Bancarotta Multiservizi, Bombardieri: "Svuotavano le casse del Comune per compensi milionari"

"Un ingegnoso meccanismo fraudolento messo a punto da coloro che ricoprivano cariche sociali nelle imprese fallite". Le parole di Bombardieri sulla vicenda Multiservizi

Un vero e proprio piano strategico diretto al controllo della cosa pubblica e all’accaparramento di ingenti profitti “…per far sì che la Multiservizi S.p.a. divenisse uno strumento funzionale al soddisfacimento degli interessi economici della ‘ndrangheta e di alcune famiglie di imprenditori ad essa legate…”.

Nel corso della conferenza stampa riguardante l’indagine della Guardia di Finanza di Reggio Calabria a parlare per primo del grave bagaglio di cui, ancora una volta, la città si è dovuta far carico, è il procuratore capo dott. Giovanni Bombardieri:

“Voglio ringraziare la Guardia di Finanza e tutti coloro che sono artefici di questo grande lavoro. Quella che oggi esponiamo alla cittadinanza è una vicenda ben nota, di stampo ‘ndranghetista che ha sviluppato le sue naturali conseguenze economiche. 

Un ingegnoso meccanismo fraudolento messo a punto da coloro i quali ricoprivano contemporaneamente cariche sociali nelle imprese fallite (Multiservizi e Gst) e in altre ditte a favore delle quali venivano  svolte distrazioni di risorse economiche. Bombardieri prosegue – Era necessario portare alla luce questo scenario, lo dovevamo alla Guardia di Finanza tanto quanto ai cittadini di Reggio Calabria.

Lo svuotamento delle casse della Multiservizi in favore della Gst, e a sua volta a cascata di tutte le altre società di privati, hanno permesso agli indagati di beneficiare di somme milionarie.

La G.S.T. fatturava alla Multiservizi prestazioni mai eseguite, o addirittura effettuate dalla Multiservizi stessa. Questa attività ci ha permesso di capire come mai spesso i servizi non siano all altezza della città”.

Un piano ingegnoso che lasciava le due società libere di incassare a dispetto dei danni causati alla città. Grazie alla indagini dei militari questo raccapricciante scenario sembra volgere verso l’epilogo. Bombardieri prosegue:

“Tra il 2007 e il 2008 Cozzupoli e Tibaldi si sono riconosciuti 150 e 300 mila euro per gli ottimi risultati congiunti, mentre i bilanci evidenziavano modesti utili. Una commistione di ruoli e cariche davvero impressionante.

Le vicende e le condotte degli indagati, emerse nel corso degli accertamenti dei militari, lasciano sbalorditi per l’assoluta spregiudicatezza con cui sono state poste. I reggini meritavano di certo tempi più ristretti ma abbiamo uffici giudiziari carichi di lavoro e poco personale a disposizione. L’organico presente al momento non è sufficiente a gestire un’intera città. A breve partiranno anche alcuni Gip e Giudici, questo renderà ancora più difficile il nostro lavoro. I tempi di valutazione non possono essere cosi lunghi ma lo sono per questa situazione”.

Bombardieri spiega inoltre:

“Abbiamo circa 650 imputati per questioni di criminalità organizzata in fase giudizio. Queste persone devono essere in carcere se colpevoli, e gravati dalle accuse se innocenti. E questo fa parte delle difficoltà che soffriamo delle carenze d’organico”.

Durante la conferenza non può che venire fuori anche il nome dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti ed il procuratore capo di Reggio Calabria “ipotizza voto di scambio di Scopelliti. Favori in cambio di appoggio, ma un conto è ipotizzarli, un conto verificarli”.

Il procuratore conclude:

“Questa è solo una parte della vicenda generale, ci saranno altri procedimenti e aggiornamenti in seguito”.