Calabria - I primi 50 giorni di Occhiuto tra emergenze e programmazione

"Le mie attività si sono divise tra le emergenze e le mosse per creare la "Regione che tutti i calabresi vorrebbero"". Il resoconto di Occhiuto sui primi 50 giorni da Presidente

È un presidente carico di energie quello presente alla seduta convocata per il pomeriggio di oggi del Consiglio regionale della Calabria. Roberto Occhiuto, che ha preso la parola subito dopo l’elenco, da parte del Presidente Mancuso, dell’ordine del giorno, ha illustrato all’aula i suoi primi 50 giorni da Governatore e le ambizioni per il futuro della sua squadra e della Regione.

L’intervento di Occhiuto in Consiglio regionale

“Il presidente della Giunta regionale dovrebbe valorizzare il lavoro dei consiglieri. Dunque il dibattito non può  esaurirsi in un rito automatico. Come deve essere nel rapporto tra Governo e Consiglio, maggioranza e opposizione, il Presidente deve dare risposte e assumersi l’impegno di intervenire anche dopo che le proposte sono state presentate”.

È così che ha esordito il Presidente Occhiuto nella seduta del Consiglio regionale convocato a palazzo Campanella oggi, martedì 14 dicembre.

“Ringrazio il presidente per la convocazione, e i consiglieri e gli assessori presenti. Saluto il prof. Dolce, che è stato nominato qualche giorno fa, sono contento che sia qui con la possibilità di rendersi conto delle qualità che esprimiamo attraverso il nostro governo”.

I primi 50 giorni da Presidente

“Il 29 ottobre sono stato nominato Presidente della Calabria. Sono stati 50 giorni (o poco più) molto intensi, impegnativi, in verità, perché da un lato mi sono trovato a dover affrontare le emergenze che il governo di una regione bellissima ma complessa come la Calabria impone, dall’altro ho lavorato sulla programmazione, l’efficientamento della macchina burocratica.

Al fine di evitare che la regione perda l’appuntamento con la storia costituito dalla convergenza di più programmi di investimento, il PNRR, il fondo sviluppo e coesione, le altre risorse disponibili nel bilancio dello Stato”.

Ed effettivamente in queste prima settimane della nuova legislatura, i calabresi hanno visto un Presidente in continuo movimento. Quasi mai seduto alla poltrona del proprio ufficio se non a tarda ora o nei weekend, Occhiuto ha fatto la spola non solo tra la Calabria e Roma, a caccia dei Ministri in grado di risolvere i numerosi problemi che attanagliano la nostra terra, ma anche più su, verso Bruxelles per discutere dei rapporti con l’Europa.

A ritroso tra le attività del nuovo governo regionale

“Ho avuto diverse interlocuzioni con i ministri, ho assunto con loro l’impegno a dimostrare che la Calabria è governabile, a fare in modo che i tempi che le regole stabilite dall’Europa possano essere i tempi ordinari per assumere decisioni in ordine di investimenti, azioni politiche.

Come sapete il PNRR ha tempi stringenti e noi stiamo lavorando a ritmo serrato per non perdere le occasioni. Ciò che vorrei, però, è che costruissimo una macchina in grado di reagire a questi tempi, con la velocità imposta dall’Europa per la spesa del PNRR, ma anche per tutte le altre”.

Le attività del Presidente Occhiuto, dunque, si sono divise tra le emergenze e la creazione della “Regione che tutti i calabresi vorrebbero”.

Le novità su vaccini, Covid

“Tutto questo è stato fatto mentre siamo nella quarta ondata del Covid. Anche su questo voglio darvi notizie – ha detto Occhiuto ad assessori e consiglieri. Stiamo procedendo nella campagna vaccini con risultati superiori a quelli di altre regioni. Proprio qualche giorno fa il generale Figliuolo mi ha chiamato per complimentarsi con i calabresi perché ogni giorno superiamo i target che la struttura commissariale ci ha assegnato. Sapete benissimo quanto incidano sulla rete ospedaliera e sulle terapie intensive i ricoveri dei non vaccinati. Per la prima volta la Calabria procede con grande velocità”.

Anche se i numeri sono in crescita, per la Calabria non si è ancora fatto tutto il possibile. Ad ammetterlo è lo stesso Presidente che ha già richiesto l’aiuto di farmacie e medici di medicina generale per permettere, in particolar modo a chi, per svariati motivi, non riesce a recarsi in un grande hub, di ricevere ugualmente il vaccino.

“Con la partecipazione di tutti – ha aggiunto il Governatore – avremo un’importante infrastruttura che può essere di grande aiuto”.

La sanità

La nomina a commissario e quella del sub-commissario

La sanità, sin dalla campagna elettorale, è il cavallo di battaglia del Presidente Occhiuto che, fino ad ora, ha mantenuto tutte le promosse fatte ai calabresi, tanto da far ben sperare nel futuro, nonostante i pregiudizi legati al passato.

