De Micheli (Pd) a Reggio: 'Partito oligarchica e verticistica, bisogna cambiare'

La deputata del Pd contraria all'autonomia. 'Per la Calabria, da ministro, ho rilanciato il Porto di Gioia Tauro'

Paola De Micheli, deputata e candidata alla Segreteria nazionale del Partito democratico, a Reggio Calabria. Al centro dell’incontro la presentazione del documento congressuale a sostegno della sua candidatura, dal titolo “Concretamente. Prima le persone” ma anche temi strategici, come lo sviluppo del Sud, inteso come leva per una “Italia ad una sola velocità ” e i progetti strategici relativi alla crescita della Calabria.

Ad accoglierla in riva allo Stretto i dirigenti del Pd reggino e calabrese: il segretario regionale Nicola Irto, quello provinciale Antonio Morabito, la responsabile regionale Donne Democratiche Teresa Esposito, quella provinciale Valeria Bonforte, Enza Bruno Bossio, della direzionale nazionale Pd.

“Il Pd è guidato in maniera oligarchica e verticistica. Bisogna cambiare il partito, perchè in questi anni abbiamo spesso cambiato il gruppo dirigente, ma il partito è rimasto se stesso, guidato in maniera oligarchica e verticistica, lontano dalla vita degli iscritti e dei territori”.

Sempre in riferimento ai dem, l’ex ministro ha dato i numeri, ponendo l’attenzione su uno dei prossimi obiettivi da raggiungere.

“In Italia, secondo una ricerca, ci sono oltre 9 mln e mezzo di persone che si sentono di sinistra, noi ne intercettiamo poco meno della metà. La prima missione dei prossimi nove mesi è andare a stanarli tutti. La nostra parola d’ordine sarà proselitismo”.

Sui problemi della Calabria, De Micheli ha ricordato il proprio impegno per il porto di Gioia Tauro: “Da ex ministro ho fatto il più grande investimento degli ultimi 30 anni in Calabria, rilanciando Gioia Tauro, finanziando l’Alta velocità, che significa, in una regione che non ha mercato, cambiare la prospettiva industriale del Paese”.

Sul futuro della regione e il governo guidato da Occhiuto, ha specificato: ‘Enac per gli scali calabresi aveva un piano nazionale di riassetto degli aeroporti, piano che, però, è stato realizzato da un altro governo. Il presidente Occhiuto deve fare un bel ragionamento sull’aeroportualità regionale e condividere con il governo una strategia di rilancio per evitare di subire, come sempre, le decisioni di Roma”.

Contraria a qualsiasi topo di autonomia (“è fuori dal tempo, la vita delle persone non migliora con l’autonomia. Su questi temi sono pronta a mettere spalle al muro il Governo sulle risposte di eguaglianza nella sanità”), De Micheli guardando al prossimo congresso dem ha sottolineato di essere l’unica, tra i candidati, ad avere bene in mente la riforma del Pd.

“Io mi sono candidata a fare la segretaria, perché so che quello che dico si può fare. Perché so che quello che c’è scritto nella mia mozione è un pezzo, forse non esaustivo, della possibilità di rilanciare il Partito Democratico. Un partito che si fonda sulla tradizione della sinistra che ha fatto la Resistenza e la Costituzione. Possiamo essere caduti, ma ci rialzeremo”.

A livello nazionale, il dibattito degli ultimi giorni si è infiammato sul caso Cospito e il 41 bis. L’ex ministra mette in chiaro il proprio punto di vista: “Sono per il mantenimento del 41 bis senza se e senza ma. Io sono garantista, ma una volta che uno è stato condannato e c’è la certezza del reato su questioni di terrorismo e di mafia non si può che essere inflessibili. Ricordo che oggi al 41-bis ci sono il 95% di mafiosi”.