Emanuela, la rinascita dopo le coltellate: 'I tatuaggi mi hanno reso di nuovo donna'

Il toccante racconto della giovane reggina vittima di un'aggressione: 'L'ex fidanzato aveva assicurato ai miei genitori che mi avrebbe ucciso'

Un tatuaggio per rinascere. Un ago nella pelle, utile per trasformare lacrime di dolore in lacrime di felicità. ‘Sulla mia pelle’ è l’iniziativa presentata simbolicamente l’8 marzo, presso la sede del consiglio regionale di Reggio Calabria. Emanuela De Vito, attraverso la sua toccante testimonianza, ha rappresentato della fondamentale importanza che per lei hanno avuto i tatuaggi.

Decisivi per iniziare un nuovo cammino, per ridare ossigeno ad un’anima soffocata dalla violenza e dalle sofferenze.

‘Il mio ex fidanzato minacciò di uccidermi, assicurò ai miei genitori che mi avrebbero pianto sulla tomba. Da quel momento inizio’ un incubo, per 4 mesi non sono uscita di casa. Successivamente, ad ogni passo fuori dalle mura casalinghe ero accompagnata da familiari o dai miei compagni di scuola, che ancora oggi ringrazio per il prezioso supporto e sostegno’, ricorda Emanuela.

Nonostante la ‘scorta’ di persone a lei care però, sono arrivate le coltellate inferte da chi aveva assicurato di ucciderla. ‘Mi ha colpito alle spalle, non mi sono accorta di niente. Ricordo soltanto del mio risveglio in rianimazione, dopo le 4 coltellate subite’.

Inizia una nuova vita, fatta di dolore e sofferenze. ‘Il mio era un corpo dilaniato, la vita da donna era finita. Avevo problemi anche a mettere un costume’, ricorda ed è come risvegliare cicatrici indelebili.

“Fossero stati anche 30 anni o l’ergastolo la pena scelta per il mio aggressore, non avrebbe alleviato il mio dolore. Io porto la mia esperienza -il prezioso supporto che Emanuela offre a tutte le dinne- perchè vorrei che serva a far comprendere i sintomi di una relazione malata, e da lì che si parte per arrivare ad eventi tragici”.

L’incontro con il tatuatore Gennaro Venanzi è lo spartiacque verso la rinascita.

“La cosa che oggi mi rende particolarmente felice è vedere in questa aula una delle persone che mi ha ridato la dignità di donna e restituito la mia femminilità. I tatuaggi di Gennaro Venanzi mi hanno fatto piangere dalla felicità per aver ritrovato la dignità, andando a cancellare le sofferenze. Grazie a tutti per avermi aiutato in questo progetto”, la conclusione di Emanuela De Vito. Tra gli applausi scroscianti dell’aula del consiglio regionale, commossa e pervasa da brividi per una lezione di dignità e coraggio impossibile da dimenticare.