Reggina, Orlandoni: 'Alla serie A ci credevano in due. Senza pubblico devastante'

"Per la Reggina è stata una stagione nata per fare la storia”

Uno dei grandi protagonisti della prima storica promozione in serie A della Reggina. Il caso vuole che l’anno successivo per Paolo Orlandoni il percorso si sia interrotto a metà della stagione successiva, per far posto all’allora più esperto Massimo Taibi, oggi Ds degli amaranto. Ha parlato di quella Reggina ma anche dell’attuale al canale ufficiale del club:

paolo orlandoni

Una stagione nata per fare la storia della Reggina

“Ricordo ogni cosa di quel periodo. La difficoltà dell’inizio, lo scetticismo della gente. Le persone che ci credevano di più in quel momento erano in due Lillo Foti e Gabriele Martino, consapevoli di aver costruito una squadra non per quella classifica. Hanno saputo aspettare con pazienza e ci hanno saputo dare la giusta fiducia. Una vittoria ha aperto un ciclo e non ci siamo più fermati. Quella è stata una stagione nata per fare la storia”.

A Torino c’era troppa voglia di festeggiare

“La partita a Torino l’avremmo vinta anche giocando 300 minuti, c’era troppa voglia di festeggiare. La serie A con la Reggina l’avrei voluta vivere più da protagonista ma questo è il calcio. Avevo giocato 14 partite discretamente, ma qualcosa non so perchè non ha funzionato. Ritengo che avrei potuto continuare, ma poi per come è andata la mia carriera”.

La Reggina di oggi

“La società ha fatto degli investimenti importanti e quando i progetti sono fatti bene, vanno aspettati e supportati. Spero e mi auguro che questa Reggina possa ripercorrere il nostro stesso percorso e lo dico con grande affetto. Per tutti, ma in particolar modo per la Reggina, l’assenza di pubblico è devastante, sembra di assistere a partite di allenamento, ma questa è la situazione e fino a quando non ne usciamo, saremo costretti a mantenere questi standard si sicurezza”.