Aeroporto dello Stretto, se le polemiche fossero voli...

I cittadini non vedono la luce in fondo al tunnel nel quale è finito da diversi anni il nostro aeroporto.

Se le polemiche attorno all’Aeroporto dello Stretto fossero voli, il “Tito Minniti” sarebbe uno scalo intercontinentale.

D’altra parte in molti continuano a mettere lo scalo reggino in cima alle priorità del proprio impegno. Siano essi politici, lavoratori o semplici utenti.

Dopo le parole di Cannizzaro a CityNow si è scatenata la consueta ridda di commenti che a dir la verità volgono tutti al pessimismo. Indice di sfiducia da parte dei cittadini che non vedono la luce in fondo al tunnel nel quale è finito da diversi anni il nostro aeroporto.

Ma nel dibattito è intervenuto anche Francesco Nucara, già segretario del Partito repubblicano, e personalità politica di spessore che dalla sua pagina facebook allunga il suo sguardo spesso e volentieri sulla città dello Stretto.

Il suo è un appello e un avvertimento “ai reggini che amano la loro città” invitandoli “a non cadere in sciocchi sentimentalismi o in servilismo o, peggio ancora, colpevolizzare il destino cinico e baro che li porta ad una atavica sottomissione al primo signorotto che approda nella nostra amara terra”.

E il riferimento è ovviamente al Tito Minniti, secondo l’onorevole “avviato verso un malinconico inesorabile declino che inevitabilmente porterà alla chiusura definitiva”.

D’altra parte, aggiunge: “Se si consulta il sito di Air Lamezia si trova che quell’aeroporto serve anche Reggio Calabria”.

Pur mostrando di apprezzare quello che definisce “l’encomiabile impegno” del deputato Francesco Cannizzaro” il suo giudizio sulla famosa missiva dell’Enac è in qualche modo tranciante:

“Quella lettera è meno di zero. Il più importante vulnus, forse letale, è stato la costituzione della Sacal. La costituzione di questa società è stato il de profundis”.

Nucara, confida tra le righe, di voler mettere mano ad una sorta di operazione verità, riscrivendo “la vera storia dell’aeroporto dello Stretto”.

E così, per cominciare, individua quindi i colpevoli e li mette in una specie di scena del crimine:

“Oggi – scrive il repubblicano – assistiamo a proposte che se non fossero ridicole sarebbero tragiche per la vita della infrastruttura reggina. I personaggi che hanno l’ardire di proposte propagandistiche dovrebbero dirci dove erano nel 2017 quando fu eseguita la pena capitale: sindaco Città Metropolitana PD, presidente Consiglio Regionale PD, Presidente Giunta Regionale PD, Presidente del Consiglio PD, Ministro delle infrastrutture PD. E nessuno ha avuto pietà per quell’assassinio”.

Ma per dirla con Nucara, lui non ha l’ardire di offrire soluzioni, magari a buon mercato. Ha individuato il collo di bottiglia, l’imbuto attraverso il quale il “Tito Minniti” non riesce ad uscire, e decollare,e in conclusione lancia un monito:

“È sbagliato pensare che l’aeroporto serva solo per facilitare I viaggi dei reggini. L’aeroporto è un volano di sviluppo per turismo, cultura, industria ecc. Nessun grande investimento può nascere in una Città Metropolitana orfana di un aeroporto”.