Reggina: Raggi ringrazia la società ed esalta la squadra ma... 'serve un attaccante'

L'ex centrocampista amaranto vede nella qualità del gioco qualche similitudine con la sua Reggina

Grandissimo tifoso della Reggina, ma soprattutto ex calciatore amaranto di una delle squadre che ha segnato la storia della società per vittorie e capacità di mostrare gioco e spettacolo. Maurizio Raggi ha detto la sua sulla Reggina attuale facendo anche un paragone con quella che lo ha visto grande protagonista:

Grazie Reggina, grazie a questa società

“Sul piano delle vivacità e del bel gioco è vero, ricorda la mia Reggina. A me piace molto questa squadra, la seguo, ha una sua identità di gioco e si propone sempre con icalciatori dal basso, le mezze ali, gli esterni alti. Forse manca qualcosina davanti in alternativa a Menez, probabilmente ci vorrebbe qualche ariete che in determinate partite può servire, anche se si attende il recupero di Santander che spero possa fornire un importante contributo. Il prossimo avversario degli amaranto ha il migliore in circolazione, Coda. La società ha operato in maniera eccezionale ed è stata anche sorprendente per la velocità con la quale risolto problematiche serie in mezzo a tanti sacrifici. Da tifoso della Reggina mi sento di ringraziarli perchè hanno ridato vita ad una società storica insieme ad un notevole ritorno di immagine”.

Il modulo di Inzaghi

“Con le caratteristiche dei giocatori in organico, Inzaghi può variare il suo modulo, ma se continua su questo 4-3-3 un motivo ci sarà. Siamo imprevedibili e poi questi inserimenti creano sempre difficoltà alle squadre avversarie con il giovanissimo centrocampista Fabbian che sta davvero sorprendendo tutti, straordinaria capacità la sua di farsi trovare sempre al posto giusto. Escluderei la partita con il Perugia che se la giochi altre cento volte non la perdi. Ho visto tutte le partite della Reggina, in mezzo al campo ci sono tante soluzioni. Majer è più dinamico rispetto a Crisetig che comunque per me è più regista. La scelta è ampia ed il tecnico ha solo l’imbarazzo quando deve decidere chi mandare in campo”.