Operazione “Tre Croci”: il Tribunale di Palmi dispone i domiciliari per Giuseppe Vincenzo Albanese

Secondo l’ipotesi accusatoria, l’uomo, nella sua qualità di dipendente portuale, avrebbe partecipato in tre distinte occasioni alle operazioni di “esfiltrazione” di ingenti quantitativi di cocaina


Il Tribunale Collegiale di Palmi ha disposto l’immediata scarcerazione di Giuseppe Vincenzo Albanese, coinvolto nell’inchiesta denominata “Tre Croci”. Il provvedimento, che sostituisce la custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, prevede l’applicazione del dispositivo di controllo elettronico (cosiddetto bracciale elettronico).

L’istanza di scarcerazione è stata presentata e sostenuta con successo dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Andrea Alvaro, Francesco Nizzari e Giuseppe Nizzari.

Il profilo dell’indagine: Albanese era stato tratto in arresto circa tre anni fa nell’ambito della vasta operazione condotta dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, che aveva smantellato un presunto sistema di traffico internazionale di stupefacenti operante all’interno dello scalo del Porto di Gioia Tauro.

Il profilo dell’indagine e il percorso processuale

Secondo l’ipotesi accusatoria, l’uomo, nella sua qualità di dipendente portuale, avrebbe partecipato in tre distinte occasioni alle operazioni di “esfiltrazione” di ingenti quantitativi di cocaina. Per tali ragioni, gli vengono contestati tre reati di traffico di stupefacenti, con l’aggravante dell’ingente quantitativo.

Il percorso processuale: Dall’esecuzione della misura cautelare fino ad oggi, Albanese è rimasto ininterrottamente detenuto presso la Casa Circondariale di Catanzaro. La decisione del Tribunale di Palmi giunge mentre il processo a suo carico si sta svolgendo nelle forme del rito dibattimentale davanti al medesimo Tribunale.

Con l’accoglimento dell’istanza difensiva, i giudici hanno valutato l’attenuazione delle esigenze cautelari, permettendo all’imputato di lasciare l’istituto penitenziario dopo tre anni di detenzione per proseguire la misura cautelare presso il proprio domicilio.