Il Garante Marziale: ‘Basta ipocrisie, educazione sessuale nelle scuole senza compromessi’

Educazione sessuale nelle scuole: Marziale sottolinea l’urgenza di introdurla come materia obbligatoria per tutelare bambini e adolescenti

Foto Antonio Marziale

«Educazione sessuale a scuola, solo con il consenso dei genitori? No, ministro Valditara. Educazione sessuale come materia curriculare, fondamentale, obbligatoria e senza camuffamenti, utili soltanto al bacchettonismo moralista per preservare uno status quo dove, paradossalmente, bambini e adolescenti vengono “educati” dall’accessibilissima pornografia e senza alcun consenso genitoriale».

È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.

“Finalmente Valditara ha sdoganato il termine ‘sessuale’”

«Al ministro – continua Marziale – il merito di avere sdoganato finalmente l’aggettivo “sessuale”, senza scomodare paraventi come “educazione all’affettività” o “educazione al sentimento”, inclusi di per sé qualora l’educazione sessuale fosse impartita nelle aule a tutto tondo».

“Educazione sessuale fondamentale contro reati minorili e femminicidi”

«Continuiamo ipocritamente ad interrogarci sul perché dell’aumento esponenziale dei reati minorili, fra i quali primeggiano quelli a sfondo sessuale – incalza il Garante – e parliamo di risoluzioni per il contenimento dei femminicidi, facendo finta di non capire che l’educazione sessuale sta alla base di una cultura capace di affrancarsi dal maschilismo e tutelare davvero i diritti dei minori. Senza trascurare – osserva il sociologo – che ai bambini e agli adolescenti consegneremmo, con l’educazione sessuale, le armi per potersi difendere dai pedofili».

“Serve educazione sessuale obbligatoria e uniforme, no a soluzioni parziali”

«Un’educazione sessuale a macchia di leopardo – conclude Marziale – servirebbe a poco o niente e creerebbe disparità, quando invece urge cominciare a costruire una cultura del rispetto di genere massificata e senza via di ritorno».

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