“Avevo promesso che mi sarei occupato personalmente della sanità. Il mio obiettivo è far uscire la Calabria dal commissariamento che è un’anomalia. Da quando sono diventato presidente la responsabilità del settore è passata di nuovo ai calabresi e sono molto contento che il Governo abbia recepito la nostra proposta ed abbia anche nominato, su mio impulso, il sub commissario Bortoletti”.

Rivolgendosi all’aula, Occhiuto ha poi aggiunto:

“Vorrei che tutto il Consiglio fosse protagonista nelle scelte di riforma del sistema sanitario. Ho deciso di procedere alla sostituzione del vecchio dirigente generale del dipartimento della salute che ho ringraziato per l’attività svolta. Era necessario un avvicendamento.

Ho lavorato per delle innovazioni normative nel decreto fiscale e qualcuno ha rilevato che non era mai successo prima che in un decreto del Parlamento ci fossero 5 pagine dedicate alla Calabria. Siamo intervenuti “grazie al supporto del governo per ottenere la possibilità di avere risorse che supportino l’attività del commissario”.

Gli esperti per riformare il sistema

Il Presidente sembra esser consapevole che un uomo solo al comando può fare ben poco.

“Non basta il commissario per risolvere i problemi, se il governo non supporta l’azione attraverso esperti di comprovata capacità, ciò che accade di conseguenza è addossare la colpa del fallimento ad un uomo che non avrebbe potuto svolgere da solo quell’attività”.

Nel suo intervento nell’aula di palazzo Campanella, Occhiuto ha ribadito la necessità di esperti che supportino il lavoro svolto per dare nuovo vigore ad un sistema sanitario per troppo tempo rimasto latente:

“Abbiamo ottenuto l’arrivo di 5 esperti nella struttura commissariale. Certo, la sentenza del consiglio di stato ne  prevedeva 25. Il Governo, però, ci ha concesso 40 persone per rafforzare il sistema e la possibilità di reperire anche  all’esterno i tre dirigenti di settore di cui abbiamo bisogno”.

L’impiego della Guardia di Finanza

Occhiuto, poi, è stato molto chiaro anche sull’impiego della Guardia di Finanza per stabilire il debito monstre delle Asp della Calabria.

“Non abbiamo chiesto l’intervento delle Fiamme Gialle perché vogliamo far proseguire la concezione “poliziesca” della sanità regionale. Troppo spesso sulla sanità si sono addensati pregiudizi in ordine ai quali “siccome la sanità in Calabria è ingovernabile bisogna mandare cani da guardia, generali di carabinieri e finanza”.

Guarda caso poi queste persone non avevano competenza in materia sanitaria e ci hanno restituito il sistema che è sotto gli occhi dei calabresi. Nell’attività che faremo, di ricognizione del debito è necessario avvalersi anche della Finanza.

La nostra intenzione è quella di procedere come nei Comuni per il dissesto guidato, attraverso un avviso che darà la possibilità a chi crede di avere dei debiti da vantare di esibirli. La mia personale opinione è che spesso può succedere che alcuni crediti che vengono rappresentati non siano reali ma non iscritti nel bilancio dell’azienda sanitaria. Avere la Finanza ha un atteggiamento utile a scoraggiare gli opportunisti”.

La battaglia per la perequazione

Colmare il gap, mettersi in pari con le altre Regioni è uno dei sogni nel cassetto del Governatore cosentino.

“In questi ultimi 12 anni il nostro è stato un sistema sanitario dove non si è investito, né assunto. La Calabria, dunque, è stata costretta ad un ritardo enorme. La battaglia che vorrei che la politica regionale si assumesse, è proprio quello relativo alla perequazione”.

L’apparato del commissariamento, l’attrito con il Mef e l’innalzamento dei LEA

“Mi sono voluto assumere il ruolo di commissario della sanità pur sapendo che era un compito difficile, avendo conoscenza dei ritardi ed ora non cerco alibi. In alcune occasioni ho avuto un atteggiamento per certi aspetti duro con i dirigenti del dipartimento del Mef, e lo stesso farò anche con il Ministro Franco che mi ha invitato a colazione fra qualche giorno, perché mi è sembrato in alcuni casi che il Mef si rivolgesse ai nostri funzionari come se fossero la controparte. Noi oggi valutiamo i dati del 2020, quindi di gestioni commissariali che loro hanno voluto e scelto.

Per quanto mi riguarda sono loro la nostra controparte. Il commissariamento è un istituto che è governato dal Mef che ha proposto commissari che non sono intervenuti nel debito e nel miglioramento delle prestazioni.

Sui LEA siamo bassi ma io ho trovato una situazione in cui i dati non vengono comunicati dal 2016. Non possiamo andare avanti in questo modo. Stiamo lavorando per dimostrare che c’è oggi una politica regionale che si è presa l’onere e l’onore di guidare la sanità”.