Incendio rifiuti a San Leo, controlli per le prossime 48 ore sulle emissioni di diossina

Sospesa in molti comuni la raccolta dell'organico, scuole chiuse anche domani a Siderno e Locri

Ci vorrà ancora del tempo, forse 48 ore, per avere ragione dell’incendio che giovedì pomeriggio ha semidistrutto parte dell’impianto di trattamento di rifiuti di San Leo, a Siderno. Le squadre dei vigili del fuoco arrivate anche dai distaccamenti di Polistena e Bianco continuano a lavorare da ormai 24 ore spostando i rifiuti all’esterno dei capannoni aggrediti dalle fiamme, per spegnere completamente ogni nuovo possibile focolaio. Pesanti i danni alla struttura, con almeno due capannoni pesantemente interessati dall’incendio: danni che creeranno non poche difficoltà al già zoppicante meccanismo della raccolta di rifiuti del comprensorio, con molti comuni della zona (Gioiosa, Locri, Gerace e Siderno per citarne alcuni) che hanno già deciso la sospensione della prossima raccolta dell’umido, invitando la cittadinanza a contenere al massimo la produzione di rifiuti indifferenziati. Al momento, i padiglioni più colpiti dal rogo di ieri sono quello in cui vengono lavorati i rifiuti organici (e in cui erano stipati una parte degli scarti di lavorazione) da cui sarebbero partite le fiamme e quello dove viene accatastato l’indifferenziato, ma per capire fino in fondo la portata del disastro bisognerà aspettare almeno lunedì.

ALLARME AMBIENTALE

In attesa delle indagini che stabiliranno i motivi alla base dell’ennesimo disastro ambientale abbattutosi su questo pezzetto di Sud, le preoccupazioni per l’imponente nube nera che da ieri, partendo dalla zona dell’incendio, ha ammorbato una buona fetta della riviera dei Gelsomini, continuano a essere tante, e dopo Siderno, che ieri aveva stabilito la chiusura delle scuole, anche Locri si è adeguata nella mattinata di oggi, stabilendo la chiusura dei plessi scolastici anche per la giornata di domani.

E se da una prima ricognizione pare che ad essere interessate dalle fiamme siano stati principalmente i rifiuti organici, per escludere ogni allarme legato alle emissioni di diossina, l’Arpacal ha portato da Messina un macchinario – nel reggino non c’era niente di simile disponibile – in grado di effettuare un campionamento ad alto volume delle diossine: l’operazione durerà per le prossime 48 ore al termine delle quali i risultati saranno inviati a Palermo per le analisi. Tocca quindi aspettare per capire fino in fondo l’entità del danno ambientale creatosi in seguito al rogo continuo di rifiuti e macchinari che va avanti ormai da più di un giorno. Ma la paura resta nei tanti che abitano nelle immediate vicinanze dell’impianto di San Leo – proprio in questi giorni era in discussione un piano per ampliare la portata dell’impianto stesso – così come, quasi tangibile, resta la puzza che più del solito ammorba il fazzoletto di terra che separa Locri da Siderno.