Elezioni Regionali, Falcomatà crede alla candidatura. Da Reggio la spinta per il sindaco

Venerdi giornata chiave per decidere il candidato che dovrà sfidare Occhiuto alle urne. Intanto, non si ferma il pressing di Pd e 5 Stelle su Irto e Tridico. In caso di doppio no, per Falcomatà candidatura più vicina

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Sono giorni decisivi per il centrosinistra, chiamato in tempi brevi a ufficializzare il candidato alla presidenza della Regione Calabria in opposizione al dimissionario e ricandidato Roberto Occhiuto.

Le interlocuzioni sono febbrili, i contatti costanti. Rispetto a quanto già riportato su queste pagine, rimane la volontà da parte della coalizione di centrosinistra di scegliere e annunciare il candidato alla presidenza della Regione Calabria entro Ferragosto, se possibile anche con qualche giorno di anticipo.

Venerdi la data chiave, giorno in cui la coalizione si riunirà per definire strategie, programmi, ma soprattutto per individuare il profilo che dovrà sfidare Occhiuto in una campagna elettorale che è già infuocata e senza esclusione di colpi.

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Nonostante i rumors si perdano incontrollati e i nomi di papabili si moltiplichino (molto difficile una candidatura unitaria per Mimmo Lucano, Nicola Gratteri affascina e stuzzica soprattutto il Movimento 5 Stelle ma non sembra concretamente realizzabile) il cerchio si restringe sempre più.

In un quadro suscettibile di variazioni e prevedibilmente figlio di interlocuzioni serrate, il cerchio inizia a restringersi. Le quotazioni di Ernesto Alecci (consigliere regionale del Pd) e della deputata dei 5 Stelle Vittoria Baldino nelle ultime ore sembrano essere in calo. La coalizione punta a un nome di peso, a prescindere se espressione Pd o 5Stelle, che possa concretamente impensierire Roberto Occhiuto.

Si torna a bussare così alla porta di Pasquale Tridico, europarlamentare dei 5 Stelle, e del senatore dem Nicola Irto. La risposta dei due diretti interessati sarebbe simile per non dire uguale, ovvero una ‘indisponibilità’ alla candidatura. Cosa accadrebbe però se i vertici nazionali, quindi la segretaria Elly Schlein da una parte e Giuseppe Conte dall’altra, dovessero chiedere direttamente un ‘sacrificio’ a Irto o Tridico, ovvero la candidatura alla presidenza della Regione Calabria? In quel caso, si tratterebbe di “un’offerta che non si può rifiutare”.

Da ricordare come la Regione Calabria, da fresca e ultima arrivata, è una delle regioni che andrà al voto in autunno, assieme a Veneto, Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Equilibri nazionali che ancora non hanno portato alla definizione del puzzle, nel caso della Calabria da attenzionare per il centrosinistra soprattutto le dinamiche legate a Campania e Puglia, nel quadro generale del Sud Italia.

Irto e Tridico dovranno (ri) sciogliere le riserve dopo il pressing dei rispettivi partiti, e Falcomatà? Non sta a guardare. Il sindaco di Reggio Calabria va oltre una semplice speranza e crede fermamente alla possibilità di spuntarla nella corsa alla presidenza.

In questo senso, nelle ultime ore si registra un fermento tutto reggino, sostegno a Falcomatà che possa però anche superare i confini dell’area metropolitana. Telefonate e messaggi di supporto alla candidatura del primo cittadino sono partite e stanno partendo in molteplici direzioni, una sorta di campagna elettorale ante litteram guidata da fedelissimi di Falcomatà.

Rumors riferiscono anche di un vero e proprio ‘documento politico’ stilato da amministratori calabresi in favore della candidatura di Falcomatà che potrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni. Paradossalmente, in suo favore potrebbe andare lo stesso Irto, che si vedrebbe così ‘svincolato’ dall’obbligo di scendere in campo.

Ma è ancora presto per il Pd per esultare e mettere il timbro sul candidato alla presidenza della Regione Calabria, bisogna ancora fare i conti con le intenzioni del Movimento 5 Stelle. ‘In Calabria il candidato spetta a noi. Io candidato? No, resto in Europa’, le parole di Pasquale Tridico soltanto qualche giorno fa. Durante la riunione di coalizione prevista per venerdi, se non il nome del candidato quantomeno ci si aspetta di capirne di più rispetto al partito che avrà la meglio per esprimere la titolarità.