“Il treno delle parole” incanta il Cilea: uno spettacolo tra inclusione e bellezza condivisa

Teatro Cilea pieno per lo spettacolo “Il treno delle parole” della Compagnia Regina Co-Danzare: un inno alla diversità e alla magia del linguaggio

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La Compagnia di danza Regina Co-Danzare, cuore pulsante dell’Associazione Studio Arte presieduta da Francesca Attinà, ha festeggiato il suo diciottesimo anno di attività con uno spettacolo straordinario andato in scena il 30 maggio al Teatro Francesco Cilea: “Il treno delle parole”.

Un evento sold out tra coreografia, narrazione e significato sociale

Un evento sold out, che ha conquistato il pubblico non solo per la bellezza coreografica e la forza narrativa, ma per il suo significato profondo: un inno all’inclusione, alla diversità e alla magia dell’espressione personale.

Ispirato all’importanza delle parole — «Le parole sono, nella mia non tanto umile opinione, la nostra massima ed inesauribile fonte di magia», come recita Albus Silente in Harry Potter — lo spettacolo ha esplorato il valore comunicativo, umano e sociale del linguaggio, come strumento per connettere mondi, storie, unicità.

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L’impegno dell’Associazione Studio Arte per l’inclusione

L’Associazione Studio Arte, attiva da diciotto anni sul territorio, è impegnata nella promozione dell’inclusione sociale, e attraverso il progetto Regina Co-Danzare unisce il linguaggio universale della danza con quello della diversità, rendendo ogni differenza una ricchezza e ogni persona unica e irripetibile.

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Collaborazioni e partecipazioni speciali

Sul palco non solo i danzatori dell’associazione, ma anche ragazzi provenienti da altre realtà associative, comunità giovanili, scuole di danza e centri formativi, come:

  • Scuola di formazione Arabesque di Pasquolina Jacopino e Michela Sarra
  • Studio Danza di Danila Crisafi

Partner dell’iniziativa:

  • Piro Bistrò
  • Cili Pepper
  • Fratelli da Bufola

che come ogni anno hanno sostenuto con entusiasmo questo progetto inclusivo.

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Un viaggio collettivo attraverso emozioni e identità

Ancora una volta, la città si è stretta intorno a un messaggio forte: la diversità — di genere, etnia, abilità o provenienza — non è un limite, ma un punto di forza da valorizzare.

“Il treno delle parole” non è stato solo uno spettacolo, ma un viaggio collettivo fatto di emozioni, connessioni e identità che, messe insieme, hanno costruito qualcosa di irripetibile. Un esempio concreto di come la cultura possa diventare strumento di cambiamento, di dialogo e di bellezza condivisa.

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