Reggina, cerchiate in rosso l’11 marzo. Data importantissima per due motivi

Nella stessa giornata una possibile grande svolta e la decisione che può determinare la stagione

Il prossimo lunedi la Reggio Calabria sportiva seguirà con particolare attenzione quello che accadrà in città e presso il Collegio di Garanzia del Coni. Per quello che riguarda il primo aspetto, è stato il presidente Luca Gallo, in occasione della presentazione del pullman, ad annunciare che in quel giorno potrebbe accadere qualcosa di significativo.

Ed oggi sul quotidiano Gazzetta del Sud appare una notizia già anticipata dai colleghi de “Il Dispaccio”, in merito alla intenzione del presidente Gallo di effettuare interventi massicci sullo stadio Oreste Granillo. Per questo motivo l’11 di marzo è previsto un sopralluogo dell’attuale presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo Andrea Abodi, già presidente della Lega di serie B.

Ci sarà un incontro ovviamente anche con le istituzioni, perché l’obiettivo rimane quello di riuscire ad ottenere una concessione pluriennale della struttura, che dovrebbe rientrare in quel bando congiunto con la curatela fallimentare della Reggina Calcio, per l’acquisizione anche del centro sportivo S. Agata.

Poi il secondo appuntamento, anche questo di una certa rilevanza.

E’ stata fissata sempre per l’11 marzo, l’udienza a Sezioni Unite del Collegio di Garanzia del Coni, presieduta dal Presidente Frattini, riguardo il ricorso presentato da ViterbeseImolese Rimini, contro la sentenza della Corte Federale d’Appello (vicenda fideiussione Finworld), la quale aveva concesso dieci giorni di tempo alle società coinvolte, per presentare nuova e valida fideiussione.

La Reggina aveva provveduto, nonostante la ristrettezza dei tempi, addirittura con qualche giorno di anticipo e la faccenda sembrava definitivamente chiusa. L’ennesimo ricorso, invece, porterà adesso alla decisione dell’ultimo grado della giustizia sportiva. Non c’è timore in casa amaranto, ma la giusta preoccupazione, insieme alla convinzione di poter far valere le proprie ragioni, così come già accaduto in secondo grado.