Caos giunta, nuovo stallo: No ufficiale del Pd al '2+1' proposto da Falcomatà

Sindaco chiamato a sbrogliare la matassa, le soluzioni possibili per trovare la tanto attesa fumata bianca sembrano essere soltanto 2...

Dalla giunta pronta per l’8 dicembre, passando per la giunta sicuramente ufficializzata entro Natale, finendo con l’esecutivo pronto per Capodanno. A 72 ore dall’Epifania, che come da tradizione tutte le feste si porterà via, il sindaco Falcomatà inizia seriamente a pensare che non riuscirà a concretizzare la tanto attesa fumata bianca nemmeno per il 6 di gennaio.

Come riportato su queste pagine, nei giorni scorsi il primo cittadino ha interloquito con i vertici nazionali del Pd (non solo Davide Baruffi, Responsabile Enti Locali del Pdma anche fedelissimi esponenti dem della segretaria Elly Schlein oltre che il fidato Antonio Decaro, collega sindaco di Bari) sperando di poter trovare la via per sbloccare l’impasse nel giro di 48 ore.

Lo stesso però hanno fatto, comprensibilmente, i dirigenti locali del Pd, in stretto contatto con Roma. E’ ovviamente il senatore Nicola Irto, segretario regionale dem, il filo conduttore per legare i dialoghi tra il locale e il nazionale. Secondo quanto raccolto, sono due gli step rilevanti (successivi all’infuocata notte del 30 dicembre…) che al momento allontanano ogni tipo di intesa tra il Pd e il sindaco Falcomatà.

Il primo riguarda la comunicazione dei segretari Pd cittadino e provinciale (Valeria Bonforte e Antonio Morabito) al primo cittadino, missiva che contiene il ‘No’ ufficiale alla proposta di Falcomatà, ovvero le 3 caselle destinate ai dem ma con all’interno obbligatoriamente un profilo nuovo, esterno.

Solo e soltanto la conferma di 3 assessori (sui 4 attuali) è la richiesta, categorica e irremovibile, del Pd a Falcomatà. Il secondo passaggio riguarda una videoconferenza tenutasi tra il segretario Antonio Morabito, Davide Baruffi, il senatore Nicola Irto e il responsabile organizzazione del Pd Igor Taruffi.

Nella riunione sarebbe emersa la piena intesa sulla linea da tenere, un fil rouge che unisce la base locale reggina del Pd con la segreteria regionale e i vertici nazionali. ‘O il sindaco Falcomatà accetterà la nostra proposta di 3 postazioni con altrettante conferme e nessun nuovo profilo esterno, o ci sarà appoggio esterno all’amministrazione’.

Il Pd quindi fa all-in e urla ai quattro venti che non c’è alcuna possibilità di fare un passo indietro, facendo rimbalzare come fosse un muro di gomma ogni contro proposta di Falcomatà. A questo punto, con il tempo che scorre inesorabile e uno stallo durato due mesi che ha trasformato normali trattative per la composizione della giunta in un teatrino imbarazzante, al sindaco non rimangono che due sole soluzioni: tornare indietro sui propri passi, accordando 3 postazioni di assessori confermati al Pd, oppure rompere definitivamente con i dem e procedere con la giunta del sindaco.

Pro e contro alla base di entrambe le scelte: rompere con il Pd significherebbe per Falcomatà avere una maggioranza traballante, rimanendo di fatto sotto scacco complice l’appoggio esterno dei dem. Il primo cittadino in questo modo avrebbe però la possibilità di creare un esecutivo a propria immagine e somiglianza, con la volontà di incidere in modo concreto sull’andamento della macchina amministrativa negli ultimi due anni di consiliatura.

Cedere alla ‘minaccia’ dem accordando le 3 conferme al Pd, ridurrebbe notevolmente lo spazio per nuovi profili da inserire all’interno della giunta ma soprattutto depotenzierebbe Falcomatà, con il braccio di ferro conclusosi in favore del partito di Elly Schlein. Seppur rumors vociferano che i 3 nomi del Pd da confermare siano Mimmo Battaglia, Lucia Nucera e Angela Martino (con l’esclusione quindi di Rocco Albanese) fonti interne ai dem assicurano che la questione sui singoli profili non si è ancora verificata e che sarebbe uno step successivo al placet di Falcomatà.

Passando dal Pd ai Dp, su queste pagine abbiamo riportato dello strappo interno al gruppo capitanato da Nino De Gaetano. I consiglieri Nino Castorina e Filippo Burrone hanno garantito fedeltà all’amministrazione, diversamente il capogruppo Nino Malara e Giuseppe Nocera hanno spaccato con il sindaco Falcomatà, notificando l’appoggio esterno.

Nelle ultime ore, secondo quanto raccolto, De Gaetano starebbe provando a ricucire le anime slegate del gruppo con la speranza-volontà di poter nuovamente chiedere 2 postazioni nella nuova giunta Falcomatà, con l’accordo di 1 conferma e di 1 profilo nuovo esterno che era stato trovato con il sindaco. Speranze destinate a rimanere tali secondo fedelissimi del consigliere Castorina, irremovibile sulla rottura dovuta soltanto ad ambizioni personali e non a questioni di interesse per la città, secondo il pensiero dell’ex capogruppo del Pd.

Il Pd aspetta Falcomatà…e Falcomatà aspetta il Pd, mentre una città tanto incredula quanto inerme osserva il teatrino che si protrae senza imbarazzi dei diretti protagonisti da quasi due mesi e mezzo.

La sintesi di quanto accaduto dal 27 ottobre al 3 gennaio è tutta qui.