Il futuro di Reggio, elezioni europee e il rilancio della Calabria: Denis Nesci a tutto campo

Intervista ai microfoni di CityNow per l'europarlamentare di Fdi. 'Reggio disillusa, scoraggiata, in balia di un’amministrazione incapace di darle una visione'

Denis Nesci si racconta ai microfoni di CityNow. Il commissario provinciale di Fratelli d’Italia, fresco reduce del successo dell’evento Ecr Party tenutosi a Scilla la scorsa settimana, si sofferma sui temi più caldi a livello locale, nazionale ed europeo, grazie all’impegno da europarlamentare che lo vede direttamente coinvolto a Bruxelles. Domani Nesci sarà a Palazzo San Giorgio per l’iniziativa ‘Ripartiamo dalle circoscrizioni’ di Fratelli d’Italia.

On. Nesci, doveroso iniziare dall’evento Ecr Party da lei promosso. Pieno successo dell’iniziativa che ha visto in riva allo Stretto diversi ministri e sottosegretari del Governo, assieme a rappresentanti dell’Ue e importanti imprenditori. Un evento che ha avuto eco a livello nazionale e ha di fatto ‘oscurato’ il Forum di Cernobbio. Cosa rimane della convention e come sfruttare al meglio la spinta propulsiva di un evento di caratura internazionale ?

“Penso che la Calabria e il Sud in generale abbiano dimostrato che i grandi temi europei possono essere affrontati con una prospettiva politica diversa. Abbiamo ribaltato quel luogo comune che immaginava un Mezzogiorno piagnone e con il cappello in mano nei confronti di un’Europa troppo poco attenta alle grandi sfide che riguardano un pezzo importante, dal punto di vista strategico e geopolitico, del continente.

Adesso sulla scorta delle proposte avanzate occorre continuare a lavorare per garantire che questo pezzo del Paese acquisisca la consapevolezza dell’importanza che può ricoprire in Europa e cogliere tutte le opportunità che può offrire l’Europa”.

Aneddoti e retroscena raccontano di esponenti del Governo, e anche ospiti stranieri, letteralmente incantati dalle bellezze paesaggistiche della nostra terra. L’ennesima conferma che la Calabria possiede meravigliosi luoghi non può che inorgoglire. Al contempo però, c’è anche l’amarezza per tutto quello che Reggio e la Calabria possono esprimere, ma ancora non sono riusciti a realizzare…

“E’ proprio questo il punto. L’evento ECR ha avuto il grande merito far conoscere e valorizzare un territorio meraviglioso che ha lasciato veramente senza fiato gli ospiti stranieri ma anche quelli italiani che non erano mai venuti in questa zona della Calabria.

L’amarezza di cui parla lei può essere superata anche attraverso le ricette e le possibili soluzioni che sono emerse durante i lavori, istanze e soluzioni che continueremo a portare all’attenzione delle Istituzioni europee.

Perché le grandi potenzialità non devono restare tali ma devono trasformarsi in opportunità di crescita e di sviluppo per i nostri territori, incastonati nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo.”

Ponte sullo Stretto, sviluppo del Porto e retroporto di Gioia Tauro, Zes Sud, s.s.106, alta velocità e alta capacità, fondi del Pnrr. La Calabria appare ad un bivio, tra effettivo rilancio e sabbie mobili che rischiano di intrappolarne il futuro. C’è da parte della classe politica la piena consapevolezza che è davvero arrivato il momento di imprimere una svolta e quali i primi passi per realizzarla?

“Tutti asset oggetto di discussione alla convention ECR, ma allo stesso tempo tutti argomenti che sono parte dell’agenda del Governo Meloni, perché è volontà di questo Governo dare al Sud gli strumenti necessari a colmare il gap con il resto dell’Italia ma anche con resto d’Europa.

Dell’importanza strategica del Porto di Gioia Tauro il Presidente del Consiglio già si è espressa più volte, sulla Zes si è provveduto a fare già una riforma per unificare tutto il Sud sotto un’unica governance che può rendere più efficace il volare delle zone economiche speciali. Sul PNRR rassicuriamo i cittadini che purtroppo leggono le fake news che la sinistra ripropone sempre, che nessun taglio è previsto anche perché se non si considera la percentuale del 40% da destinare al Sud non si può attuare il PNRR.

Ma la vera svolta per affrontare queste sfide con la possibilità di vincerle sarà quella di dare una nuova maggioranza alla governance dell’Europa. E le prossime elezioni europee segneranno quell’orizzonte temporale al quale riferirci”.

Portare l’Europa in Calabria e la Calabria al centro dell’Europa, il primo obiettivo alla base dell’evento Ecr tenutosi la scorsa settimana. Nella giornata di ieri il Governatore Occhiuto ha annunciato la riattivazione della sede della Regione Calabria a Bruxelles, un qualcosa di tangibile e concreto per rappresentare le stesse intenzioni che avete espresso a Scilla. Cosa può significare questa novità e quale il suo specifico impegno da europarlamentare per far vibrare al meglio il ‘cuore pulsante’ della Calabria a Bruxelles?

“Intanto la scelta del Presidente Occhiuto è in linea con la mia volontà di non relegare la Calabria a ruolo di comprimario rispetto alle altre regioni del Sud; e bene ha fatto a recarsi a Bruxelles e ribadire la consapevolezza che senza Europa i territori periferici sono più deboli.

Per quanto concerne il mio impegno, posso dire che mi sono dato una missione, se pur nel poco tempo che il mio attuale mandato possa permettere – considerato che sono diventato Membro del Parlamento europeo da meno di un anno – ed è quella di accorciare le distanze tra Sud e Europa. E penso che con il duro lavoro che stiamo portando avanti qualche frutto si vedrà!”

