaggio che va ben oltre il piano tecnico, perché arriva mentre il clima politico in città è già teso per via del rimpasto di Giunta e delle tensioni esplose negli ultimi giorni con il Partito Democratico.
Gli altri punti all’ordine del giorno riguardano debiti fuori bilancio e atti amministrativi necessari alla gestione corrente dell’ente. Restano però sullo sfondo le incognite politiche che accompagnano l’amministrazione, chiamata a misurare la propria tenuta in un contesto sempre più complesso.
Il 17 novembre sarà quindi una tappa decisiva.
