Gratteri contro la riforma della Giustizia: “Premier Meloni mal consigliata”
"Mai avrei immaginato, a 66 anni, di vedere certe riforme approvate, a partire dalla Cartabia. C’è veramente da rimanere sconcertati", le parole di Gratteri
15 Gennaio 2025 - 12:17 | Redazione

Nicola Gratteri, Procuratore del Tribunale di Napoli, contro la riforma della Giustizia voluta dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e dal ministro Carlo Nordio. Parlando durante la trasmissione In altre parole su La7, il magistrato ha espresso forti perplessità:
“Penso che la presidente del Consiglio Meloni sia consigliata molto male sulla riforma della Giustizia, anche dal ministro Nordio. Mai avrei immaginato, a 66 anni, di vedere certe riforme approvate, a partire dalla Cartabia. C’è veramente da rimanere sconcertati da quello che si legge o da come pensano che si possa lavorare nelle procure e nei tribunali”.
Secondo Gratteri, chi governa rischia spesso di ascoltare solo i suggerimenti di una cerchia ristretta, tralasciando voci che potrebbero offrire una visione più completa:
“Molta gente si affolla a dare consigli a chi ha potere, impedendo a chi deve prendere decisioni di guardare la terza o la quarta fila. È una trappola che capita spesso a chi gestisce il potere”.
Il magistrato richiama inoltre l’attenzione sul referendum del 12 giugno 2022, bocciando la prospettiva di separazione delle carriere tra pubblico ministero e giudice:
“Nessuno dice che il 12 giugno 2022 c’è stato un referendum, che peraltro ha avuto un costo. Il ministro Nordio afferma che loro fanno le riforme perché sono stati eletti dal popolo, ma ricordo che il popolo si è già pronunciato su quello che lui definisce la madre di tutte le riforme. E non è un popolo diverso da quello che ha votato al referendum”.
Il punto centrale, per Gratteri, è che una larghissima fetta di cittadini abbia già mostrato scarso interesse o disaccordo nei confronti di questo tipo di interventi sulla Giustizia:
“Il 12 giugno 2022 è andato a votare il 20% dei cittadini, quindi l’80% degli elettori ha detto che non è d’accordo su questa riforma. Ora perché si vuole modificare addirittura la Costituzione per una cosa sulla quale i cittadini si sono già pronunciati?”