Emergenza rifiuti, nuova ordinanza regionale: via libera ai conferimenti parziali a Melicuccà

L’articolato provvedimento prevede nuove disposizioni per tutte le discariche pubbliche e private sul territorio regionale: obiettivo “discarica zero”

La Regione Calabria ha finalmente provveduto ad emanare un’ordinanza per far fronte all’emergenza rifiuti che giorno dopo giorno ha assunto i caratteri della drammaticità. Un provvedimento molto articolato che spiega il comportamento che devono assumere istituzioni territoriali e le discariche già individuate sul suolo regionale.

D’altra parte i problemi sono noti: nella configurazione attuale, in tutto il territorio regionale si registra la mancanza di siti di smaltimento dei rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento pubblici e privati al servizio del circuito pubblico, con una produzione di rifiuti da collocare in discarica che è pari a circa il 50% del rifiuto urbano trattato. Inoltre, la criticità legata all’esaurimento delle volumetrie di abbanco pubbliche e private – si legge ancora nell’ordinanza – ha portato all’emanazione dell’Ordinanza contingibile e urgente del Presidente della Regione n. 246/2019 che ha individuato volumi di abbanco in discariche pubbliche, da utilizzare nel breve termine, e ha autorizzato il sovralzo della discarica privata per rifiuti non pericolosi di Crotone in loc. Columbra per 120.000 t, con una previsione di utilizzo sino al 30 giugno 2020.

Rivisitare il Piano regionale

La presidente Jole Santelli lo ha messo nero su bianco, in premessa dell’ordinanza firmata proprio ieri sera: la Regione Calabria intende procedere alla rivisitazione del Piano Regionale di gestione dei rifiuti approvato con DCR n.156/2016 e degli assetti di gestione e della governance dei rifiuti urbani, in attuazione delle direttive comunitarie del Pacchetto sull’economia circolare, con particolare riferimento alla direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, alla direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio e alla direttiva (UE) 2018/850 che modifica la direttiva 1999/31/CE sulle discariche di rifiuti (decreti legislativi di recepimento approvati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 5 marzo 2020), rendendolo pienamente funzionale ai fini dell’economia circolare con “discarica zero”.

Lo status quo

L’impiantistica regionale pubblica di trattamento dei rifiuti urbani e quella privata a servizio del circuito pubblico, riceve giornalmente circa 1600 t di rifiuto indifferenziato residuo e di rifiuto organico da raccolta differenziata e, a valle del trattamento, produce circa 800 t di rifiuti (scarti di lavorazione) che devono essere smaltiti in discarica con continuità per permettere la regolare accettazione dei rifiuti conferiti dai Comuni calabresi.

In questo quadro la discarica di Crotone, autorizzata dall’OPGR n. 246/2019 per 120.000 t, destinata ad accogliere i rifiuti di tutta la rete regionale di trattamento, in data 13 maggio ha comunicato l’esaurimento dei quantitativi.
Tale situazione di criticità – si evidenzia nell’ordinanza – è stata costantemente rappresentata dalla Regione alle Comunità d’Ambito e all’ANCI Regionale, non ultimo con la trasmissione in data 18/04/2020 di una relazione avente ad oggetto “La gestione dei rifiuti in Calabria. Situazione al 7 aprile 2020”, nella quale si è evidenziato che entro la fine del mese di aprile anche i quantitativi residui della discarica di Crotone si esauriranno e “…il ciclo dei rifiuti urbani dovrà fare i conti con una nuova emergenza…”.

Sia gli Ato regionali che la Città Metropolitana di Reggio Calabria, insieme all’Anci regionale, hanno condiviso la problematica in due riunioni – in presenza – svoltesi il 21 e il 28 aprile scorsi:

“Nell’ultima riunione i rappresentanti degli ATO, con esclusione della sola ATO di Crotone, hanno chiesto alla Regione di valutare la possibilità di operare con continuità nella discarica di Crotone, atteso che il gestore aveva comunicato la disponibilità di ulteriori volumetrie”.

Rispetto alla proposta di ordinanza scaturita dalle condizioni riferibili alla data del 28 aprile il Presidente della Regione non ha inteso procedere ad un sovralzo di una discarica privata esaurita bensì a utilizzare l’unica discarica privata ancora in esercizio, sita in loc. San Nicola del Comune di Celico – gestore Mi.GA. srl – autorizzata con DDG n. 12587 del 27 ottobre 2014 e s.m.i che sta già accogliendo i rifiuti (scarti di lavorazione) prodotti dall’impianto di Lamezia Terme.

