Falcomatà ai saluti, Falduto scrive al sindaco: ‘Reggio ha bisogno di essere governata come una cosa seria’
"Amare Reggio vuol dire dire la verità anche quando è scomoda". La lunga lettera dell'imprenditore al primo cittadino
19 Dicembre 2025 - 11:43 | di Redazione

L’imprenditore Giuseppe Falduto ha scritto una lunga lettera indirizzata al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Un testo che, pur mantenendo il rispetto di un legame personale e familiare di lunga data, non risparmia critiche alla gestione della città negli ultimi anni.
“Caro Giuseppe, scrivo questa lettera con il rispetto dovuto a chi ha ricoperto per quasi dodici anni la carica di Sindaco di Reggio Calabria, ma anche con il riguardo personale che nasce da un rapporto di conoscenza e di affetto maturato nel tempo, e dal legame che è sempre esistito con la tua famiglia”.
Falduto si fa portavoce di una frustrazione crescente, quella di una città che, a distanza di più di un decennio, sembra aver visto “pochi miglioramenti concreti”. In un passaggio importante della lettera, l’imprenditore sottolinea la distanza tra la Reggio Calabria reale e quella raccontata, definendo la situazione attuale come una “fotografia di una città da cui si parte, non di una città che cresce”.
Una città in declino, quella descritta da Falduto, che attraverso i dati mostra numeri preoccupanti:
“Reggio Calabria è ultima in Italia per qualità della vita. Ultima nei servizi, nel lavoro, nelle opportunità per i giovani, nella capacità amministrativa”.
Numeri che, per l’imprenditore, non possono essere ignorati e che pongono interrogativi seri sul futuro della città.
“Dal 2014 ad oggi, Reggio Calabria ha perso oltre 15.000 residenti, passando da circa 184.000 abitanti a meno di 169.000, con un trend costante di diminuzione”, scrive Falduto, parlando di un’emigrazione strutturale che ha svuotato la città di capitale umano, competenze e speranza. Un allarme che va oltre le statistiche: “Non si tratta solo di denatalità, è emigrazione strutturale”.
Il tono della lettera, pur segnato da un forte senso di urgenza, non è privo di soluzioni. Falduto critica l’approccio simbolico e superficiale dell’amministrazione comunale, che ha puntato su iniziative come scuole nido e parchi gioco, ma senza una visione a lungo termine, senza un piano demografico, sociale ed economico che possa davvero garantire la sostenibilità e la crescita della città.
“Le grandi opere non si giudicano a parole, si governano”, è uno dei passaggi cruciali del testo. Falduto fa riferimento alla mancata realizzazione di importanti progetti strategici, come l’accordo per la realizzazione del Mediterranean Life. La città, secondo lui, ha bisogno di un cambiamento radicale, di un governo che vada oltre le apparenze e si concentri sulle reali necessità della comunità.
Non è solo una questione di politica locale, ma anche di come la città è rappresentata e gestita su scala regionale e nazionale. Falduto fa riferimento al passaggio di Falcomatà in Consiglio Regionale come una “occasione irripetibile di sviluppo”, ma esprime delusione per l’atteggiamento assunto in relazione al Ponte sullo Stretto, dove, a suo avviso, non sono stati difesi con forza gli interessi di Reggio Calabria.
“Non essere protagonista nella richiesta delle opere compensative legate al Ponte sullo Stretto è una responsabilità politica”, scrive Falduto, riconoscendo la gravità di una situazione in cui la città è stata privata di una grande occasione di sviluppo.
La lettera si conclude con un appello al sindaco, ora consigliere regionale, affinché il suo impegno per la città assuma un nuovo volto, più umile, responsabile e aderente alla realtà dei numeri e delle necessità locali. Un cambiamento di prospettiva che, secondo Falduto, è l’unico modo per restituire a Reggio Calabria la dignità che merita.
“Questa lettera – conclude – non nasce da ostilità personale, né cancella i rapporti umani e familiari che hanno sempre accompagnato il nostro confronto. Nasce dalla convinzione che ????? ?????? ???????? ???? ???? ???? ?? ??????̀, anche quando è scomoda. Reggio Calabria non ha bisogno di apparire.
Reggio Calabria ha bisogno di essere governata come una cosa seria”, scrive Falduto. “Meno narrazione, più decisioni. Meno estetica, più infrastrutture. Meno gestione del consenso, più governo della realtà”.
Una lettera che, senza mezzi termini, invita la politica a mettere la città e i suoi abitanti al centro di ogni decisione, restituendo a Reggio Calabria una visione di futuro.
