Richichi: "Lo sfascio del Partito democratico calabrese e reggino"

" Il PD a Reggio Calabria è inesistente. Le iniziative sporadiche, e scollegate dal partito, sono lasciate alla buona volontà di pochi". La nota di Domenico Richichi

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Domenico Francesco Richichi, membro della Commissione regionale di garanzia del Partito Democratico Calabria. Di seguito il testo integrale:

“Domenica scorsa il Partito Democratico ha promosso una mobilitazione in tutta Italia per il tesseramento con 1000 banchetti e 5000 volontari che hanno presidiato strade e piazze colloquiando con la gente e raccogliendo adesioni per il partito.

Quasi in tutta Italia, eccezion fatta per le piazze calabresi e, in particolare, con una assenza quasi totale nella provincia di Reggio Calabria e con nessuna iniziativa nella città reggina. Il PD a Reggio Calabria è inesistente. Le iniziative sporadiche, e scollegate dal partito, sono lasciate alla buona volontà di un paio di Circoli e di qualche amministratore.

Fra questi ultimi il sindaco Falcomatà che ha egemonizzato, per fortuna, ma impropriamente, la rappresentanza del partito democratico in città. Così come è successo nella Regione nella quale ci si è affidati al Presidente Mario Oliverio che, dopo 40 anni ininterrotti di incarichi di potere, dovrebbe avere la generosità di fare un passo di lato e di proporre e sostenere una persona nuova per la guida della Calabria.

Oramai è da più di quattro anni che non si svolgono i congressi nella Città metropolitana di Reggio Calabria e il PD è affidato a un diligente e volenteroso coordinatore/commissario, funzionario di partito, nominato dall’ex segretario regionale Ernesto Magorno: stiamo parlando di epoca politicamente giurassica.

Oggi si parla e si discetta solo di posizioni di potere e non di coinvolgimento della gente, e quando il partito nazionale interviene lo fa per nominare commissari regionali, inadeguati per il compito, con il chiaro intendimento di farli eleggere deputati alla prima occasione utile (vedi D’attorre).

La segreteria nazionale del PD, in questo ultimo periodo di sfascio del Partito, si è imposta, anche, per calare dall’alto accordi con il Movimento 5 Stelle che prevedono, tra l’altro, la candidatura a presidente della regione del dott. Gualtieri, ex poliziotto che ha arrestato Provenzano, e poi divenuto prefetto di Vibo Valentia. Ciò partendo dall’assunto che nella nostra regione c’è la necessità di un forte impegno di lotta alla mafia. Se queste sono la premessa e la motivazione, bisogna dire chiaro che non abbiamo bisogno di prefetti per guidare politicamente la Regione. La lotta alla mafia la fanno le procure, i prefetti, la polizia, i carabinieri, la Guardia di Finanza, non i Presidenti di regione. Se il titolo di merito di Gualtieri è di essere stato colui che ha arrestato Provenzano, non è sufficiente. La Calabria ha bisogno di politici non di personalità, pur se rispettabilissime, che hanno, come titolo di merito, di essere stati bravi nel loro limitato, anche se importante, settore.

Infine, la soluzione per il rilancio del PD calabrese non può che essere una coraggiosa presa d’atto della situazione e la immediata convocazione dei congressi da celebrare, a tutti i livelli, con il metodo delle primarie, con l’obiettivo di riportare democrazia e rappresentanza negli organismi del Partito Democratico”.

 

Fonte: Domenico Francesco Richichi

membro della Commissione regionale di garanzia del Partito Democratico Calabria