Emergenza Covid, Tansi boccia la Regione: 'C'erano i soldi e non sono stati spesi'

L'ex presidente della ProCiv: 'Umiliante dover mandare i nostri conterranei nelle tende di Emergency'

L’emergenza Covid che sta imperversando sul nostro Paese costringendoci a nuove restrizioni in vista di una probabile terza ondata di contagi, con in più il rebus della mutazione inglese del virus, continua a non fare dormire sonni tranquilli a nessuno. Figuriamoci ai politici che avrebbero la responsabilità di gestire questa fase complicata.

Carlo Tansi, che il Covid l”ha contratto e battuto, uscendo definitivamente dalla lista dei pazienti un mese fa, conosce bene la materia, e si dice convinto che ci sono grandi responsabilità nella gestione dell’emergenza:

“La Regione sta affrontando l’emergenza malissimo. Io ho avuto il covid. Ne sono uscito un mese fa. Ho dovuto aspettare la bellezza di otto giorni per avere il tampone. E questo dipende dalla Regione. Inadeguata anche nella organizzazione dell’emergenza”.

Per l’ex numero uno della Protezione civile il Covid è un pò come gli incendi delle foreste. Quanto prima viene circoscritto il problema tanto prima si risolve. Se si spengono i focolai di covid, si risolvono i problemi dei contagi e si evita che si propaghi il virus. A differenza dell’incendio però, in cui si vedono le fiamme, il covid non si vede, e si ha bisogno di tanti tamponi per poterlo vedere, della tracciabilità.

“C’erano i soldi, circa un milione e mezzo, anche per poter acquistare le macchine che processano i tamponi. Una macchina costa 100 mila euro. Se ne potevano comprare quindici. Ogni macchina può processare mille tamponi al giorno eppure i soldi non sono stati spesi. Noi aspettiamo otto giorni e più per assoluta incompetenza della struttura regionale che ha le sue colpe, come il commissario”.

Ma non solo. Per Tansi la soluzione Emergency è in contrasto con la presenza degli ospedali chiusi disseminati in tutta la regione:

“La cosa più assurda che ho notato è che pur essendo i meno contaminati diventiamo zona rossa perché non abbiamo ospedali. Ora è arrivato Gino Strada, grande persona, per carità, ma è umiliante dover mandare i nostri conterranei nelle tende di Emergency”.