Gli auguri del Sindaco alla città: "Buon anno ai reggini di buona volontà"

Viviamo un‘epoca in cui una minoranza di vigliacchi continua a trattare come latrine le strade di Reggio, abbandonando senza ritegno spazzatura e rifiuti di ogni tipo.

“Buon anno ai reggini di buona volontà, che hanno a cuore le sorti di questa città. Ai reggini che rispettano le regole del vivere civile, che amano la città rispettandola come casa propria”.

In un lungo post su Facebook il Sindaco Giuseppe Falcomatà rivolge i suoi auguri per un buon 2019 alla cittadinanza, non a tutta però, qualcuno rimane escluso:

“Nel 2019 può sembrare un augurio assurdo, fuori dal tempo. Ma viviamo un‘epoca in cui una minoranza di vigliacchi continua a trattare come latrine le strade di Reggio, abbandonando senza ritegno spazzatura e rifiuti di ogni tipo. Gli stessi che, da bravi leoni da tastiera, lamentano sui social una città sporca, addossando la responsabilità al sindaco. Ecco, a loro non auguro buon anno.

E neppure a quelli che, provano a scorrazzare con l’auto sul Corso Garibaldi, posteggiano sui marciapiedi e poi denunciano l’assenza dei controlli da parte dei Vigili. Quelli che se le strade sono asfaltate per la prima volta in trent’anni è sempre merito di altri, ma se ci sono buche è sempre colpa del sindaco.
Quelli che – furbi loro! – mentre la maggioranza onesta dei cittadini paga tasse fra le più alte d’Italia (e sappiamo bene il perché), non esitano a fare allacci abusivi alla rete idrica, ad evadere la TARI, a collegarsi all’impianto comunale di illuminazione. Abbiamo installato telecamere per sanzionare abbandoni di rifiuti; scovato migliaia di evasori con i controlli incrociati; stipulato convenzioni per realizzare lavori pubblici; cercato di limitare l’impatto delle tasse per le famiglie più in difficoltà. Ma per loro – evasori, trasgressori, polemisti – la colpa è sempre del sindaco.

La lista dei più disparati comportamenti del reggino però, non termina qui:

“Oppure quelli che se in un quartiere realizzi un centro civico la priorità era l’asilo; se realizzi l’asilo la priorità era il centro civico; se li realizzi entrambi “sono ben altre le priorità del quartiere”. O ancora quelli per cui se l’Aeroporto ha pochi voli il sindaco deve dimettersi; se ha tanti voli è sempre merito di altri; se i voli costano tanto il sindaco non fa il suo dovere a Roma. E poi se la Viola o la Reggina navigano in brutte acque è perché il sindaco “è distante” ma se poi te ne interessi “va pensa ‘e cosi serie”.
E l’acqua? Si completa la diga del Menta e ovviamente il “sindaco chi c’intra?” Ah, l’allerta meteo… se dirami l’ordinanza di chiusura scuole sei il migliore sindaco della terra; se lasci le scuole aperte con allerta arancione “ti pigghiu a corpi i sciunetta”.”

Per tutti questi motivi, gli auguri del Sindaco non vanno ad alcuni reggini:

“Non auguro buon anno a chi è convinto che “Riggiu non vindiu mai granu“ e agli specialisti del “non c’è nenti”. Non faccio gli auguri a quelli che se fai le luminarie “va stuppa i fossi”, se non le fai “a Riggiu non pari Natali”.
Se vai a controllare i cantieri ti fai i selfie o “self” o “serf” a seconda della pronuncia; se invece non vai sei un sindaco che sta sempre a palazzo. Potrei continuare ma voi sapete bene che l’elenco è quasi infinito.

A loro non auguro buon anno. Ma non dispero.

Perché ho la certezza che la maggioranza di noi sa da che parte stare, sa cosa vuol dire amare e rispettare Reggio Calabria, prendersene cura nel proprio piccolo, agendo onestamente, rispettando l’ambiente, anche bacchettando legittimamente l’Amministrazione per i servizi che, a volte, non sono certamente ottimali.
A loro va il mio augurio di un 2019 di pace, di serenità, di speranza. Perché sono certo che insieme, che siate o meno miei elettori, potremo continuare a innamorarci di Reggio. Perché è questo che, sotto sotto, scalda i nostri cuori: l’amore per la nostra terra. Per la nostra Reggio Calabria”.