Nomina portavoce MArRC, per il Mibact Malacrino non causò un danno erariale. E CityNow entra a Palazzo Madama...

Nell’interrogazione parlamentare della senatrice Corrado (M5S) indice puntato anche su un articolo della nostra testata

“La nomina di un collaboratore che potesse rappresentare la Direzione in momenti istituzionali ai quali il Direttore era impossibilitato a partecipare e per eventi previsti in orari in cui personale idoneo del Museo non era in servizio, è stata ritenuta dal Direttore una possibile soluzione funzionale al completamento dell’attività del Museo.

La stessa Direzione generale Musei ha tuttavia richiesto al Direttore del Museo l’annullamento, in via di autotutela, dell’incarico attribuito; incarico che è stato in effetti revocato già a dicembre dello scorso anno, compensando le casse del Museo di quanto dovuto per il lavoro svolto nelle poche settimane di attività. Circostanza, questa, che esclude ogni ipotesi di danno erariale”.

Così il Sottosegretario ai Beni culturali Anna Laura Orrico ha risposto all’articolata interrogazione (n° 3-01359) della senatrice del Movimento 5 Stelle Margherita Corrado ed altri, riguardo la direzione e gestione del Museo Archeologico di Reggio Calabria. Le richieste di delucidazioni avanzate dalla pentastellata, presentate lo scorso 20 febbraio, sono state discusse nella seduta n° 165 del 18 giugno della Settima Commissione (Istruzione pubblica, beni culturali) di Palazzo Madama, che ha messo una parola definitiva sulla polemica che la stessa senatrice aveva alimentato negli scorsi mesi imputando al direttore del MAaRC, Carmelo Malacrino, oltre al danno erariale, anche una cattiva gestione del patrimonio del Museo.

Il Sottosegretario certificando sostanzialmente la buona fede e la correttezza dell’operato di Malacrino, ha ricordato che

“La politica culturale dinamica e decisamente inclusiva condotta dal Direttore ha prodotto progressivi aumenti in numero e gradimento dei visitatori, trasformando completamente il Museo. […] In pochi anni il Museo è divenuto spazio rappresentativo delle espressioni culturali più vivaci, non solo della città, ma di tutta l’area dello Stretto. Concerti, convegni, conferenze, mostre e degustazioni di prodotti identitari del territorio rendono oggi il Museo un luogo vissuto dalla comunità, ma anche uno spazio nel quale i turisti italiani e stranieri possano scoprire e apprezzare la complessità e la ricchezza della cultura calabrese. La nuova connotazione inclusiva ha portato a un aumento degli impegni istituzionali, sia all’interno che all’esterno del Museo, mentre progressivamente è diminuito il personale in servizio, ormai dimezzato rispetto all’organico previsto”.

L’interrogazione e … l’attacco a CityNow

Ma nei pensieri della zelante senatrice 5Stelle non c’è stato soltanto il direttore Malacrino. Anche noi, di CityNow, siamo finiti nel calderone delle recriminazioni della Corrado con un attacco diretto (sulla pagina facebook della senatrice) e con la minuziosa analisi del testo dell’articolo, finita addirittura nelle aule di Palazzo Madama. E poco importa se la senatrice nella foga della risposta avesse a suo tempo confuso un comunicato stampa rilasciato dal MAaRC, e pubblicato da altri media reggini (non tutti per la verità), puntando l’indice proprio su CityNow che avrebbe addirittura “arricchito con considerazioni personali” il suddetto comunicato.

Insomma al centro dell’interrogazione parlamentare ci è finito proprio l’articolo della nostra testata, che in realtà si era limitata ad esporre fatti e circostanze che hanno arricchito la cronaca locale degli ultimi anni. In più, relativamente al caso nella nomina del portavoce da parte di Malacrino, ci si era limitati ad evidenziare che anche al Museo Real Bosco di Capodimonte, altro istituto autonomo del Ministero, il direttore Sylvain Bellenger, aveva da tempo nominato una portavoce. Circostanza tra l’altro, al tempo in cui fu scritto l’articolo, verificabile attraverso una semplice consultazione del sito web del museo campano. Fatto sta che nella discussione dell’interrogazione parlamentare del 18 giugno non si fa menzione di questo fatto, ma – aggiunge CityNow – dalla semplice consultazione del sito web del Museo Real Bosco si può appurare come non compaia più la dicitura “portavoce”.

Il senso di quell’esempio era per evidenziare che il veto della Corrado doveva valere per tutti e non solo per Reggio. Altrimenti la battaglia, legittima e sacrosanta per una senatrice pagata coi soldi dei cittadini, poteva sembrare più un attacco personale che non una presa di posizione etica e morale.

Per ciò che riguarda poi la fattura dell’articolo, vale la pena ricordare che questo è il mestiere del giornalista: approfondire, senza padroni e padrini, anche le vicende più scomode.

