Consiglio regionale, si delinea la geografia politica dell'assemblea. Non mancano i mugugni

Nessun reggino (di maggioranza) nell'ufficio di presidenza. E la minoranza contesta anche l'elezione di Irto come vice. Ecco tutti gli interventi

La prima seduta del Consiglio regionale dell’era Santelli, svolto nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ha già delineato la geografia politica di Palazzo Campanella. E se alla maggioranza sono serviti tre scrutini per eleggere il presidente dell’assemblea, dalla minoranza sono arrivati i primi mal di pancia legati a questioni di rappresentatività territoriale.

Per qualcuno, l’assenza di reggini (appartenenti alla maggioranza) dall’ufficio di presidenza, continua a non rappresentare né un precedente, né uno squilibrio politico, a fronte delle deleghe “pesanti” assegnate agli assessori Catalfamo e Spirlì. Eppure questo dice il freddo dato delle nomine, nonostante il richiamo e il senso di unità della Santelli. Anzi, per sentire parlare di Reggio, ci si può rifare al “sincero saluto e augurio alla città metropolitana di Reggio, sede del Consiglio regionale” da parte del neo presidente Tallini che ha dedicato un paio di minuti all’area dello Stretto: “Tra gli impegni che mi sento di assumere per Reggio Calabria c’è quello di rilanciare l’iniziativa e le funzioni della Conferenza Interregionale Calabria-Sicilia per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto, perché sono convinto che un’alleanza strategica tra le due Regioni possa portare a processi virtuosi nei settori del turismo, dei trasporti, della cultura, dei servizi, con enormi benefici per le due sponde”. Speriamo. Anche perché, viste le “deleghe pesanti”, in questa legislatura c’è da aspettarsi il definitivo rilancio dell’Aeroporto dello Stretto, e una modernizzazione decisiva nella viabilità e dei trasporti.

Ma la presenza/assenza di Reggio nell’ufficio di presidenza è contestata anche da parte dell’opposizione. L’unico rappresentante della città è infatti Nicola Irto, presidente del Consiglio uscente, che vestirà i panni del vice in compagnia del collega di minoranza Luca Morrone. La sua elezione in quota Pd arriva tra i mugugni di Francesco Pitaro (Io resto in Calabria) e Luigi Tassone (Pd). Entrambi hanno posto una questione politica di rappresentanza territoriale. “Per le opposizioni – ha detto Pitaro – non si è scritta una bella pagina. Le province di Cosenza, Catanzaro e Vibo non sono rappresentate nell’ufficio di presidenza. Oggi siamo noi a chiedere alla giunta di intervenire a vantaggio dell’area centrale della Calabria, perché all’interno di quest’area vi è il capoluogo di regione che non ce la fa più, e pretende rispetto e dignità. Lo schema proposto oggi dall’opposizione non l’ho votato”. E sulla stessa lunghezza d’onda si è ritrovato anche Tassone che in un telegrafico intervento, affermando di aver votato scheda bianca, ha bollato i meccanismi che hanno portato alla composizione dell’ufficio di presidenza come “scelte che mortificano l’area centrale della Calabria”.

Il dibattito

È chiaro che la seduta è stata monopolizzata dall’emergenza sanitaria in atto, e in questa direzione sono andati gli interventi dei vari consiglieri.

Nicola Irto (Pd) dopo aver salutato e ringraziato l’aula per l’elezione, ha mostrato apprezzamento per la relazione del presidente Tallini. Ha poi comunicato di aver predisposto nella passata legislatura tutte le iniziative – compresa la possibilità di interagire anche da remoto – per far lavorare al meglio il Consiglio, quindi da casa, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria in atto. Ha chiesto poi alla Santelli di condividere con il Consiglio le scelte importanti riguardo l’emergenza coronavirus, indicando il presidente della Regione Lombardia come un esempio da non seguire. Ha anche chiesto lumi sulla task force messa in piedi nei giorni scorsi per fronteggiare la crisi: “vogliamo capire quali sono le linee guida. No alla schizzofrenia legislativa”.

Giuseppe Aieta (Democratici e progressisti) dal canto suo riprendendo il tema della “schizofrenia legislativa” si è chiesto “se esiste in Calabria una filiera del comando”. Secondo lui il Commissario Cotticelli è stato commissariato dal Presidente Santelli – “ci può stare bene, purchè sia chiaro” ha detto – sottolineando come a Paola, Locri, e Cetraro sia stata decisa dapprima una strategia, poi un’altra e un’ora dopo ancora un’altra.

