Reggio, dopo le politiche è resa dei conti: scontro Irto-Versace, Falcomatà all'angolo

Dopo il flop alle politiche, tornano a galla le tensioni. I due f.f. traballano, il sindaco sospeso all'angolo mentre De Gaetano...

Era soltanto una questione di tempo. Sin dalla sentenza del Processo Miramare, con sospensione di Giuseppe Falcomatà e successiva nomina “a sorpresa” dei due f.f. Brunetti e Versace, Palazzo San Giorgio vive di costanti alti e bassi che hanno fatto scricchiolare in più di una circostanza gli equilibri della maggioranza.

Il pessimo risultato ottenuto dal Pd e dal Terzo Polo alle politiche del 25 settembre, ha fatto (come era facile prevedere) riesplodere le tensioni. “Una elezione, la mia, che non attenua l’amarezza del risultato complessivo del Partito Democratico, nel Paese e in Calabria”, le parole di Irto per sintetizzare la delusione.

Su queste pagine, negli ultimi mesi si scriveva di una tregua dentro Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio, con la crisi di governo, la caduta di Draghi, la decisione di tornare alle urne e la successiva campagna elettorale che hanno cristallizzato l’atmosfera tra i due enti e spostato l’attenzione dalle turbolente dinamiche locali alle questioni nazionali. Sino a oggi.

Falcomatà-Pd, riavvicinamento…di facciata ?

Nelle ultime settimane, aveva destato curiosità e uguale sorpresa l’onnipresenza del sindaco oggi sospeso Giuseppe Falcomatà agli eventi locali del Partito Democratico. “Scendiamo in campo come fossero elezioni locali per parlare con i cittadini casa per casa”, aveva dichiarato Falcomatà, dedicando anche sui social un post al miele nei confronti del segretario regionale Dem Nicola Irto, oggi neo senatore dopo l’elezione. “Passano gli anni ma undici sono lunghi, però quei ragazzi ne han fatta di strada, C’è un futuro da scrivere. Insieme”, la sintesi del messaggio affettuoso.

L’affetto, con ogni probabilità sincero, di Falcomatà, celava anche la volontà di riaccreditarsi all’interno del Pd dopo la rottura dei giorni successivi alla sentenza del Processo Miramare. Frattura però, secondo alcuni rumors interni, definita come ‘insanabile’. Alcuni esponenti dem locali hanno parlato di ‘fastidio’ per la presenza eccessiva di Falcomatà, con il sindaco oggi sospeso (seppur presente) che non è salito sul palco a Piazza Duomo in occasione dell’evento conclusivo della campagna elettorale dem a Reggio Calabria.

Fastidio che sarebbe da legare allo scarso appeal sull’elettorato da parte di Falcomatà e che rischierebbe di erodere consensi elettorali. ‘Conviene più a lui stare al nostro fianco che a noi‘, un commento velenoso da attribuire a un esponente locale del Pd, lo stesso che fa maliziosamente notare della foto pubblicata nei giorni scorsi da Nicola Irto per ringraziare gli elettori dopo l’elezione. Foto che, rispetto all’originale, vede Falcomatà assente causa ‘taglio’.

Se non sembrano esserci dubbi sulla marginale posizione attuale di Falcomatà all’interno del Pd a livello nazionale, tanto marginale da rischiare un allontanamento, arrivano però in suo soccorso due salvagenti. Il primo derivante dalla confusione che regna sovrana dopo il flop delle elezioni, con Letta pronto a lasciare e una rigenerazione che causa un momentaneo vuoto di potere, durante il quale sono possibili riposizionamenti e inserimenti all’interno di qualche corrente.

Il secondo proprio dall’elezione di Irto al Senato, che fa scattare l’ingresso in consiglio regionale di Giovanni Muraca, fedelissimo di Falcomatà. L’ex Assessore ai Lavori Pubblici però, oggi sospeso, dovrà attendere prima di fare il suo ingresso a Palazzo Campanella, con Antonio Billari che subentrerà sino al rientro di Muraca.

La foto originale all'evento del Pd, e a fianco la foto pubblicata da Nicola Irto
La foto originale all’evento del Pd, e a fianco la foto pubblicata da Nicola Irto

Scontro Versace-Irto, quale soluzione?

Le tensioni degli ultimi giorni, sembrano vedere protagonisti in modo particolare il sindaco f.f. della MetroCity Carmelo Versace e il segretario regionale Nicola Irto. I risultati disastrosi ottenuti dal Terzo Polo hanno fatto ulteriormente drizzare le antenne del Pd, che sin dal giorno della nomina non ha mai fatto mistero di non aver digerito la scelta di Falcomatà di affidarsi a due f.f. di un altro partito. Partiti che, ironia beffarda del destino, hanno corso da avversari del Pd alle ultime elezioni politiche.