Le risposte del Mibact

Come detto, l’interrogazione della Corrado ed altri, era piuttosto articolata e spaziava in diversi argomenti o, se vogliamo, sezioni. Il Sottosegretario Orrico ha dato le sue risposte in merito:

“Per quanto riferito all’inventariazione del patrimonio, autorizzata dalla Direzione generale Musei il 1° agosto dello scorso anno, è stato chiarito che il ritardo è dovuto all’assenza di un elenco completo dei beni conservati presso il Museo, così come dichiarato dal Funzionario Archeologo della Soprintendenza di Reggio Calabria responsabile del passaggio di consegna delle collezioni. Tale attività, che ha permesso l’istituzione del primo inventario digitale del Museo, affianca il riordino dei depositi e la valutazione del loro stato conservativo nel quadro della programmazione delle attività espositive e di restauro”.

“Per quanto riguarda l’archivio fotografico, esso è stato acquisito al Museo ai sensi dell’articolo 1 del decreto ministeriale n. 43 del 2016 ed è in fase di riordino e di digitalizzazione. Per la prima volta è stata effettuata una ricognizione completa del patrimonio fotografico, con un computo analitico in vista del grande progetto di digitalizzazione promosso dall’Istituto centrale catalogo e documentazione (ICCD). L’accesso per la consultazione della documentazione, su richiesta, viene autorizzato agli altri Istituti (compresa la Soprintendenza) e agli utenti esterni, compatibilmente con le fasi di riordino. L’obiettivo sarà di rendere pubblico e accessibile l’intero patrimonio in formato digitale, consultabile anche via web”.

“Rispetto all’asserita scomparsa di pezzi di collezione dal Museo di Reggio Calabria, alla competente Direzione generale Musei non risultano comunicazioni, ad eccezione di una denuncia fatta proprio dal Direttore del Museo nel 2018, sull’irreperibilità di due reperti bronzei del relitto di Porticello. Ad oggi non sono state segnalate novità da parte dei competenti organi giudiziari. Il Museo, nonostante le ricordate carenze di organico, cura con attenzione le collezioni e le altre funzioni museali”.

Infine, Orrico fa presente che la problematica del passaggio di consegne e gestione degli archivi, è stata recentemente risolta sia con un accordo di gestione congiunta tra il Soprintendente per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia ed il Direttore del Museo, a seguito di nota congiunta delle Direzioni generali Musei e Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del 27 febbraio 2020, sia di un recente accordo tra le predette Direzioni generali del 6 maggio 2020, attualmente in corso di perfezionamento.

Corrado insoddisfatta, Martino esulta

Naturalmente la senatrice Corrado si è dichiarata non soddisfatta dalle risposte ricevute in Commissione. Intanto premettendo che le questioni oggetto dell’interrogazione non hanno carattere localistico, e poi insistendo sulla presunta violazione della legge da parte del direttore Malacrino con la nomina del portavoce, al secolo la giornalista Emanuela Martino.

“Cuore dell’interrogazione – si legge nel resoconto della seduta della Settima Commissione del Senato – è la gestione del patrimonio del museo; in particolare, ribadisce che l’attuale Direttore trattiene nel museo, senza averne titolo, l’archivio storico fotografico dell’ex Soprintendenza archeologica della Calabria, la cui eredità documentale, grafica e fotografica spetta all’odierna Soprintendenza archeologica delle belle arti e paesaggio, attribuendone invece la titolarità al museo stesso. Stigmatizza il diniego opposto dal Direttore del museo all’accesso del personale della Soprintendenza all’archivio fotografico e ai depositi del museo, nonostante le ripetute richieste, per lo svolgimento di attività istituzionali da parte della Soprintendenza stessa e dell’Istituto centrale catalogo e documentazione e ritiene incomprensibile la riconferma del Direttore alla guida del Museo, valutando inattendibile la sua scheda di valutazione della performance”.

Contattata telefonicamente, l’ormai ex portavoce Emanuela Martino ha accolto con favore le risultanze dell’interrogazione:

“Lo scorso 18 giugno si è finalmente discussa l’interrogazione parlamentare della Senatrice Corrado sulla mia nomina a portavoce del Direttore del Museo di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino. Per il Mibact non sussiste il danno erariale a carico dell’ente, avendo Malacrino pagato di tasca propria quanto a me dovuto. Annuncio oggi la mia intenzione di devolvere interamente il mio compenso (secondo i miei calcoli circa 400 euro lorde “di danno erariale”) in Art Bonus. Questo avverrà subito, non appena gli uffici del MArRC mi comunicheranno l’esatto importo versato dal Direttore e potrò avviare le procedure necessarie”.

Scelta, quest’ultima, che Martino spiega così:

“In ormai più di 4 anni di amicizia e collaborazione con Carmelo Malacrino (negli anni in cui il Museo non aveva una voce) è nata un’idea e un progetto di rinascita culturale e civile per la mia città, per la città di Reggio Calabria. Un’idea condivisa e sostenuta da un team di persone eccezionali (funzionari e collaboratori) nutrite, soprattutto quando in Museo c’eravamo solo noi e gli stracci, da una volontà e forza straordinaria di crescere e di fare squadra.

Tutto ciò che ho fatto nelle mie diverse esperienze professionali è stato a prescindere dai ruoli, dalle nomine e soprattutto dai compensi. Convinta che, per fare crescere un territorio sia importante fare squadra. Questo è fondamentale per avere quella svolta che tutti, sopratutto al Sud, ci aspettiamo”.