Le discariche pubbliche in provincia di Reggio

Nella vigente pianificazione regionale sono state individuate le seguenti discariche pubbliche:

  • discarica in loc. la Zingara del Comune di Melicuccà (RC): con nota prot. n. 407947 del 26.11.2019 è stato trasmesso alla Città Metropolitana la documentazione della gara per procedere all’esecuzione delle indagini di caratterizzazione ambientale unitamente ad una proposta di progettazione per la bonifica del sito e l’utilizzo delle volumetrie disponibili. Ad oggi risulta che non si è dato corso alle attività previste;
  • discarica in loc. Comunia del Comune di Motta San Giovanni (RC): la Regione ha redatto il progetto della discarica per una volumetria di circa 300.000 mc di cui 80.000 da utilizzare per la bonifica della discarica comunale che insiste sullo stesso sito. Il progetto ha ottenuto il VIA e l’AIA ed è in corso di redazione il progetto esecutivo che sarà consegnato il 30 maggio 2020;
  • discarica a servizio dell’impianto di trattamento di Siderno: decaduto il precedente commissario per effetto della l.r. n.12/2005, il Commissario ad acta individuato con DGR n. 97 del 20/05/2020 deve procedere all’individuazione del sito entro 30 giorni.

Le disposizioni per la Città Metropolitana

In deroga ai Regolamenti regionali, l’ordinanza emessa dalla Santelli ricalca le richieste avanzate in questi giorni, intimando alla Città Metropolitana di Reggio Calabria di attivare i conferimenti nel lotto I della discarica di loc. la Zingara nel Comune di Melicuccà per una volumetria pari a circa 90.000 mc, nelle more della presentazione all’autorità competente del progetto di bonifica del sito e di coltivazione della discarica per l’ottenimento dell’autorizzazione integrata ambientale.

Prima dell’avvio dei conferimenti dovranno essere eseguite tutte le lavorazioni necessarie a ripristinare le caratteristiche tecniche della vasca secondo la normativa vigente. Dovranno altresì essere verificate l’efficacia dei presidi ambientali già realizzati, revisionati i servizi di rete, e eventualmente realizzati tutti gli interventi necessari a garantire la corretta gestione della discarica in conformità al d.lgs 36/2003. Preliminarmente ai conferimenti devono essere rimossi i rifiuti abbandonati nel lotto II della discarica. La Città Metropolitana procede, inoltre, entro 30 giorni dall’emanazione della presente ordinanza, all’affidamento della esecuzione delle indagini ambientali integrative sulla base del Piano di caratterizzazione approvato dalla Regione Calabria in conferenza dei servizi in data 25 ottobre 2019.

Parimenti, si ordina alla Città Metropolitana di Reggio Calabria di procedere, entro 20 giorni successivi all’emanazione dell’ordinanza, alla pubblicazione della gara per l’affidamento del servizio di gestione degli impianti di Siderno e Gioia Tauro unitamente ai lavori di riefficientamento necessari a garantire la completa funzionalità del termovalorizzatore e l’adeguamento alle migliori tecnologie disponibili, la cui copertura finanziaria è assicurata dalla Regione Calabria per un importo pari a 12,20 milioni di euro a valere sulle risorse della Delibera CIPE n. 55/2016.

Insieme agli Ato di Cosenza, Catanzaro, Vibo e Crotone, la Città Metropolitana dovrà altresì individuare, entro 10 giorni dall’emanazione dell’ordinanza, siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti urbani. Entro i 30 giorni successivi, i soggetti sopra individuati, nelle more dell’ottenimento dell’autorizzazione secondo le previsioni di legge, procedono al loro allestimento e messa in esercizio, nel rispetto della normativa tecnica, ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per gli adempimenti di cui sopra – e quindi per la verifica dello stato dei luoghi, l’analisi e la valutazione delle previsioni progettuali, il rispetto delle condizioni stabilite nei progetti già redatti, le eventuali prescrizioni per il corretto avvio delle attività – Gli Ato e la Città Metropolitana riceveranno il supporto dell’ArpaCal che verrà potenziata e opererà in sinergia con il Dipartimento Ambiente e il Dipartimento regionale della Protezione civile.