Il neo Senatore Irto, secondo alcune indiscrezioni, gradirebbe un passo indietro da parte di Versace, con quest’ultimo intenzionato a non mollare e andare avanti nel proprio lavoro da sindaco f.f. della Città Metropolitana. ‘E’ un ingrato. La mia non candidatura ha contribuito alla sua elezione e ora chiede la mia testa’, è l’infuocato virgolettato che rumors attribuiscono a Versace, il quale, fanno emergere fonti vicine ad Azione, avrebbe condotto una campagna elettorale “troppo morbida” verso il proprio partito. Atteggiamento che avrebbe così favorito la corsa verso l’elezione di Irto e innescato la rabbia furibonda di Ernesto Magorno,segretario regionale di Italia Viva.

La strada delle dimissioni di Versace appare al momento impercorribile, senza considerare le ripercussioni che una simile scelta genererebbe sull’ente. Lo statuto metropolitano infatti non sembra prevedere lo scenario delle dimissioni di un vice sindaco in assenza di un sindaco (causa sospensione) nel pieno delle sue funzioni, unicum che rischierebbe di creare un caso da risolvere con l’intervento del Ministero degli Interni o con la surroga al consigliere più anziano.

Se Palazzo Alvaro piange…Palazzo San Giorgio non ride. il sindaco f.f. Brunetti deve fare i conti con problematiche simili rispetto al collega Versace, seppur l’atteggiamento definito “più istituzionale e pacato” sembra corrergli in soccorso. Supporto che in questi ultimi giorni non arriva da un esponente del suo stesso partito, Gianluca Califano, che ha rimesso la delega ai Beni Confiscati.

Purtroppo le difficoltà oggettive riscontrate hanno reso impossibile mettere in pratica il mio indirizzo politico. Il settore, infatti, risulta completamente paralizzato poiché totalmente privo di personale specificatamente assegnato, registrando anche le dimissioni dell’ottimo Dirigente Minniti. Questo è il problema fondamentale, criticità atavica che segna l’intero Ente e che frena il sereno svolgimento dell’attività amministrativa”, le parole di Califano, con Brunetti chiamato a gestire un’altra situazione delicata.

Chi segue da vicino l’attività quotidiana del sindaco f.f. del Comune, racconta di un Brunetti determinato a voler incidere sul percorso dell’amministrazione ma al contempo deciso a dare un indirizzo diverso rispetto a quello attuale e come ‘ostacolato’ dall’ombra di Giuseppe Falcomatà.

Si scrive Dp…si legge Pd

Se Falcomatà oggi è nell’ombra causa sospensione e contemporaneo rapporto con il Pd nazionale ai minimi termini, discorso simile vale per Nino De Gaetano, ma con motivazione differente. Il leader del gruppo Democratici e Progressisti da tempo adotta una linea talmente low-profile da sembrare trasparente e impalpabile…ma l’apparenza inganna.

Su queste pagine, nelle scorse settimane abbiamo riportato della presenza di De Gaetano al fianco di Falcomatà, in occasione di alcune riunioni organizzate per sostenere i candidati del Partito Democratico alle elezioni politiche.

Il feeling tra i due ha vissuto di alti e bassi negli ultimi anni, l’avvicinarsi delle politiche e l’evidente volontà di centrare gli stessi obbiettivi ha favorito una nuova comunità di intenti. Al pari di Falcomatà, anche De Gaetano può sorridere per l’ingresso (seppur temporaneo) di Antonio Billari in consiglio regionale.

Con 6268 voti ottenuti, Billari alle regionali del 2020 è risultato il primo della lista “Democratici Progressisti Calabria” della circoscrizione Sud, mancando l’elezione. L’ex vice segretario provinciale del Pd però è successivamente subentrato, nella seduta del 15 settembre 2020, al dimissionario Pippo Callipo.

Tornando a De Gaetano, seppur ufficialmente il leader Dp dopo le frizioni del passato non sia più organico al Partito Democratico, i rapporti con alcune anime dem rimangono ottimi. La conferma arriva dal recente incarico ottenuto da De Gaetano all’interno dello staff dell’europarlamentare Giosi Ferrandino, incarico che arriva a poco più di un anno dalle prossime elezioni europee.

L’ex assessore regionale figura nell’elenco degli assistenti di Ferrandino, precisamente come “Prestatore di servizi”.  L’europarlamentare del Pd, a conferma del legame con De Gaetano, era presente a Reggio Calabria lo scorso 28 maggio, all’inaugurazione della sede di Democratici e Progressisti.