Decreto Ponte, fiducia alla Camera. Il WWF: 'L'opera costerà il 367% in più'

"La fiducia a Montecitorio sul Decreto Ponte non risolve i nodi di un’opera dai fortissimi impatti ambientali ed economici" le parole del WWF

Il Decreto Ponte compie il primo passaggio parlamentare incassando la fiducia alla Camera dei Deputati.

Dopo le dichiarazioni di voto dei gruppi di stamattina, il Governo Meloni ottiene il primo “via libera” al provvedimento sul Ponte sullo Stretto recante disposizioni sulla Stretto di Messina Spa e il riavvio della progettazione, ottenendo la fiducia con 206 voti favorevoli, 124 contrari e 5 astenuti.

Scontate le reazioni di soddisfazione della maggioranza, ma il risultato del voto in aula ha allertato anche il WWF Italia, che in una nota sul proprio sito ha così commentato la fiducia della Camera:

“La fiducia a Montecitorio sul cosiddetto Decreto Ponte non risolve i nodi di un’opera dai fortissimi impatti ambientali ed economici: mancano all’appello il Piano Economico Finanziario per dimostrare la redditività e l’utilità del ponte sullo Stretto di Messina oltre che la valutazione di impatto ambientale per attestare la sostenibilità dell’intervento”.

Continua la nota del WWF:

“Oggi il Governo in carica accetta, a scatola chiusa e senza fare alcuna seria verifica della sostenibilità economico-finanziaria dell’opera, un costo prudenziale del ponte stimato in 14,6 miliardi di euro (fonte DEF) il 367% in più di quanto previsto a suo tempo nell’offerta economica (3,9 miliardi di euro) presentata dal GC Eurolink in occasione della gara nel 2003″.

Infine, il WWF ricorda il parere negativo della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale, che aveva riscontrato nei controlli passati la violazione di alcune “prescrizioni”:

“Manca ancora una Valutazione d’Impatto Ambientale esaustiva sul progetto definitivo e difficilmente potrà essere eluso il fatto che tutto lo Stretto di Messina sia ricompreso in aree tutelate dall’Europa”.

Per il provvedimento sul Ponte sullo Stretto domani è atteso il secondo e definitivo passaggio in aula, mentre mercoledì è previsto il passaggio finale in Senato.