Mobilitazione poliziotti reggini: “6 euro di aumento in busta paga. Chiediamo che ci restituiscano piena dignità”

Mobilitazione dei poliziotti anche a Reggio Calabria per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro

Mobilitazione dei poliziotti anche a Reggio Calabria per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro. Un volantinaggio organizzato dal Silp Cgil dalla Cgil Reggio Calabria Locri  e dalla Funzione Pubblica Cgil Reggio Calabria Locri si è svolto davanti alla Prefettura.

«Chiediamo attenzione per gli operatori e  le operatrici del  settore e risorse per rendere efficiente  l’amministrazione ai fini di un modello di sicurezza basato sulla prevenzione – dichiara Francesco De Fina, segretario generale provinciale Silp Cgil, presente al sit-in davanti alla sede della Prefettura in Piazza Italia – Che si passi dalla parole ai fatti. Ci sono inaccettabili ritardi, il contratto è scaduto ormai da 4 mesi e non ci convocano. E’ il tempo dei fatti e la categoria continuerà la mobilitazione». 

Un presidio in contemporanea a quello svolto nelle altre prefetture d’Italia per protestare contro le promesse non mantenute dal governo del “cambia-niente” e il mancato rinnovo del contratto, che ha prodotto per automatismo 6 euro lordi a testa di ‘aumento’.

«Solo il rinnovo del contratto può restituire agli operatori di polizia piena dignità – aggiungono Francesco De Fina e Gregorio Pititto, segretario Cgil Reggio Calabria Locri – I poliziotti non ci stanno a essere prigionieri di un uso propagandistico della sicurezza per fini elettorali, soprattutto in una città come Reggio Calabria.  Il lavoro prezioso che viene svolto quotidianamente a tutela dei cittadini e delle istituzioni merita di essere valorizzato nelle condizioni di vita, di lavoro e nel riconoscimento economico». 

Nel volantino distribuito e consegnato anche ai vertici della Prefettura di Reggio Calabria, nella persona della dott.ssa Fabio, i poliziotti spiegano che il contratto di lavoro, per quel che attiene alla parte economica, è scaduto da ormai quattro mesi e che:

«La coda contrattuale e la parte normativa relative al vecchio accordo non interessano evidentemente al governo che, ancora, non ci convoca. L’inerzia e il paradosso inaccettabili che mortificano le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, che ad aprile dovranno accontentarsi degli spiccioli relativi alla vacanza contrattuale».