Gualtieri: 'Drago, grandi capacità e idee chiare. Reggio piazza calda e di altra categoria'

Le parole sul nuovo tecnico amaranto di Salvatore Gualtieri, ex dirigente e presidente del Crotone

Si apre il sipario. Massimo Drago pronto al debutto sulla panchina amaranto, mancano pochi giorni alla ‘prima’ del nuovo allenatore della Reggina. Dopo la rivoluzione del mercato invernale con i diversi colpi messi a segno e il cambio di panchina, i tifosi aspettano impazienti di vedere la prima creatura plasmata dal tecnico crotonese.

MODELLO CROTONE

Idee chiare e propositive, mostrate con forza nella città natale. Il ‘modello Crotone’, fondato sulla crescita dei migliori talenti del calcio italiano arrivati in prestito, ha visto l’apice con la storica promozione (e successiva miracolosa salvezza) in serie A, ma è nato con Gasperini e si è poi evoluto proprio con Drago in panchina.

Salvatore Gualtieri, ex presidente e storico dirigente rossoblù, è tra i principali artefici delle fortune del Crotone. Assieme al d.s. Ursino e alla famiglia Vrenna, ha composto quel nucleo ristretto di dirigenti capaci e di spessore che per diversi lustri hanno lavorato ottenendo risultati eccellenti.

RAPIDA SCALATA

“Conosco molto bene Drago, è un crotonese doc che è cresciuto con noi. Ha iniziato dal settore giovanile, mostrando subito le sue qualità. Ha bruciato rapidamente le tappe, passando dagli Allievi alla prima squadra, come assistente di Moriero”, ricorda Gualtieri ai microfoni di CityNow.

Successivamente collaboratore anche di Menichini, Drago si è subito imposto all’attenzione dei dirigenti pitagorici. Nel momento dell’esonero di Menichini, Gualtieri assieme a Ursino e Vrenna non ha avuto dubbi.

“La scelta di affidargli la prima squadra è stata ponderata e naturale, avevamo oramai certezza delle sue qualità. Era subentrato a Menichini in un momento delicato ma ha gestito perfettamente la situazione. Il percorso di crescita con lui ci ha portato sino ai play-off, nell’ultima stagione invece abbiamo ottenuto una salvezza sofferta”, dichiara l’attuale dirigente del Frosinone.

LUCI…E QUALCHE OMBRA

Inevitabile chiedere a Gualtieri un giudizio approfondito sul nuovo tecnico della Reggina.

“E’ un ottimo allenatore, capace, bravo in modo particolare a lavorare con i giovani. La sua idea di calcio è chiara, punta a far giocare bene la squadra, attraverso un gioco propositivo. Il 4-3-3 come marchio di fabbrica? Si, è il suo pane quotidiano. Ma sa lavorare anche con altri moduli, sia dal 1’ che cambiando sistema durante la gara”, assicura Gualtieri.

A Cesena, quasi due anni e mezzo fa, si è conclusa (non bene) l’ultima esperienza di Drago. Terminata con un esonero a stagione in corso l’unica avventura della sua carriera fuori dalla Calabria.

“Non ha ottenuto risultati positivi a Cesena, ma può capitare una parentesi negativa nella carriera di un allenatore.  Con il Crotone, in particolare nell’ultima stagione, ha dimostrato capacità e nervi saldi anche nei momenti più delicati”, rivela Gualtieri.

UN CALABRESE IN CALABRIA

Reggina con ambizioni chiare e importanti, l’obiettivo è quello di centrare i play-off con il miglior piazzamento possibile e poi tentare la scalata al campionato cadetto.

“Drago, da calabrese, ci metterà un tocco di passione ed entusiasmo in più. Reggio è una piazza calda e che merita palcoscenici ben diversi. Se riesce a raggiungerla con un crotonese in panchina –sottolinea Gualtieri con un pizzico di campanilismo– sono ancora più felice. A Massimo faccio un grosso in bocca al lupo per questa sua nuova esperienza”.

LA MEGLIO GIOVENTU’

Mentre il Crotone ha lasciato la serie A (e adesso rischia il doppio capitombolo…) Salvatore Gualtieri è rimasto nel massimo campionato, trasferendosi al Frosinone con un incarico dirigenziale.

Il passaggio finale è un ricordo di quel meraviglioso viaggio fatto di passione, entusiasmo e abilità manageriali in dosi uguali.

“La serie A è stata costruita e ottenuta pezzo dopo pezzo, con tanti anni di lavoro. Ricordo in particolare l’anno della promozione, con Juric in panchina, il gioco espresso da quella squadra era una delizia per gli occhi.

L’exploit di Florenzi e Bernadeschi? Loro rappresentano il vertice più alto e prestigioso ma sono tantissimi i giovani cresciuti a Crotone, l’elenco è infinito. Nella stagione 2013-2014, oltre a Bernardeschi, avevamo altri 5 nazionali under 21, tra i quali Crisetig, Dezi e Cataldi, oggi tutti in serie A. Questo record è la perfetta sintesi del modello Crotone di quegli anni”.