La Calabria che vogliamo, Falcomatà: “Ricostruiamo immagine della nostra terra”

"Non raccontiamo sempre la solita storia di sangue: raccontiamo la storia di chi ce l’ha fatta, dei nostri patrimoni e bellezze uniche", le parole di Giuseppe Falcomatà


Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto all’interno del Convegno “La Calabria che vogliamo” in programma il 5 e 6 giugno 2019 presso la Sala “Giuditta Levato” del Consiglio Regionale della Calabria.Ecco un estratto in video del suo intervento.

“Chi fa politica si occupa della Polis, della città dei bisogni dei cittadini. Il principale ruolo delle Istituzioni è quello di fare sinergia. Spesso si abusa di questa parola: ma la strada del dialogo istituzionale non è una scelta, è l’unica scelta possibile.
Solo attraverso la concreta sinergia istituzionale si può avere una visione di futuro ed una pianificazione di futuro di questo territorio il più possibile condivisa.

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Le Istituzioni hanno il compito dei compiti: garantire percorsi di trasparenza, legalità, merito e di essere a fianco di tutte quelle persone che dimostrano di volare investire, di continuare ad investire e resistere nonostante le sirene centrifughe in arrivo da altri contesti dove è più facile sviluppare idee e sogni.

Va ricostruita un’immagine del nostro territorio, va difesa la nostra terra in tutti i modi ed in tutti i contesti possibili anche quelli che appaiono sui media ma non per nascondere “la polvere sotto il tappeto”.

Con scadenza ormai regolare, infatti, viene trasmessa un’immagine tribale e arcaica della nostra terra nella quale si consumano riti appartenenti ad epoche storiche passate che dobbiamo sicuramente ricordare affinché non si ripetano più.

Ma quelle scene viste sui media non appartengono a quella parte di regione e di città che è e vuole essere molto di più.
Non raccontiamo sempre la solita storia di sangue: raccontiamo la storia di chi ce l’ha fatta, dei nostri patrimoni e bellezze uniche che solo nella nostra terra si possono trovare.

Facciamolo anche perché viviamo in un sistema normativo in piena evoluzione, o forse involuzione attraverso il percorso che potrebbe portare da qui ai prossimi mesi all’approvazione del “Regionalismo Differenziato”.

Per come è stato concepito, il “Regionalismo Differenziato” non è nient’altro è che una secessione delle aree più ricche del paese.

Con un Regionalismo che ci consentisse di partire tutti dallo stesso punto di partenze le condizioni potrebbero cambiare”.

fonte: calabrialive

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