Jole Santelli e la roulette russa della Fase2

La Calabria riapre con la Santelli: via ad una fase 2 tanto rischiosa quanto affrettata. Tanti i punti di domanda e le perplessità.

Quasi tutti conoscono la roulette russa. Si tratta di un gioco d’azzardo, nominato per la prima volta dallo scrittore russo Mikhail Lermontov nel racconto Un fatalista contenuto nel romanzo Un eroe del nostro tempo del 1840. Sostanzialmente si tratta di inserire un solo proiettile in una rivoltella, girando il tamburo, per poi puntarsela alla testa e premere il grilletto. Un atto di profonda fede nei confronti del destino, in buona sostanza. Una fiducia nel fato che, se tradita, si tramuta in morte instantanea.

La problematica reale che, ieri sera, ad aver inserito il proiettile nella rivoltella, è stata la Regione Calabria. Attenzione: l’ordinanza con cui Jole Santelli ha, di fatto, sdoganato una fase due molto strong della lotta al coronavirus, non è poi così folle. Può essere considerato giusto, infatti, che una regione che non riscontri numeri altissimi nella diffusione del morbo inizi a slacciare, con cautela, la cintura di sicurezza, per non passare dall’essere piegati dalla minaccia del covid e dalla paura all’essere piegati dalla crisi economica consequenziale.

Il problema principale, però, è proprio questo. Con l’ordinanza di mercoledì sera, la cintura è stata slacciata ed il piede del pilota ha schiacciato con forza l’acceleratore. Non si è passati dalla prima alla seconda, ma dalla prima alla quinta. Ed il motore della macchina rischia di andare ancora fuori giri. C’è un primo maggio, infatti, pericolosamente vicino e la concessione dei ristoranti “all’aperto” suona un po’ come chi beve Coca Cola Light dopo aver ordinato tre pizze.

A stridere ulteriormente, poi, sono le dichiarazioni di due giorni prima dell’Ordinanza relativa alla fase 2 calabrese. Quelle in cui si condannava la scelta di un Governo comunque cauto, che consentiva addirittura lo spostamento fra le regioni. Parlando di “bomba sanitaria potenziale”. Tradotto: il pericolo del rientro degli esiliati fuorisede. Non tutti eh, ma i pochi che in maniera responsabile sono rimasti immobili il 9 marzo. Perché gli altri, di contro, sono già tutti a casa. Ancora per poco: ci si vede alla trattoria giorno 1. 

Con la speranza che il proiettile della roulette russa non ci tradisca. A meno che qualcuno, che sia Falcomatà nel caso di Reggio Calabria, o lo stesso Giuseppe Conte da Roma, non fermino quella che ha delle grosse potenzialità di rivelarsi una falsa partenza.

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