Il duo artistico Plutino2: i reggini Pietro e Giuseppe ai microfoni di CityNow


di Federica Geria – “Siamo cresciuti insieme alle nostre opere. La lotta contro l’estinzione e la fragile condizione del pianeta sono diventati il nostro motore di ricerca. Ci siamo addentrati nella coscienza denunciando questo male, sentivamo l’esigenza di dover fare qualcosa”.

Si presentano così i fratelli reggini Giuseppe e Pietro Plutino, che nel 2009 hanno deciso di creare il duo artistico Plutino2, dopo essersi resi conto della forza che riuscivano a ricevere e a trasmettersi l’un l’altro lavorando insieme: “da allora ci presentiamo come una sola persona”.

Entrambi classe 1989 (si perché oltre a essere fratelli, sono anche gemelli), i Plutino sono due grandi appassionati d’arte.

“La nostra passione si alimenta quotidianamente e, dal momento che la nostra ricerca è sostenuta, diventa una splendida responsabilità. Attualmente stiamo progettando delle performance da presentare in diverse gallerie d’Italia. La nostra formazione è avvenuta all’Accademia delle Belle arti di Reggio Calabria: siamo usciti appunto da lì, ma già fortunatamente esponevamo in una galleria romana”.

Pietro e Giuseppe hanno deciso di intraprendere un percorso di sperimentazione, uscendo da quelli che sono gli schemi precostituiti.

“Ovvero l’idea di soffermarsi solo su una tecnica, spostandoci dalla certezza che oltre la pittura si può andare, usando ferro zincato cellophane e giocando con effetti luminosi stranianti, come nell’installazione Ixodes Ricinus, nella mostra collettiva Virus. Da lì in poi ci siamo resi conto che il nostro percorso poteva andare oltre la fluorescenza, sentivamo l’esigenza di plasmare e toccare con mano le nostre idee incominciando ad utilizzare la cartapesta come per le opere Contronatura, Contronatura2 e Thunnus Thynnus. Nel gesto artistico consumiamo la necessità di mantenere intatta la forma, allontanandola dalla decomposizione mortifera e letteraria. Alla luce dell’esperienza fatta abbiamo inteso continuare nella ricerca delle nostre potenzialità strutturando il percorso con una riflessione gestuale ponendo l’io al centro delle nostre ricerche approcciandoci così alle performance”.

Ad influenzare la loro arte ci sono diverse correnti e numerosi stili.

“Ci influenzano tutte le sperimentazioni artistiche che vanno a partire dagli anni 60 e 70, stiamo parlando di body art, performance, fluxus, happening eccetera. Quello che ci affascina è l’idea del corpo come nuova forma di comunicazione e soprattutto l’idea di un pubblico attivo nn più passivo, facendolo divenire parte integrante dell’opera”.

I gemelli Plutino ci parlano del prossimo importante e particolare progetto: “sarà a Roma e si tratta di una mostra che si chiama “Essenziale.certe volte sogno / altri mondi”. L’esposizione durerà dal 22 al 31 marzo, e sarà a cura di Roberta Melasecca e Ignorarte. Porteremo la performance Oxigen che parla proprio del beneficio di trarre ossigeno “dall’altro, da me”, scoprire l’esigenza di ritrovarsi e scoprirsi in mezzo a tutto ciò che disorienta”.

E subito dopo ci svelano il loro sogno: “il nostro sogno è quello di arrivare al cuore della gente attraverso il nostro lavoro, poter varcare la porta di casa facendo conoscere la nostra arte fuori, poter girare il mondo incontrando gente arricchendoci delle loro esperienze e continuando sempre ad essere un libro aperto!”.

Alla domanda “Quanto le vostre origini influenzano il vostro percorso artistico?” il duo ci risponde così: “per poter elaborare un’analisi oggettiva dobbiamo necessariamente, prima prendere le distanze”.

Plutino2 è una coppia vincente, un duo artistico tutto reggino, ricco ed eclettico, che dà vita a meravigliose forme d’arte, date da una continua ricerca sperimentata attraverso nuovi linguaggi e forme.

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