Processo Miramare, in arrivo la sentenza per il ricorso di Falcomatà

Tempi più lunghi invece per i ricorsi di Nino Zimbalatti, Armando Neri e Giuseppe Marino

Si avvicina la sentenza relativa al ricorso presentato da Giuseppe Falcomatà nell’ambito del Processo Miramare. Il ricorso del sindaco sospeso, presentato dall’avv. Dattola, è incentrato sull’oramai celeberrima Legge Severino e la sua presunta incostituzionalità. La sentenza del Tribunale di Reggio Calabria potrebbe arrivare già venerdi 21 gennaio, in ogni caso è attesa nel giro di qualche giorno.

“La palese incostituzionalità di questa legge è riscontrata dai magistrati stessi. C’è la consapevolezza che non si possa bloccare un’intera amministrazione comunale con una sospensione che avviene in primo grado di giudizio. Abbiamo già preparato il ricorso contro la sospensione, alla stregua di quanto hanno già fatto il presidente della Regione Campania De Luca, l’ex sindaco di Napoli De Magistris e l’attuale sindaco di Catania Salvo Pugliese”, le parole di Falcomatà all’indomani della sentenza.

C’è curiosità nel capire quali saranno le decisioni del Tribunale di Reggio Calabria, anche da un punto di vista strettamente politico. Il sindaco f.f. Brunetti, impegnato in queste settimane a far ripartire la macchina amministrativa, potrebbe aver deciso di temporeggiare sul tema dell’affidamento di deleghe e commissioni all’interno di Palazzo San Giorgio anche per capire cosa accadrà con la sentenza del Tribunale, che in caso di accoglimento del ricorso vedrebbe Falcomatà riprendere immediatamente il comando dell’amministrazione comunale.

Come già riportato su queste pagine, i precedenti a livello nazionale non vanno sicuramente a confortare il sindaco sospeso, con le diverse decisioni della Corte Costituzionale che sinora hanno ‘stoppato’ i ricorsi fondati sulla presunta incostituzionalità della Legge Severino. Le ragioni esposte dai legali di Falcomatà però si basano anche sui mancati chiarimenti presenti all’interno delle motivazioni  (che saranno pubblicate dal Tribunale entro marzo) e al vago riferiment0 ‘al capo A’ del dispositivo che non permetterebbe di comprendere nel dettaglio i riferimenti che giustificano la condanna.

Allo stesso tempo, il ricorso presentato fa riferimento anche alle intenzioni di parte delle forze politiche, a livello nazionale, di riformare la Legge Severino rimandando l’eventuale sospensione soltanto in caso di condanna definitiva. Sono due i ricorsi diversi presentati dai legali di Falcomatà, con uno incentrato più sul merito del giudizio e l’altro su questioni giuridiche e la decisione della Prefettura di sospendere il primo cittadino.

Tempi più lunghi invece per il ricorso presentato da Nino Zimbalatti, Armando Neri e Giuseppe Marino. Gli avvocati Luca Zampano e Francesco Azzarà hanno seguito lo stesso percorso rispetto ai legali di Falcomatà ma con tempistiche diverse. Ai microfoni di CityNow, l’avvocato Luca Zampano si sofferma sullo stato delle cose.

“Nel caso del ricorso da noi presentato, siamo ancora nella fase iniziale. Abbiamo presentato ricorso avverso la sospensiva, adducendo fattori di incostituzionalità della norma.

La lettura del solo dispositivo -sottolinea Zampano- non è sufficiente per poter procedere con la sospensione dalla carica. Abbiamo evidenziato anche quelli che, a nostro giudizio, sono stati errori di forma”.

Particolarmente determinato rispetto alla condanna subita sembra essere l’ex assessore Nino Zimbalatti. 

“La sentenza del Miramare? Non si commentano, ma si accettano anche quando sono negative. Da parte mia ci sarà ricorso al Tar e in appello. Inoltre mi riservo di chiedere i danni se, come penso e mi auspico, risulterò totalmente estraneo ai fatti”, aveva dichiarato Zimbalatti ai nostri microfoni lo scorso novembre. Intenzioni che sono rimaste granitiche a distanza di due mesi nella mente di Zimbalatti, pronto a ricorrere al Consiglio di Stato e alla Corte Europea per far valere le proprie ragioni.