Disservizi idrici, la lettera di una reggina: 'Basta giustificazioni inutili'

"Sono tornata da 3 anni a Reggio Calabria e anche nel deserto degli Emirati Arabi l'acqua scorreva a fiumi". La lettera di una reggina

Lettera aperta di una cittadina sui disservizi idrici della città. In particolare nella zona di Spirito Santo, da sabato i cittadini sono senza acqua.

L’emergenza idrica

“Scrivo come cittadina di Reggio e abitante di Spirito Santo. Da sabato in casa soffriamo di un’emergenza idrica. Non c’è neanche una goccia d’acqua che scorre nei nostri tubi e i serbatoi sono completamente vuoti. È impensabile di continuare a vivere così, c’è bisogno di un segnale forte dai cittadini ai quali viene negato un bene di prima necessità.
Come infatti dichiara l’Onu con risoluzione approvata il 28 luglio 2010 ha dichiarato l’accesso all’acqua potabile e all’igiene un diritto umano. Tale diritto può essere “quantificabile” nei 50 litri al giorno a persona stimati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “flusso minimo vitale.”

Già da anni ci eravamo dovuti attrezzare con serbatoi e autoclavi per la mancanza di acqua puntualmente ogni giorno dalle 18:00 del pomeriggio fino alla mattina alle 8:00 circa e ci eravamo dovuti adattare non con pochi disagi. Adesso la situazione è peggiorata ed è veramente critica perché dobbiamo andare via dalle nostre case per mancanza totale di acqua.
Cercando un po’ sul web il colpevole di tutto questo ho trovato un paio di informazioni delle quali sono a conoscenza sicuramente tutti. C’è qualcuno incaricato alla chiusura dei serbatoi, ma per quanto io ne possa sapere potrebbe anche essere un pazzo che di notte chiude l’acqua e la riapre la mattina. Senza denunciare però non lo sapremo mai.

Quindi io a nome dei cittadini mi chiedo perché? Perché chiudono l’acqua di pomeriggio alle 18:00? Perché l’accendono la mattina alle 8? Perché una famiglia che lavora tutto il giorno e va la mattina a lavoro alle 8:00 non può dare la possibilità a tutti i membri di fare una doccia prima del lavoro? Da anni dobbiamo fare la doccia  scaglionata perché il serbatoio di pochi litri non supporta il consumo)perché quando una persona finisce di lavorare (in genere alle 18:00) non può mettere una lavatrice o ancora lavarsi? O per chi ancora lavora di notte… perché non vengono considerati i vari bisogni della gente? Ieri condividendo sui miei profili social i cittadini di Reggio Calabria sono rimasti stupiti chiedendomi in che zona mi trovassi. Perché è una novità non avere il diritto dell’acqua nelle case?

Io sono tornata da 3 anni a Reggio Calabria ed ho sempre avuto questo problema. Stanca sono andata via ancora e anche nel deserto degli Emirati Arabi l’acqua scorreva a fiumi. Forse i cittadini non si accorgono perché hanno cisterne condominiali molto grandi. Ma non tutti sono così fortunati. Cosa succederà quando l’acqua finirà in tutte le case? Faremo la guerra per l’acqua? Questa è una guerra di tutti , sveglia Reggio, basta giustificazioni inutili da parte del comune. Questa è una situazione di prima necessità. Bisogna sollevare l’assessore che si occupa del servizio idrico dal ruolo pubblico assegnatogli, per incompetenza e per rispetto dei cittadini che pagano per un servizio non erogato ne garantito”.

Gabriella Ripepi