Uffici a rischio chiusura a Reggio, sanzione disciplinare per Aroi: ‘Mia colpa aver denunciato problemi di sicurezza’
Procedimento disciplinare in corso per il RLS del Comune di Reggio Calabria: nel mirino una segnalazione su gravi criticità strutturali
02 Maggio 2025 - 18:02 | di Redazione

È stato notificato un provvedimento disciplinare nei confronti di Salvatore Aroi, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) del Comune di Reggio Calabria. Una notizia che non sorprende del tutto, soprattutto dopo il clamore suscitato dalle dichiarazioni del consigliere comunale Massimo Ripepi sulla possibile chiusura di 24 edifici comunali per gravi criticità in materia di sicurezza.
A confermare l’intenzione di valutare sanzioni era stato lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà, intervenuto pubblicamente sulla vicenda durante la conferenza stampa di presentazione del Reggio Calabria Street Food Fest a Villa Zerbi.
La contestazione disciplinare e la “colpa” di Aroi
Il provvedimento, a firma della Commissione Procedimenti Disciplinari di Palazzo San Giorgio, contesta ad Aroi la pubblicazione su Facebook di documenti interni riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro, considerati riservati. Proprio quei documenti, in realtà, hanno portato all’intervento dell’ing. Francesco Minutolo – dirigente comunale e datore di lavoro – che ha formalmente riconosciuto le criticità, raccomandando la chiusura temporanea degli uffici coinvolti.
Secondo la Commissione, Aroi avrebbe violato il segreto d’ufficio e le disposizioni sul comportamento dei dipendenti pubblici. La contestazione fa riferimento a note interne indirizzate anche alla Procura della Repubblica, al Sindaco e al Segretario Generale, in cui si segnalavano gravi problemi di sicurezza in molteplici sedi comunali. Per l’amministrazione, la divulgazione di tali atti costituisce una violazione disciplinare.
Possibili sanzioni: sospensione fino a 10 giorni
Il procedimento in corso prevede l’eventuale applicazione di una sanzione fino alla sospensione dal servizio senza retribuzione per un massimo di 10 giorni, secondo quanto previsto dal codice disciplinare e deontologico dei dipendenti pubblici.
Un caso destinato a far discutere, soprattutto perché investe il delicato equilibrio tra la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro e le regole di riservatezza nella pubblica amministrazione.
