Covid, Falcomatà contro i negazionisti. Presto un sit-in a Roma dei sindaci calabresi

Emergenza sanità a Reggio Calabria, il sindaco Falcomatà aggiorna i cittadini sulle mosse da compiere per combattere il Covid

Il sindaco Giuseppe Falcomatà torna a parlare ai cittadini di Reggio Calabria. L’argomento cardine non può che essere l’emergenza sanitaria, in particolar modo quella legata al Covid.

Il sindaco attacca i negazionisti

“Il virus corre veloce nel mondo, nel nostro paese, nella nostra Regione. I contagi stanno aumentando e non si fermano”.

Parole inconfutabili quelle del primo cittadino che torna a parlare ai cittadini dell’emergenza sanitaria in atto in tutta la Regione, ma anche nella città dello Stretto:

“Gli ospedali sono al collasso. Il GOM ieri contava 112 ricoverati per Covid. Per questo motivo abbiamo avuto un incontro con la Dirigenza sanitaria e gli operatori. Mi hanno confermato che, se le cose dovessero continuare così, saranno costretti a chiudere anche altri reparti per dedicarli ai ricoveri Covid.

Noi non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo riportare l’attenzione su quello che deve tornare ad essere il nostro obiettivo principale: la tutela della salute continuando a comportarci come abbiamo fatto nella fase 1. Distanziamento sociale, utilizzo della mascherina. È una fase diversa. Non possiamo pensare che il virus sia stato sconfitto, ce lo dicono i numeri. Né possiamo pensare che noi siamo immuni”.

Il sindaco, dopo aver sentito diverse voci in città, smentire l’esistenza del virus che ha infettato il mondo ha deciso di mandare ai negazionisti un messaggio chiaro e forte:

“Lo dico perché sento dire che il virus è un complotto, è una manovra dei poteri forti per tenerci chiusi in casa. Sto sentendo che a Reggio Calabria il virus per il nostro DNA non attecchisce. Andate a dire queste fesserie alle famiglie delle persone morte per Covid, andate a dirlo a chi, in un letto di ospedale, combatte tra la vita e la morte, ai medici, agli infermieri che combattono ogni giorno per salvare vite umane, che il virus non esiste.

Stiamo vivendo giorni di caos, in cui purtroppo la nostra Regione balza agli onori di cronaca per situazioni negative, però noi non dobbiamo conformarci agli altri. Siamo stati di esempio e adesso che facciamo? Ci conformiamo agli altri ignoranti che il virus non esiste? Noi siamo zona rossa perché non ci sono le condizioni per reggere una nuova ondata. Ci dobbiamo proteggere, tutelare e non dire fesserie in giro”.

La morte di Samengo e Calarco

Nella sua diretta il sindaco ha ricordato anche due cittadini della nostra comunità venuti a mancare proprio a causa del Coronavirus: il Presidente Unicef Italia Francesco Samengo e l’assessore del comune di Rosarno, Pasquale Calarco.

“È un giorno triste per la nostra regione, per la nostra città metropolitana. Oggi sono venute a mancare due persone che hanno dato tanto per il loro territorio. Alla famiglia ed agli amici di Samengo e Calarco va tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza”.

L’ordinanza di Spirlì

“Apprendo con soddisfazione dell’ordinanza del Presidente Spirlì. Si tratta dei posti letti Covid, ciò che doveva essere fatto diversi mesi fa dal commissario”.

Commenta così la nuova ordinanza regionale il sindaco Falcomatà che, però, ha qualche riserva in merito:

“Senza entrare nella polemica, ho due interrogativi da porre. Se bastava un’ordinanza regionale, perché non è stata fatta prima? Con quale personale verranno gestiti i nuovi posti letto?

Se sono posti letti in più è inevitabile che serva altro personale. Se, invece, come mi sembra di capire, si stanno convertendo i posti letto di altri reparti in Covid, allora abbiamo un altro problema. Purtroppo il Covid non blocca le altre patologie. Gli altri che fine fanno?”.

Sorgono anche altri interrogativi:

“L’aumento dei posti di terapia intensiva a che punto è? Hanno fatto prima a trovare il vaccino che noi ad attivare i nuovi posti e gli ospedali Covid. È da aprile che i sindaci scrivono e domandano alla Regione l’opera dei lavori senza avere nessuna risposta”.

Il problema della medicina territoriale

Ambulatori, medici di famiglia e cure domiciliari sono sempre fermi lì dove erano ed anzi forse messi anche peggio di prima a causa della pandemia. A questo proposito il sindaco di Reggio Calabria punta il dito contro l’ASP.

“Non solo non abbiamo mai avuto risposte, ma l’ASP si è sempre sottratta, adesso come in passato, ai confronti. Ecco perché abbiamo chiesto un incontro in Prefettura con i Commissari. La Città Metropolitana ha bisogno di risposte chiare. Non ci basta scrivere, non ci accontentiamo che l’ASP alle riunioni, nella migliore delle ipotesi, mandi persone che non hanno potere decisionale. Vogliamo conoscere la data esatta di quando tutte le misure per il nostro territorio verranno finalmente attivate”.

I sindaci calabresi a Roma per incontrare Mattarella

Nel corso della diretta il sindaco di Reggio Calabria annuncia anche una nuova protesta da parte dei sindaci calabresi. Un sit-in a Roma, durante il quale verrà chiesta un’interlocuzione con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al fine di consentire l’uscita della Calabria dalla zona rossa. Affinché questo sia possibile, però, tutti i parametri del piano Covid dovranno essere messi in atto.

“Inviteremo il Governo anche ad una riflessione sulla nomina del nuovo commissario. In particolar modo, per il metodo utilizzato per la scelta. Ci siamo stancati di scelte calate dall’altro, di essere colonizzati, di subire decisioni che riguardano il futuro e la salute dei calabresi senza una minima interlocuzione con chi il territorio lo rappresenta”.