Reggio, GOM al collasso: il reparto OBI è un inferno

Il personale è ormai allo stremo delle forze ed i posti letto sono sempre meno numerosi. Il reparto Osservazione Breve Intensiva è quello messo peggio

E’ sempre più emergenza sanitaria in Calabria. Mentre assistiamo alle figuracce in TV dell’ex commissario alla Sanità Saverio Cotticelli, tra vecchie e nuove interviste, e del nuovo commissario Zuccatelli, presentatosi nel peggiore dei modi con il video ‘no mask’, all’interno degli ospedali calabresi i cittadini continuano a soffrire, nel bel mezzo della seconda ondata Covid, tra mancanza di personale e posti letto.

GOM AL COLLASO TRA POSTI LETTO, PERSONALE E REPARTI

Il male più grande è rappresentato dall’esiguo numero di medici, infermieri ed operatori sanitari tra i reparti. Al Grande Ospedale Metropolitano gli spazi del Centro Covid risultano essere sempre meno ampi ed accoglienti. Tra tutti, quello messo peggio e che soffre maggiormente, risulta il reparto OBI (Osservazione Breve Intensiva). Su 27 pazienti, ad oggi, ben 5 sostano in corridoio assistiti da soli due operatori sanitari.

I pazienti che accedono al reparto OBI, lo ricordiamo, dovrebbero rimanerci al massimo uno o due giorni e invece sono costretti, per carenza di posti, a rimanere in barella anche 3 o 4 giorni. Il direttore sanitario del GOM dott. Salvatore Maria Costarella, ai nostri microfoni, aveva evidenziato l’enorme difficoltà in cui si è costretti a lavorare a causa della carenza di organico.

E ad oggi, nonostante il perdurare dell’emergenza, il Grande Ospedale Metropolitano, continua ad affrontare la seconda ondata Covid sempre con le risorse interne e senza alcuna risorsa aggiuntiva.