’Distanti ma uniti dalla musica’: l’emergenza dal punto di vista di una studentessa reggina

"Se non fosse per la musica questi giorni sarebbero vuoti". Il racconto di una giovane studentessa

C’è chi ha deciso di parlarci di filosofia, chi di storia, chi di stretta attualità. Gli studenti reggini che prendono parte al nostro progetto, avviate in collaborazione con le scuole del territorio, non si sono tirati indietro dall’esprimere liberamente le proprie emozioni e i propri pensieri.

Erica, studentessa del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, ha deciso, invece, di raccontarti questo particolare momento di emergenza facendo riferimento ad una grande passione: la musica.

“In questo momento stiamo vivendo una realtà che fa tremare il mondo: il Covid-19 contagia, uccide, stravolge le nostre vite. Le notizie riportate dai Tg mi impauriscono; un vorticare di numeri e parole che rimbombano nella testa. In questo periodo penso che la musica sia l’unico strumento di comunicazione, più potente delle parole, immediato ed efficace, che ci purifica dai pensieri negativi che ci tormentano, trasmettendo a ciascuno sensazioni diverse e, a volte, comunicando emozioni diverse in momenti diversi ad una stessa persona.

Se non fosse per la musica questi giorni sarebbero vuoti, non a caso molte persone per rompere il silenzio nelle strade, cantano, creano melodie, proprio per far capire che in questo tempo non siamo soli, che la musica può donare un attimo di sollievo alla nostra anima. Possono separarci le mura di un edificio, la distanza di sicurezza, ma la musica riesce ad andare oltre le barriere, riesce ad unire i nostri respiri, donando conforto, sicurezza e soprattutto fa scomparire la paura che regna in questo periodo.

Cantare in una parola significa creare gruppo; cantando insieme ci si sente parte di un’idea, qualcosa che si realizza insieme e ci fa sentire uniti, in poche parole mette in sintonia ciascuno di noi, anche da lontano, senza nemmeno accorgercene. Il messaggio della musica è un messaggio globale, un insieme di voci che ne formano una sola, un modo anche per abbracciarsi virtualmente. Nel canto partecipano diverse parti dell’anima, diverse parti della propria persona: la mente, che pensa sempre ciò che si canta; il cuore, che “sente” il verso cantato e poi la bocca che esprime l’esplosione di tutte queste componenti che hanno partecipato a questo processo.

Cantare mi rende felice, mi libera da ogni preoccupazione, riuscendo a risollevarmi in ogni istante, facendomi spuntare il sorriso anche nei momenti più difficili come questo che stiamo attraversando. D’altronde “Chi canta prega due volte”, scriveva Sant’Agostino, e mai come in questo momento bisogna affidarsi alla preghiera. La musica posso considerarla la mia migliore amica, che mi prende per mano anche nelle piccole cose e mi libera da ogni pregiudizio, paura o inquietudine. Cantare negli anni mi ha portato ad esprimere molte sensazioni che nella vita di tutti i giorni non sarei mai stata capace di dire.

Questa mia grande passione mi ha portato anche alla scelta di iscrivermi all’Accademia Musicale di Canto Moderno di Reggio Calabria che mi ha fatto crescere tanto personalmente e artisticamente. La musica non si ferma ma unisce, nasce così l’idea del M° Franco Dattola e del M° Antonio Condello l’idea di coinvolgere tutti gli allievi e gli ex allievi dell’accademia per raggrupparli in un unico grande coro virtuale e dedicare il brano realizzato a tutti i medici e paramedici impegnati in questo momento in tutti gli ospedali, da nord a sud; agli italiani che vivono all’estero e alle Forze dell’Ordine impegnate h24 per far rispettare le Leggi dello Strato.

Il brano in questione è “Italia” scritto da Umberto Balsamo e interpretato da Mino Reitano nel 1988. Con questo brano il cantante calabrese partecipò al 38º Festival di Sanremo, classificandosi al 6º posto. La canzone divenne il suo cavallo di battaglia negli ultimi 20 anni della sua carriera e divenne un inno per tutti gli emigrati italiani all’estero. Il brano è stato riarrangiato dal M° Condello e da noi coristi che, stando a casa, abbiamo inciso il nostro contributo attraverso il cellulare e le registrazioni sono state poi assemblate dal M° Dattola. Un coro di 58 elementi, alternato da 17 voci soliste, le voci degli allievi che in questo momento si trovano distanti dalla loro terra, Reggio Calabria. Bilbao, Londra, New York, Isole Mauritius, e poi Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, ognuno nella propria casa, distante ma unito attraverso il nostro amore: la musica“.

Erica Maria Costantino, 3 I, Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”