Reggio allagata: è un loop infinito. Falcomatà si scusa e si torna alla 'anormalità'

Non bastano le scuse. La responsabilità è evidente: l'allerta era stata diramata, la città era impreparata con tonnellate di rifiuti in strada

Da anni ormai raccontiamo sempre le stesse identiche cose.

Sembra un loop infinito, frustrante e perverso, che i reggini sono costretti a subire, ormai da tempo immemore. Mancanza d’acqua, emergenza rifiuti, strade colabrodo, mala sanità, solo per citare alcuni dei problemi più grandi che catalogano Reggio Calabria e la sua provincia come territorio da terzo mondo.

MALTEMPO A REGGIO, FINITA LA BOMBA D’ACQUA SI TORNA ALLA ANORMALITA’

In tutto questo caos in cui non si vedono, nemmeno in lontananza, i diretti responsabili, ci si mette anche il maltempo.

Il periodo è sempre lo stesso (come è ovvio che sia). E così, ad ogni novembre o inizio dicembre, arrivano le ‘classiche’ bombe d’acqua. Ci si lamenta, ci si incazza, si reagisce come meglio non si potrebbe nell’emergenza e poi, ci si rassegna. Alle prime luci dell’alba e all’indomani della ‘bomba d’acqua di turno’, fatta la conta dei danni, si torna alla ‘anormalità’ reggina.

INCUBO RIFIUTI ‘GALLEGGIANTI’

La giornata di ieri verrà ricordata nell’album delle bombe d’acqua non tanto per la quantità di pioggia caduta in città ma per la mole di rifiuti galleggianti sulle strade. Tra topi ‘eroi’ e frigoriferi naviganti, quella di ieri rimarrà alla storia come una pioggia di spazzatura. Fino a qualche giorno fa erano 5000 le tonnellate di rifiuti per strada, nel giro degli ultimi giorni ne sono state raccolte 1500. E se la pioggia intensa fosse arrivata qualche giorno fa? Come ci saremmo ridotti?

DA PALAZZO SAN GIORGIO E’ BIS DI SCUSE

Dopo il mea culpa dell’assessore Paolo Brunetti per l’emergenza rifiuti e per le centinaia di macro discariche presenti in città, adesso arrivano anche le scuse del primo cittadino.

“Chiedo scusa e dico grazie. In un mondo in cui, soprattutto in politica, la colpa è sempre di qualcun altro, sento il bisogno di chiedere scusa quando sbaglio come nel caso della pioggia di ieri. Certo, era un evento inatteso, la protezione civile regionale aveva diramato un’allerta gialla mentre poi sono caduti 60 mm d’acqua in poche ore e noi ci siamo fatti trovare impreparati”.

Giuseppe Falcomatà chiede scusa alla città, consapevole però che l’ammissione di responsabilità non basta.

“Ma questo giustamente ai cittadini non interessa, perché io sono il sindaco e la responsabilità di quello che accade in città è comunque mia. Ai cittadini non interessa, e non deve interessare, perché una strada si allaga e perché i tombini saltano. Per un cittadino, come è giusto che sia, una strada non si deve allagare e i tombini non devono saltare. Adesso la situazione si sta normalizzando grazie al pronto intervento dei nostri ragazzi di Castore, Avr, Idroreghion, all’instancabile assessore Rocco Albanese e ai vigili del fuoco”.

Se la situazione si è normalizzata, aggiungiamo noi, è solo grazie ad un timido sole che si è fatto largo tra le nuvole nere. Straordinario il lavoro fatto dagli operatori comunali e dai Vigili del Fuoco ma ciò non sarebbe bastato se solo la pioggia fosse durata due o tre giorni.

E infine.

“Noi però dobbiamo ripensare questa città, dobbiamo ripensare a un sistema di smaltimento delle acque meteoriche tra le due fiumare del Sant’Agata e del Calopinace ormai insufficiente e sottodimensionato; occorre rivedere la nostra superficie di suolo ormai quasi totalmente impermeabile; occorre lavorare insieme con senso di responsabilità. Finché non lo faremo saremo comunque responsabili, a prescindere”.

REGGIO, CITTA’ IN GINOCCHIO. SEMPRE GLI STESSI I PUNTI CRITICI

Ciò che rende sempre più increduli è l’esatta situazione di criticità che si ripete nel tempo. Come un déjà vu. L’esperienza, vissuta già decine e decine di volte a piazza della Pace, così come ad esempio allo svincolo di S.Leo, dovrebbe insegnarci qualcosa (a proposito, ma chi lo ha progettato quello svincolo, Topolino?). Se non si è capaci in oltre vent’anni di mala politica di risolvere il dramma che ad ogni bomba d’acqua viene vissuto dai cittadini, almeno che si dia una soluzione in quelle aree maggiormente colpite.

La responsabilità dunque c’è ed è evidente. L’allerta, seppur gialla, era stata diramata dalla Protezione Civile e la città si è fatta trovare, ancora una volta e come lo stesso sindaco ammette, impreparata ad affrontare l’emergenza. Questa volta però, con centinaia di tonnellate di rifiuti galleggianti…