Falcomatà abbraccia Reggio, il Pd di Irto tenta lo sgambetto: è il duello finale
Cosa acccadrà dopo le elezioni regionali? Falcomatà pronto a scelte forti, tra rimpasto e novità legate al futuro. Irto spinge per Ranuccio, l'esito del duello alle urne sposterà destini ed equilibri...
03 Ottobre 2025 - 10:15 | di Pasquale Romano

Era atteso e destinato a fare rumore il comizio di Giuseppe Falcomatà in Piazza de Nava, si è probabilmente andati oltre le aspettative. Il primo cittadino, in un lungo e appassionato intervento, non ha parlato da candidato solo da candidato al consiglio regionale ma (questa almeno è stata l’impressione) quasi da candidato sindaco per il terzo mandato. Eventualità, in vista delle elezioni comunali della primavera 2026, resa impossibile dalle norme nazionali.
Molta Reggio, tanta Reggio nel discorso di Falcomatà, che in chiusura di intervento ha anche ricordato il padre Italo, affermando ‘ha dato letteralmente la vita per questa città’. Inevitabili i numerosi riferimenti a Reggio dopo quasi 12 anni trascorsi dentro Palazzo San Giorgio, anche perché proprio in riva allo Stretto si concentra il grosso del suo elettorato.
Le presenze e le assenze durante il comizio, pesate da un punto di vista politico, dicono tanto. Dietro al sindaco, sul palco, numerosi consiglieri e assessori in carica: Mimmetto Battaglia, Paolo Malara, Paolo Brunetti, Giovanni Latella, Pino Cuzzocrea, Carmelo Romeo, Maria Ranieri, Massimiliano Merenda, Deborah Novarro e Giuseppe Marino.
Chiaro il sostegno elettorale verso Falcomatà dei ‘compagni’ alle spalle del sindaco, con un partito (Italia Viva) curiosamente schierato in modo compatto e totale verso il primo cittadino, esponente del Pd. Su queste pagine, avevamo già anticipato il supporto di Mimmetto Battaglia e Giuseppe Marino a Falcomatà in queste regionali, decisione che ha contribuito ad allargare la spaccatura in due (o più) fronti all’interno del Pd.
A proposito del partito Elly Schlein, l’assenza dal comizio di Piazza de Nava del segretario regionale Nicola Irto e del segretario provinciale Peppe Panetta, la dice lunga e non sorprende. In piazza invece, ma non sul palco, l’assessore comunale Filippo Burrone (a rischio nel rimpasto post-elezioni di Falcomatà, sempre più probabile) e Gimo Polimeni, ex consigliere e assessore comunale, notoriamente vicino all’ex ministro Marco Minniti.
L’asse chiaro, in favore del sindaco di Palmi e decisamente opposto a quello di Falcomatà, comprende numerosi esponenti Pd, a partire dalla cosiddetta ‘eminenza grigia’ dem in riva allo Stretto ovvero Demetrio Battaglia, passando per Seby Romeo e tutta l’area che, su spinta propulsiva di Irto, sosterrà Giuseppe Ranuccio.
A favore di Falcomatà invece l’area più a sinistra del partito, compresi gli ex esponenti di Art.1 (ad esempio Alex Tripodi) e Gigi Meduri, una delle figure storiche del Pd sul territorio reggino.
Il sostegno al sindaco di Palmi è figlio anche della volontà del senatore e segretario regionale di mantenere Falcomatà ai margini. Per queste motivazioni, ascoltando fonti dem, il nome di Falcomatà non sarebbe mai stato davvero presente ai tavoli nazionali nelle settimane decisive per designare il candidato sindaco del campo largo, con Irto disinteressato verso questa ipotesi e maggiormente attento a favorire la possibilità che Ranuccio possa essere, il 7 di ottobre, in vetta alle preferenze del Pd nel collegio reggino.
Le elezioni regionali rappresentano l’ultimo atto, la resa dei conti, tra il sindaco Falcomatà e Nicola Irto, e allo stesso tempo lo spartiacque che separa il primo cittadino dal suo addio a Palazzo San Giorgio. Un addio che sarà rumoroso, sia in caso di elezione che di mancato approdo a Palazzo Campanella, considerati i nuovi scenari che si intravedono -a breve- dentro l’amministrazione, in vista delle elezioni comunali reggine della primavera 2026.,
Le idee di Falcomatà infatti sembrano chiare, a prescindere da quello che sarà l’esito delle urne. La necessità di un “new look” per l’ultima giunta della sua era, che abbia un duplice obiettivo: da un lato la volontà di ‘traguardare’ il lavoro in atto, dall’altro la necessità di preparare la squadra che faccia da apripista alla prossima tornata elettorale. Secondo i rumors degli ultimi giorni, si starebbe preparando il turnover di alcuni assessori, non solo Filippo Burrone ma anche Giuggi Palmenta e Anna Briante.
Novità eclatanti che non sembrano riguardare soltanto la giunta. La lunga esperienza da vice sindaco metropolitano di Carmelo Versace infatti potrebbe essere agli sgoccioli (al suo posto Giuseppe Marino?) mentre il consigliere comunale Franco Barreca potrebbe perdere le deleghe attualmente detenute, manutenzione, strade e idrico tra le principali.
Mimmetto Battaglia, secondo questo scenario delineato da fonti di maggioranza, sarebbe promosso a vice sindaco del Comune, con Paolo Brunetti che perderebbe la carica rimanendo però in Giunta, magari acquisendo altre deleghe.
Previsto un rafforzamento di ruolo anche per il consigliere comunale Giuseppe Giordano, che secondo alcune evoluzioni legate alle dimissioni di Falcomatà (in caso di elezione) potrebbe anche ritrovare la poltrona da consigliere metropolitano, lasciata dopo il rientro dei consiglieri precedentemente sospesi per il caso Miramare.
L’esito delle imminenti regionali causerà inevitabili ripercussioni dentro l’amministrazione e all’interno del Pd reggino. Si tratta dell’ultimo atto, un finale quasi shakespeariano per il sindaco. Che, per l’ennesima volta, vorrà essere artefice del proprio destino, ambizioso e temerario in parti uguali, a costo di perdere per strada pezzi di passato e di presente, ultimo esempio in ordine cronologico Giovanni Muraca.
La prospettiva di Falcomatà non è un mistero: guadagnarsi l’accesso a Palazzo Campanella per poi mirare, in futuro, alla candidatura da presidente della Regione Calabria.
Desiderio sfumato, in questa circostanza, complice anche il ‘fuoco amico’…