Reggio, torna l'emergenza. Moschella: 'Pressione enorme, riattiveremo il PS Covid'

Tutti i numeri attuali dell'ospedale reggino. Il Covid Manager denuncia la situazione attuale con un aggiornamento sulla variante omicron

Nuova emergenza a Reggio Calabria.

La quarta ondata Covid fa paura e l’incubo del coronavirus si abbatte senza scrupoli tra le famiglie reggine, proprio a ridosso del Natale. La conferma dello stato d’emergenza in città arriva dal Covid manager del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria che ai nostri microfoni esordisce così:

“Siamo tornati in emergenza”.

Covid, nuova emergenza a Reggio

Il dott. Francesco Moschella chiarisce la situazione attuale:

“Sono 74 i pazienti ricoverati nei reparti Covid. Siamo vicini al limite previsto di saturazione della disponibilità dei posti letto che si attesta intorno ai 100 ricoveri”.

Il numero dei pazienti Covid è cresciuto notevolmente nel corso dell’ultimo mese. Nel dettaglio sono 39 i ricoverati nel reparto di malattie infettive, 22 in pneumologia, 1 in pediatria, 4 in ostetricia e 8 in terapia intensiva.

“Dalla giornata di ieri abbiamo riattivato il reparto di malattie infettive 2 al primo piano del padiglione Covid ed entro la giornata di domattina riattiveremo il pronto soccorso dedicato sempre nel padiglione Covid più la radiologia Covid”.

L’emergenza è ormai reale e i numeri diventano preoccupanti se si pensa agli otto ricoverati presso il reparto coordinato e diretto dal dott. Macheda in grado di accogliere al massimo altri due pazienti.

“Abbiamo avuto un momento di criticità nel mese di ottobre raggiungendo quasi 100 ricoverati e adesso visti i 74 ricoveri siamo tornati in forte difficoltà. Avevamo chiuso poi, visto la diminuzione dei ricoveri e di ingressi, alcuni reparti che adesso si è costretti riaprire”.

Covid e carenza di personale, è doppia emergenza

All’incubo del Covid si aggiunge un’altra emergenza, quella del personale. Come ormai noto e come più volte denunciato attraverso queste pagine, il GOM ha una forte carenza di organico.

“Nonostante la carenza di personale dobbiamo riaprire alcuni reparti fondamentali per curare i pazienti Covid. Stiamo cercando di reperire medici da altri reparti con una riorganizzazione interna per cercare di tamponare l’emergenza. Viviamo una enorme pressione aggravata dalla carenza di personale. Potremmo attivare altri posti letto ma ci sarà sempre il problema del numero dei medici”.

Numero dosi raggiunte, primo traguardo e vaccino bimbi

Nel dramma del Covid c’è una nota positiva che consola e che testimonia l’enorme sforzo fatto dal personale del GOM. Parliamo del numero delle 100 mila dosi di vaccino inoculate.

“Il centro vaccinale del GOM ha raggiunto il traguardo delle 100 mila dosi da inizio pandemia tra prime, seconde e terze dosi – spiega il dott. Moschella – Dal 27 dicembre del 2020 fino ad oggi sono state inoculate 100 mila dosi con una media di 350 dosi giornaliere e picchi di 100o dosi al giorno. C’è dunque un lavoro costante ed enorme all’interno dell’ospedale di Reggio Calabria. Stiamo lavorando anche con i volontari dell’ordine dei medici che non finiremo mai di ringraziare”.

Nonostante l’autorizzazione e il via libera di Aifa del vaccino sui bimbi al GOM al momento non è possibile inoculare il farmaco.

“Il vaccino, come noto, è stato autorizzato per i bimbi dai 5 agli 11 anni. Inoltre c’è stato un accordo tra la Regione Calabria e i pediatri per la vaccinazione e proprio ieri il dott. Scaffidi mi ha informato che al centro vaccinale di via Cardinale Portanova, all’interno di PalazzoCampanella ci sarà una linea dedicata pediatrica separata dagli adulti. Ancora però noi non abbiamo avuto indicazioni al riguardo ma ove la struttura commissariale dovesse autorizzarci e chiederci questa attività, saremo pronti per affrontare la nuova sfida attraverso la nostra pediatria”.

Omicron, terza dose fondamentale

Per quanto riguarda la terza dose, il dott. Moschella ha le idee chiare.

“Teniamo sotto osservazione la variante omicron che sembrerebbe essere più diffusiva rispetto alla variante delta. Per fortuna in Calabria abbiamo avuto un caso solo. Un ruolo importante giocano i vaccini e soprattutto la somministrazione della terza dose. Secondo studi recenti, dopo due mesi dalla seconda somministrazione un soggetto ha un calo della protezione del 50% contro la variante omicron. Con la terza dose per la omicron la protezione sale al 76%”.