Sinibaldo Esposito (Cdl) ha dapprima lodato il “senso di responsabilità” dell’aula e poi posto un’altra questione politica, riferendosi anche all’elezione di Mimmo tallini alla presidenza: “La nostra non era una battaglia personale, ma solo politica. Oggi sei anche il mio presidente. Pensavamo però di meritare analoga dignità rispetto ad altre forze politiche di maggioranza. Ma non l’abbiamo avuta”. Poi l’attenzione si è spostata sull’emergenza in corsa. Esposito ha giustificato in qualche modo gli errori commessi fin qui rispetto alla crisi in corso, individuando una sorta di “schizofrenia apicale” che dal ministero arriva al Commissario fino alla politica. In tal senso ha chiesto alla Santelli di riferire in aula ogni qual volta prenderà delle decisioni in giunta. Infine, ha chiesto di allargare la platea dei soggetti sottoposti a tampone, suggerendo anche il ricorso a test nuovi e rapidi: “Quello dell’allergene potremmo provarlo” ha concliso.

Per Carlo Guccione (Pd) “dobbiamo essere uniti su una questione, quella del coronavirus che nella nostra regione per fortuna non ha inciso…” In tal senso ha rivelato di aver chiesto una informativa alla Santelli “perché vedo una certa anarchia, ma soprattutto per evitare gli errori fatti in Veneto e Lombardia, non ce lo possiamo permettere”. Anche lui propende per più tamponi, ed ha chiesto interventi decisi per sostenere l’economia regionale perché “il post emergenza sarà come vivere in un post guerra mondiale”. L’Obiettivo di inizio legislatura però è uno: “Abrogare il commissariamento della sanità”.

L’intervento di Domenico Giannetta (FI) ha un respiro più ampio: “Vorrei che questa diventasse la casa dei calabresi e non come l’isola che non c’è. Dobbiamo rispondere al senso di antipolitica dei cittadini. La risposta si dà con il buon esempio, l’etica, la morale e il lavoro, e questa deve essere l’impostazione da dare a questa assemblea. La Calabria è una e deve essere unita. Da qui devono passare messaggi importanti: il Consiglio ha un ruolo aggregante e propulsore della comunità calabrese”. Poi rispetto all’emergenza: “Occorre dare risposte ai cittadini, cosa che ha fatto fin qui la presidente Santelli, anche da sola o con una giunta parzialmente composta”. Poi, indicando i sindaci quali baluardo locale ha detto: “Bisogna stargli vicino, dimostrando che la Regione c’è e non si sottrae ai suoi obblighi. Bisogna passare dalla paura alla fiducia”.

Giacomo Pietro Crinò (Cdl) ha evidenzia la questione delicata che si vive all’ospedale di Locri, che sembrerebbe, dopo l’ultimo sopralluogo, sia stato individuato come centro covid. “La notizia – ha detto – ha messo in allarme gli operatori sanitari di Locri, struttura sofferente da anni”. Ed anche sulla questione dei tamponi ha aggiunto: “L’ambulatorio di Locri non è attrezzato e se la prevenzione è la vera linea guida da seguire per vincere il virus, si deve sapere che un tampone eseguito a Locri oggi segue un percorso determinato, viene trasferito a Reggio e ritorna a Locri dopo 4 giorni. Non credo che si possa continuare così. Bisogna attrezzare l’ospedale di Locri”

Raffaele Sainato (FdI) dal canto suo ha rispolverato il problema del commissariamento della sanità che “significa politica bloccata”. Accettando la sfida al covid 19 però ha sottolineato: “L’ospedale di Locri oggi è ancora peggio di quello che abbiamo ereditato, ma è anche vero che c’è tanta professionalità che può intervenire. Occorre trovare un percorso per salvaguardare i nostri sanitari. E poi, prima attrezziamo l’esistente”.

Infine, Filippo Mancuso (Lega) ha invitato a considerare il dopo crisi. “Ottimo lavoro fin qui, ma auspico di uscire dalla crisi sollecitando un’altra questione importante, quella economica e sociale della nostra regione: si intervenga con prontezza e con una programmazione che va fatta a partire già da oggi, attraverso l’apertura di tavoli tecnici immediati”.