Commissariamento, Oliverio: 'Volevo incatenarmi a palazzo Chigi. Mi pento di non averlo fatto'

L'ex Governatore, oggi candidato Presidente, tocca il nervo scoperto della sanità in Calabria, svelando alcuni aneddoti del passato

Sanità, è il tema scottante al centro dell’agenda di Governo di tutti i candidati Presidenti alle elezioni regionali in Calabria. Come cambiarla? Come migliorarla? Tutti, da destra a sinistra, ai candidati di rottura, hanno un punto comune: superare il commissariamento.

Commissariato da ormai 11 anni, il comparto sanitario calabrese si trova ormai al collasso e, ai microfoni di CityNow, Mario Oliverio ha raccontato alcuni aneddoti del passato che hanno reso le dichiarazioni dei suoi avversari, ancor più interessanti.

Oliverio e il commissariamento della sanità

Protagonista di un appuntamento speciale di Live Break, dedicato alle interviste di approfondimento ai candidati Presidenti della Regione Calabria, Oliverio ha parlato del fallimento del Governo con la sanità calabrese:

“Si tratta di un fallimento di fronte al quale non si può rimanere fermi ed essere passivi, aldilà del colore politico”.

Ricordando i suoi 5 anni all’interno della Cittadella, l’ex Governatore ha svelato un particolare aneddoto:

“Quando ero presidente della Regione mi sono battuto contro il commissariamento, arrivando persino ad annunciare di incatenarmi davanti a palazzo Chigi e sbagliai. Non lo feci solo perché il presidente del consiglio dei ministri dell’epoca mi chiamò per dire “evitiamo fatti clamorosi, apriamo un tavolo di confronto”. Il tavolo è stato istituito, ma i problemi sono rimasti”.

Ed alla domanda “Si è pentito?”, Oliverio risponde in maniera affermativa:

“Mi sono pentito si. Ho preso in parola il governo, ho fatto un atto di lealtà e correttezza istituzionale senza riscontri. Mi pento perché, pur andando incontro a critiche istituzionali, avrei contribuito a voltare pagina. Il corso della storia della sanità calabrese, oggi, sarebbe stato probabilmente un altro”.

Le funzioni da Commissario e le responsabilità del Presidente

L’ex Governatore ci tiene a chiarire, anche, di non avvertire il senso di responsabilità per ciò che riguarda la sanità durante i suoi 5 anni di Governo:

“Sulla sanità non mi sento di avere responsabilità, se non appunto quella di non aver messo in atto azioni clamorose come quella dell’incatenamento. La responsabilità della sanità in Calabria è dei governi nazionali di tutti i colori”.

E sulla questione commissario:

“Sin dall’insediamento, il Governo ha messo ben in chiaro l’incompatibilità tra Presidente e commissario alla sanità. Il Governatore, dunque, non poteva assolvere ai compiti della sanità, da allora questa norma dura ancora fino ai giorni nostri”.

Cosa ne è, dunque, della proposta di Roberto Occhiuto di essere il nuovo commissario, una volta eletto, che, nelle scorse ore, ha avuto anche l’approvazione del ministro delle Regioni Mariastella Gelmini?

In conclusione Oliverio ha affermato:

“Tanti leader sono scesi in Calabria in questa campagna elettorale, secondo me con sfacciataggine e senza pudore. Dicono che bisogna superare il commissariamento quando loro sono gli artefici”.