Il sottosegretario Sisto a Reggio: "Palazzo di Giustizia, faremo parlare i fatti. Il Sud è resistenza"

"Abbandoniamo la rassegnazione. Basta pessimismo", afferma il sottosegretario alla Giustizia, in disaccordo con Gratteri

Garantista, costituzionalista…e umorista. Si può riassumere con questi tre termini il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, istrione della conferenza stampa ‘La buona giustizia parte da Sud. Reggio e la Calabria al centro della riforma’ andata in scena presso il Coordinamento provinciale di Forza Italia Reggio Calabria.

E’ più una ‘lectio magistralis’ che una conferenza, per dirla (giustamente) con le parole del padrone di casa, l’On. Francesco Cannizzaro. PNRR, riforma della Giustizia, divario con il Nord, digitalizzazione del sistema e convenzione per il Palazzo di Giustizia i temi principali del lungo intervento del sottosegretario Sisto, alla presenza anche della vicepresidente della giunta regionale Giusy Princi, dei consiglieri regionali, metropolitani e comunali di Forza Italia.

“Fedeltà alla bandiera che ho alle mie spalle. Ci ho creduto e sempre crederò ai valori fondanti di Forza Italia. Berlusconi ancora oggi rappresenta il tessuto connettivo del nostro paese, tessuto del quale sono io stesso testimone. Mio padre veniva dal niente, questo dna io ce l’ho dentro e nessuno me lo può togliere”, assicura in apertura di intervento Sisto.

Il sottosegretario alla Giustizia, prima di fare il suo ingresso presso il coordinamento provinciale di Forza Italia era fresco di partecipazione alla stipula della convenzione per il completamento del nuovo Palazzo di Giustizia.

“Oggi abbiamo firmato convenzione che è estremamente importante, perché significa che si inizia a fare e non a parlare. Il Palazzo di giustizia il Governo lo vuole completare in un tempo che va dai 3 ai 5 anni, oggi l’ho detto all’ingegnere.

Questa è l’occasione per piantare un seme e arrivare a breve a vederne i frutti. È giusto che opera pubblica parta e arrivi. La giustizia ha bisogno di ambienti sani, i luoghi di lavoro sono fondamentali“, le parole dell’esponente di Forza Italia, che si sofferma anche sulla crisi di impresa che con i nuovi interventi del Governo “permette di chiedere aiuto e addirittura passare dalle difficoltà alle opportunità. Ma una impresa deve essere istituto di legalità e i professionisti devono essere presidi di legalità”.

Sisto esulta per l’allentamento di alcune norme che regolano le interdittive antimafia, provvedimento che vede Reggio Calabria tristemente in cima alla classifica. “Interdittive in alcuni casi hanno provocato danni enormi, l’allentamento di alcune norme è un grande passo avanti. Presupposto è sempre percorso di legalità, con aiuto dello Stato e dei professionisti. Regole più certe, imprese più meritevoli”.

Buona parte dell’intervento del sottosegretario alla Giustizia è in difesa strenua e determinata della Costituzione, e all’attacco dei processi mediatici.

“Dai banchi dell’opposizione tuonavo, difendendo sempre e solo una cosa: la costituzione italiana. Siamo rivoluzionari in nome della Costituzione.

Il processo mediatico a mezzo stampa è un grande problema, si da una sentenza di colpevolezza senza nemmeno che ci sia una informazione di garanzia. Presunzione di innocenza tassello fondamentale che permette di credere in quello che facciamo. Serve un nuovo corso del sistema giustizia. Se per esempio io mi candido in politica, come posso poi tornare a fare il giudice?”, domanda Sisto.

Celebrando un termine in realtà caro alla sinistra, l’esponente di Forza Italia sottolinea che “Il Sud è essenzialmente resistenza, abbandoniamo la parola rassegnazione. Perché abbiamo bisogno di giustizia nei territori? Perchè la carenza di percezione della giustizia fa aumentare la criminalità. Noi diamo una mano ma deve essere accompagnata da una fermezza culturale che deve partire del territorio”.

Sulla Legge Severino, le sue pieghe che hanno coinvolto tra gli altri il sindaco di Villa San Giovanni Siclari (presente in sala) e il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, Sisto non si sbilancia. “Ci sarà un referendum, che sono sempre ben accetti e previsti nella costituzione. Rispondere si o no alla riforma della Severino dipende dalla sensibilità di ognuno, il tema è se il Parlamento potrà occuparsene prima del referendum e nemmeno Nostradamus sa se sarà possibile, specie con la guerra in Ucraina che impegna le attività politiche”.

Il Pnrr e le importanti risorse destinate alla Calabria uno dei temi alla base della lectio magistralis del sottosegretario alla Giustizia. Quando viene chiesto un parere sulle recenti parole di Gratteri (“I clan mafiosi si stanno attrezzando per mettere le mani sui soldi del Pnrr. Ne stanno discutendo in modo concreto”) e su come il Governo possa alzare la soglia di attenzione Sisto si adombra. “Non ne possiamo più di grigi, di pessimismo, di cupezza. Lo Stato, come in ogni attività criminale, è pronto ad intervenire in caso di illegalità e ha tutti gli strumenti per farlo. Abbiamo bisogno di guardare le cose in modo diverso”.