Il gruppo del Pd al Comune: Restituiamo centralità al governo della Sanità pubblica

L'intervento dei consiglieri comunali auspica, dopo l'emergenza, un ritorno ad una sanità equa e unitaria

L’emergenza pandemia, ha messo in luce, ciò che da tempo veniva “predicato” dal basso, la fragilità del nostro sistema sanitario nazionale, che 42 anni fa, introdusse in Italia cure universali, illimitate e per tutti. I principi fondanti di  uguaglianza, gratuità, globalità dei servizi, solidarietà, democraticità, controllo pubblico e unicità si sono via via sbiaditi lasciando il campo agli aspetti economico finanziari e le Regioni hanno acquisito competenza esclusiva nella regolamentazione e organizzazione dei servizi sanitari e nel finanziamento delle Aziende Sanitarie. La partecipazione del privato nella gestione della sanità pubblica anche se inizialmente favorita allo scopo di ridurre i costi e gli sprechi, ha successivamente, contribuito ad ampliare la disomogeneità dei servizi e la diseguaglianza sanitaria tra i cittadini del Sud e del Nord del Paese.

Non è più tempo di giudizi, né di attribuzioni di colpe; è ormai tempo che la Politica  prenda atto, responsabilmente, che la tutela della salute dei cittadini è un Bene Supremo. Non si può auspicare il ritorno alla normalità dopo l’emergenza pandemica, lasciando che tutto resti come prima. Non possono esistere nel nostro paese 20 diversi sistemi sanitari regionali. La disuguaglianza in sanità è un atto ignobile! Nel mentre c’è chi si sta adoperando ad arginare il contagio e a curare gli ammalati, è buona cosa invitare i parlamentari del Nord e del Sud, senza distinzione di schieramenti partitici, a predisporre al rientro, un dibattito ampio, documentato, articolato, sulla Sanità pubblica che necessita di una vera  trasformazione strutturale.

L’esperienza di questi giorni sta rimettendo in luce il rapporto ospedale – territorio.

Gli ospedali non debbono sostituirsi al territorio ma ritornare ad essere luoghi deputati alla risoluzione degli eventi  acuti e a garantire prestazioni  sanitarie di alta specialità.

Il territorio deve potenziare in tutto il paese i servizi socio assistenziali di prossimità. Al sud, rilanciare il territorio, è una priorità assoluta che deve invertire la  visione ospedalocentrica che non è in grado di dare risposte alla cronicità.

Il ritorno alla normalità dovrà prevedere la riorganizzazione delle aziende sanitarie territoriali secondo un unico modello ed un unico governo centrale che assicuri in modo omogeneo l’erogazione diretta dei Livelli essenziali di assistenza. L’Invecchiamento demografico, la prevenzione primaria e il ritorno ad una più omogenea capacità di accesso ed erogazione delle cure in ambulatorio e a domicilio, sono le sfide che si pongono sulla strada di un Sistema sanitario nazionale adeguato ai tempi.

Riteniamo, che solo centralizzando il governo della sanità pubblica, i cittadini del Sud del paese e quelli calabresi in particolare, potranno sperare di aver riconosciuto il diritto alla salute, oggi ancora negato a troppi, a fronte di un modesto risparmio ottenuto. (50 milioni circa).                                                                                                                              I cittadini calabresi  hanno diritto  ad un futuro più equo fondato sulla centralità del malato e dei suoi bisogni di cura.

Che il Parlamento non spechi questa preziosa opportunità.

 

*Il gruppo PD Comune di Reggio Calabria: Paola Serrano’, il Capogruppo componente della Direzione Nazionale Antonino Castorina , Rocco Albanese, Mimmo Martino, Nancy Iachino, Enzo Marra