Regionali in Calabria, imbarazzante teatrino del csx. Il candidato ancora non c’è, la paura di perdere invece si

Schlein e Conte principali artefici di un disastro, ma manca autorevolezza anche dei politici calabresi di centrosinistra. Falcomatà scende, Tridico resiste, Baldino in campo: la situazione alla vigilia dell'ennesimo tavolo di coalizione...

occhiuto irto falco

Nessuno vuole perdere. La considerazione è davvero banale e soprattutto applicabile a qualsiasi aspetto della vita: professionale, sportivo, ludico e anche politico. Lo sa bene il centrosinistra in Calabria, che dall’annuncio di Roberto Occhiuto di volersi dimettere e ricandidare, ha dato vita ad un teatrino imbarazzante che ogni giorno conosce nuovi abissi.

Al 19 di agosto, a poco più di 10 giorni dalla presentazione delle liste elettorali, la coalizione di centrosinistra non ha ancora individuato il candidato alla presidenza della Regione Calabria. Il campo largo, anzi larghissimo, forse troppo, continua a cincischiare, perdendo ogni giorno di più la possibilità di impensierire alle urne il governo regionale uscente di centrodestra.

Lo sanno bene, all’interno del centrosinistra, che mai come in questa occasione il tempo è denaro, solo non riescono però a smetterla con i veti, le frizioni, le divergenze e soprattutto a ritrovare un briciolo di coraggio. Come si fosse all’Ikea, si collezionano tavoli. Ne è previsto uno, l’ennesimo, anche per la giornata di domani. Si giungerà finalmente alla fumata bianca? Impossibile a questo punto prevederlo.

L’ultimo aggiornamento concreto risale a 48 ore fa: secondo quanto raccolto, l’eurodeputato dei 5 Stelle Pasquale Tridico si era finalmente deciso, il pressing serrato della coalizione sembrava aver colto nel segno. Si attendeva l’annuncio nella giornata di ieri….e invece niente.

C’è addirittura chi dice (si andrebbe bel oltre i limiti della dignità) che l’opzione Tridico non è mai stata vera, concreta, attuabile, ma soltanto un Cavallo di Troia utilizzato da Giuseppe Conte per portare la trattativa oltre i limiti temporali, calando all’ultimo secondo il nome della deputata Vittoria Baldino. Fantapolitica, possibile soltanto in questo assurdo scenario fatto di tanta, troppa, incompetenza delle parti coinvolte.

Va da sè che i principali artefici del disastro sono Giuseppe Conte ed Elly Schlein, i quali si trovano davanti il risiko delle diverse regioni che andranno il voto in autunno (e non è solo la Calabria a causare dolori…) e sono incapaci di trovare la soluzione.

La candidatura in Calabria andrà al Movimento 5 Stelle, ma solo se il candidato è Pasquale Tridico, altrimenti tocca a noi‘, affermano nei corridoi gli esponenti dem calabresi. ‘La candidatura in Calabria spetta a noi, in virtù di accordi nazionali. Se Tridico non accetterà, abbiamo pronti nomi altrettanto validi e non possiamo accettare alcun veto da parte degli alleati’, la risposa invece del Movimento 5 Stelle.

E’ questo il corto circuito che sta bloccando ormai da settimane una situazione diventata davvero fantozziana. Ad influire negativamente sulla vicenda, la mancata autorevolezza da parte dei politici calabresi che coordinano i diversi partiti.

“Alleanza Verdi Sinistra sin dal primissimo istante lavora – e continuerà a lavorare in tal senso – ad una idea di Calabria nuova e coraggiosa e ad una candidatura a presidente della Regione che possa incarnarla al meglio, unitaria e vincente, che agisca in rappresentanza di tutti i soggetti coinvolti e nell’esclusivo interesse delle calabresi e dei calabresi”. A dirla con il sarcasmo, è questa la forte e coraggiosa presa di posizione dei portavoce calabresi di AVS, Giuseppe Campana e Fernando Pignataro, un comunicato destinato a scuotere la politica calabrese e risolvere immediatamente la bagarre interna al centrosinistra. ….

Nicola Irto, senatore dem e coordinatore regionale del Pd, continua a non dare segnali di vita, tranne quando si tratta di ribadire che il suo nome non è tra i papabili alla candidatura. Rifiuto espresso, secondo alcuni rumors, anche direttamente alla segretaria Elly Schlein di recente.

Anna Laura Orrico, coordinatrice del Movimento 5 Stelle in Calabria, allo stesso tempo osserva e spera che gli astri possano congiungersi favorevolmente, in una candidatura affidata al partito di Giuseppe Conte.

In vista del tavolo nazionale di domani (prevista anche una riunione del ‘progetto riformista’ a Lamezia nel pomeriggio, ennesimo appuntamento imperdibile con la fuffa), le ultime novità riguardano una scarsa possibilità per Giuseppe Falcomatà di spuntarla vittoriosamente. Il sindaco di Reggio Calabria, secondo alcune fonti dem, pagherebbe con il posizionamento ‘dal lato sbagliato’ del Pd la mancata possibilità di essere il candidato presidente del centrosinistra.

Falcomatà è infatti vicinissimo all’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, oggi eurodeputato, il quale fa parte di una corrente decisamente avversa a quella della segretaria Elly Schlein e del senatore Nicola Irto. Impossibile, sentendo almeno questi rumors, che Falcomatà possa avere il via libera dal Pd, nonostante l’intenso lavoro del sindaco sottotraccia che avrebbe già pronte diverse liste in suo favore, sia verso altre forze politiche di centrosinistra, sia provando a raccogliere il sostegno di decine di amministratori calabresi della stessa area.

Il corteggiatissimo Pasquale Tridico rimane quindi l’unica e sola ipotesi, ad oggi, che mette tutti d’accordo, ma non il diretto interessato, il quale continua a nicchiare ed ammiccare con post social che esprimono l’amore per la Calabria, ma non esprimono (da settimane ormai) in modo chiaro ed inequivocabile se vuole essere lui il candidato o meno.

Velenosi retroscena, raccontano di un Tridico in attesa di possibili sviluppi dall’inchiesta che vede coinvolto Roberto Occhiuto. Scenario che sarebbe preoccupante per due motivi: il primo, vedrebbe un Tridico intimorito dal prendere parte alla contesa, pronto a convincersi solo in caso di problemi extrapolitici che coinvolgerebbero il suo sfidante. Non i migliori presupposti di partenza per prendere parte ad una campagna elettorale.

Sarebbe grave inoltre, perchè significherebbe che il Movimento 5 Stelle è a conoscenza di possibili movimenti e decisioni imminenti da parte della magistratura, cosa in teoria vietata a tutti i cittadini.

Vittoria Baldino l’alternativa per lo stesso partito di Giuseppe Conte, mentre sullo sfondo rimangono le figure di due sindaci: Flavio Stasi, primo cittadino di Corigliano Rossano che però sembra essere tagliato definitivamente tagliato fuori per un veto del Pd, e Franz Caruso, sindaco di Cosenza. Opzioni che non hanno la forza di unire tutta la coalizione, ma che in questa tragicomica vicenda potrebbero spuntarla a sorpresa.

Appuntamento alle prossime puntate: o meglio, ai prossimi tavoli….