Reggio, lo strano 'caso' dell’acqua al nido di Archi

La struttura è dotata di un depuratore fornito dallo stesso Comune ma non può utilizzarlo perchè vige un'ordinanza di non potabilità dell'acqua

Da diversi mesi ormai si svolge un incredibile rimpallo di responsabilità legate all’uso alimentare dell’acqua presso il nido comunale “Il mago di Oz” di Archi a Reggio Calabria. La segnalazione ci arriva da Maria Francesca Megale, Coordinatrice del nido comunale che denuncia, attraverso le nostre pagine, una situazione alquanto paradossale.

“Il giorno 11 ottobre 2023 viene effettuato il campionamento delle acque del nido comunale “il mago di Oz” a cura del SIAN di Reggio Calabria e il 13 ottobre 2023 riceviamo comunicazione di non conformità e quindi di divieto assoluto di utilizzo dell’acqua a scopo alimentare. Sulla stessa si fa riferimento al fatto che l’intera zona di Archi è interessata, dal 28/09/2012 da un’ordinanza sindacale che evidenzia la non potabilità. Ordinanza mai pervenuta in precedenza al nido comunale che è aperto dal 25 gennaio del 2017.

Tempestivamente, nella stessa giornata, la cooperativa Raggio di Sole, attuale ente gestore del nido, invia comunicazione al personale preposto di utilizzare acqua sigillata per uso alimentare, sia nella preparazione dei pasti che nel lavaggio delle derrate alimentari. Viene dunque ordinato il primo ingente carico di bottiglie d’acqua e in cucina, si inizia ad utilizzare l’acqua sigillata per lavare frutta e verdura, per la preparazione di tutti i 50 pasti previsti giornalmente, per lavare i ciucci dei bambini, ecc.

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In occasione del campionamento e poi anche successivamente alla richiesta circa le soluzioni da adottare viene comunicato che sarebbe opportuno installare un sistema di depurazione al nido, così come numerosissime famiglie del territorio di Archi hanno fatto. Il 17 novembre al nido, nell’ambito del progetto comunale “Casette d’acqua” (che prevede l’installazione di un sistema di depurazione e distribuzione dell’acqua in tutte le scuole di ogni ordine e grado della città), viene installato un depuratore ad osmosi Inversa integrata di ultima generazione.

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Ma, contestualmente viene comunicato, in modo informale, che essendoci un’ordinanza, prima di procedere con l’utilizzo del depuratore, occorre provvedere a controllare l’acqua depurata e verificare se questa è utilizzabile per usi alimentari prima di sospendere l’utilizzo di acqua in bottiglia.

Richiediamo dunque che tale controllo venga effettuato al più presto, viene anche comunicata una data, il 14 dicembre nella quale dovrebbero essere effettuati i controlli e i campionamenti. Il controllo previsto però non è avvenuto, nonostante i numerosi, successivi solleciti, non è mai, ad oggi stato effettuato.

Numerose sono state, successivamente, le mail nelle quali si segnala l’enorme disagio legato all’impiego di bottiglie di plastica giornalmente al nido: circa 50 confezioni da 6 bottiglie da 2 litri al mese, circa 300 bottiglie di plastica da smaltire, con un notevole impatto ambientale. È significativo che il sistema di depurazione installato e che non può essere utilizzato, rientri proprio nel progetto comunale di riduzione della plastica, come avviene ormai da diversi mesi in tutte le altre scuole di ogni ordine e grado.

Concludiamo infine sottolineando che il mancato controllo dell’acqua depurata ha avuto un costo di oltre 1000 euro in circa 6 mesi e ad oggi non si intravede una soluzione.

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Le famiglie e il personale del nido auspica che chi di competenza prenda in mano questa questione e possa fare chiarezza sulla vicenda”.