Il Borgo San Bruno e la storia dell'Azienda Rossi. Alessandro: 'Ripartiamo dalla terra e dai giovani'

Un angolo di paradiso in cui vengono create vere e proprie eccellenze, a partire dall'olio. La storia dell'azienda Rossi e di Alessandro, titolare dell'azienda

Quella che vi raccontiamo oggi è una storia d’amore, impegno e voglia di riscatto che parte dal “Borgo San Bruno“. In questo piccolo angolo di paradiso, l’azienda agricola della famiglia Rossi promuove i frutti della terra dando vita a prodotti d’eccellenza.

Il Borgo San Bruno e l’Azienda Rossi

Una storia di famiglia

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Situato nella caratteristica cornice del comune di Bagaladi, in provincia di Reggio Calabria, si trova un latifondo di uliveti, pascoli, boschi e terre da semina che si erge attorno ad una chiesetta privata, cappella sepolcrale della famiglia dedicata a San Bruno.

Un’affascinante storia che affonda le sue radici nel ‘600. La famiglia vanta tra i suoi membri diversi sindaci, consiglieri provinciali, avvocati, medici e letterati. Uno fra tutti Bruno Rossi primo sindaco di San Lorenzo ad aver dichiarato decaduta la potenza borbonica in Calabria. Fu uno dei principali artefici dello sbarco di Garibaldi, amico di molti artisti come il pittore Benassai e membro della loggia massonica (la Garibaldi) alla quale aderirono molti membri di note famiglie reggine.

Ripartire dall’olio e dalla terra

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“Dopo la morte di mio padre – ha raccontato Alessandro ai microfoni di CityNow – sono tornato nella mia terra di origine per occuparmi degli affari di famiglia. Vedendo tutto ciò che questa terra aveva da offrirci ho pensato di iniziare a produrre un olio che nulla ha a che vedere con quello che troviamo sugli scaffali del supermercato. Basti pensare che le nostre olive vengono raccolte a mano”.

I prodotti artigianali, si sa, hanno tutto un alto sapore, ed anche un’altra lavorazione.

La presenza di pendici e colline coltivate ad ulivo, ma anche i resti di numerosi frantoi lungo le fiumare, testimoniano l’antica vocazione della gente dell’area grecanica, all’olivicoltura. L’olio extravergine bio della vallata del Tuccio ha un colore verde intenso e un sapore fruttato amarognolo. La particolarità del prodotto è rappresentata dall’alta qualità e dalla diversità delle caratteristiche organolettiche.

I metodi di molitura a freddo mantengono inalterato il profumo di erba falciata, caratteristica questa che rende quest’olio un perfetto compagno per ogni pietanza. Ma è soprattutto l’uso a crudo che evidenzia la finezza e la buona struttura dell’olio extravergine bio.

“Abbiamo un prodotto di eccellenza, l’olio è sinonimo di Calabria, Puglia e Toscana noi purtroppo importiamo tutto dalla Tunisia, non si è mai fatto un marchio di origine controllata. Solo in pochi ci conoscono e capiscono quanto sia importante “mangiare bene” pensando alla qualità e non al costo”.

Non è un caso se, con la sua nuova etichetta, Alessandro è già riuscito a conquistare diversi avventori francesi.

Per dare un valore aggiunto all’azienda agricola, il giovane imprenditore ha puntato non solo sull’olio, ma anche su un altro frutto, unico, della provincia reggina: il bergamotto. Impiantando circa 600 piante.

Le degustazioni, gli eventi e l’home restaurant

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L’azienda Rossi dispone anche di un home restaurant e di camere per l’accoglienza degli ospiti per far vivere e respirare a turisti vicini e lontani le bellezze del borgo ed i sapori della tradizione. Per questo motivo vengono anche organizzate vere e proprie degustazioni aperte al pubblico in cui l’olio viene servito, ad esempio, su del pane caldo. Vi è inoltre anche la possibilità di organizzare cene, cerimonie ed eventi privati all’interno del borgo.

‘Un Sud all’avanguardia’: il sogno di Alessandro

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Dopo diverse esperienze all’estero, Alessandro ha fatto ritorno nella sua città di origine con tanta “fame di futuro”.

“Per far sviluppare il Sud – ha spiegato ai microfoni di CityNow – dovremmo creare delle cooperative, dei consorzi così come al Nord. Il concetto “ognuno per sé” non può più funzionare nella società odierna. Iniziando la mia attività qui, ho notato che ogni imprenditori preferisce occuparsi del suo orto, solamente pochi pensano a far sinergia e, a mio avviso, questa è uno dei fattori che più ci penalizza. Abbiamo i prodotti migliori, ma non sappiamo spingerli, promuoverli, lanciarli sul mercato internazionale”.

L’idea, alla base del progetto, è non solo quella di promuovere le eccellenze reggine, ma anche di creare qualcosa di costruttivo per le giovani generazioni, qualcosa che li spinga a guardarsi intorno e scegliere, magari, di restare.

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