Il prossimo 9 giugno si voterà per le elezioni europee, è possibile dare per scontata la sua candidatura. Quali le prospettive personali nella speranza di ottenere la sua rielezione e quali i pilastri sui quali si poggerà il progetto dei Conservatori europei?

“Il mio auspicio è quello di contribuire a dare più rappresentanza nel Parlamento europeo ai Conservatori europei, il cui programma politico non offre titubanze sui grandi temi.

L’ECR lavora nelle istituzioni e sui territori per promuovere i valori della tradizione nazionale, liberale e popolare degli Stati membri, nel rispetto di ciascuna delle identità che compongono l’Europa, rifiutando velleitari progetti federalisti e sussidiari, e soprattutto impegnandosi nella direzione di una riduzione della burocrazia e di una puntuale trasparenza nelle istituzioni nell’utilizzo dei fondi comunitari. Ma soprattutto per costruire un’Europa più vicina ai territori”.

Onorevole, all’Europa spetta la gestione dei flussi migratori, diventata una vera e propria emergenza e che vede la Calabria allo stremo, tra le regioni più in difficoltà. Numerosi gli appelli all’Ue per un’equa distribuzione e politiche di sostegno a chi, come la nostra regione, è costretta ad affrontare da sola questo complesso fenomeno. Non crede sia arrivato il momento di pretendere da Bruxelles azioni concrete e con quali idee nello specifico?

“Il problema che ha riguardato la storia recente delle politiche migratorie dell’Europa è divenuto una priorità per gli Stati Membri solo grazie alla spinta propulsiva di Giorgia Meloni che ha cambiato il paradigma secondo cui i flussi migratori dovrebbero essere un problema solo per lo Stato geograficamente più esposto all’accoglienza. La questione ‘migranti’ presenta ancora delle criticità ma questo Governo sta lavorando a qualcosa che nessuno mai aveva pensato prima.

Il Piano Mattei per esempio e una delle proposte concrete messe in campo, che è la sintesi della nuova strategia del governo nel Mediterraneo che punta a cooperare con i Paesi dell’Africa – sottolineo, cooperare – e non sfruttarla costringendo uomini e donne disperate a dover lasciare il proprio continente per gettarsi nelle grinfie dei trafficanti della morte”.

Un focus sul Governo Meloni, chiamato decisioni importanti e a mesi particolarmente intensi. Quali dovranno essere secondo lei i punti chiave dalla Manovra 2024 e come il Governo potrà affrontare e risolvere i temi più caldi: superbonus 110, salario minimo, riforma pensioni, stop al rdc e le extrarisorse da reperire?

“Alle porte dell’azione dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, c’è un punto decisivo che riguarda la stabilità economica e il futuro prossimo dell’Italia. Ma il Paese è in buone mani. La volontà di licenziare una legge di bilancio seria, funzionale a dare slancio a chi produce ricchezza, e a mettere più soldi in tasca a famiglie e imprese, non è solo il desiderio dell’esecutivo, ma di tutti coloro che fanno il tifo per la crescita del nostro Paese. Dunque, ci aspettiamo una legge di bilancio coerente con le indicazioni di fine estate del Premier Meloni. Parliamo del taglio al cuneo fiscale e i finanziamenti per incentivare la natalità, attraverso politiche demografiche robuste e fondi per le politiche sociali.”.

Da coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, doverosa una domanda sul presente e il futuro della nostra città. Le elezioni anticipate sembrano essere uno scenario poco probabile, almeno al momento, attendendo le decisioni rispetto alle vicende che interessano il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà. La città sembra procedere a passo lento, sonnolenta, anche nell’indifferenza generale dei cittadini. Fratelli d’Italia si presenterà alle prossime comunali reggine da primo partito d’Italia, con un’investitura dunque decisamente differente rispetto al 2020.

“Assolutamente si. Lo scenario è a tratti drammatico. La città è spenta, disillusa, scoraggiata, in balia di un’amministrazione incapace di darle una visione. A noi oggi interessa lavorare, attraverso il nostro Capogruppo Demetrio Marino e i nostri circoli, a ricordare alla maggioranza che il secondo tempo è iniziato da un pezzo e le tante promesse fatte sono macigni che stanno facendo sprofondare la città.

Oggi rispetto al 2020 abbiamo la responsabilità come FDI di guidare l’ Italia e il risultato delle politiche ha fatto emergere che il partito più votato in assoluto in città è stato Fdi quindi sappiamo di avere la responsabilità insieme agli amici del centro destra di una proposta alternativa in grado di restituirle la dignità calpestata da un centrosinistra inconcludente ed anonimo”.

Come avete intenzione di esibire una nuova ‘centralità’ nella politica reggina all’interno della coalizione? Avete iniziato i primi ragionamenti, anche con gli alleati, in vista della scelta dei candidati sindaco (Comune e Provincia) e quali dovranno essere secondo Fdi i punti principali del programma per riconquistare dopo quasi 15 anni Palazzo San Giorgio e realizzare il rilancio di Reggio Calabria?

“La coalizione gode di ottima salute. Sfuggendo dalla retorica, è prioritario dare centralità a temi e programmi attraverso cui elaborare una proposta vincente. Fdi è già sul territorio, e l’iniziativa di domani ne è ancora una volta la prova, mi riferisco alla volontà di sensibilizzazione e partecipazione civica per la re-istituzione delle circoscrizioni.

Penso al contempo che non sia superfluo sottolineare il fatto che il nostro partito è nelle condizioni di esprimere uomini e donne all’altezza delle grandi sfide, sia per il Comune che per la Provincia ma di queste cose ne parleremo quando sarà il momento e con i nostri amici del centrodestra”.