Sala e gli stipendi al sud, Falcomatà: 'Forse l'afa di Milano. Aspettiamo le sue scuse'

"Cosa ti è successo? In un solo anno hai cambiato idea?". Il sindaco Falcomatà ricorda la visita e le parole del collega milanese allo stabilimento Hitachi

Quando c’è da difendere Reggio Calabria, nulla passa inosservato, in particolar modo all’occhio vigile del sindaco Giuseppe Falcomatà. In un sabato pomeriggio di metà luglio, lo abbiamo visto replicare alle infelici dichiarazioni del primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala.

La sua proposta di diversificazione degli stipendi tra nord e sud, con esempio proprio Milano e Reggio Calabria ha fatto indispettire non pochi cittadini ed anche molte istituzioni. Il post scelto per annunciare la diretta del sindaco lasciava, già, presagire i toni della sua risposta:

“Buon sabato, c’è da Salare qualcuno…”.

Un (per niente velato) riferimento alla discussione che ha infiammato gli animi dei meridionali, ancora una volta screditati.

“Ci saremmo risparmiati le dichiarazioni del mio collega – spiega Giuseppe Falcomatà durante la diretta sulla sua pagina Facebook. Ci saremmo risparmiati di discutere di questo argomento. Evidentemente, però, arrivano i primi abbagli estivi. Forse il caldo o il pareggio del Verona a 4 minuti dalla fine, hanno fatto dire una cosa incomprensibile al sindaco Sala.

Lo stesso primo cittadino che, circa 1 anno fa, il 21 marzo 2019, venendo in visita allo stabilimento Hitachi e salutando le maestranze e apprezzando il lavoro degli operai della nostra città disse:

“Ho visto uno stabilimento eccellente. Ho girato tantissime fabbriche nel mondo e guardando lo stabilimento reggino mi è sembrato davvero straordinario per tecnologia. Dobbiamo far capire non solo ai milanesi ma al mondo intero che i treni che circolano a Milano non vengono costruiti in Germania ma in Calabria e nello specifico a Reggio Calabria”.

Stamattina – prosegue il sindaco Giuseppe Falcomatà – complice l’afa di Milano ha detto:

“È chiaro che se un dipendente pubblico, a parità di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, è intrinsecamente sbagliato, perché il costo della vita in quelle due realtà è diverso”.

Forse era confuso. Perchè, sempre lo scorso anno, durante la visita a Reggio, aveva invece affermato:

“Non condivido la spinta autonomista di Veneto ed Emilia Romagna. Il paese, così, rischia di dividersi”. 

Quindi Sala, poco più di 12 mesi fa, aveva a cuore la nostra città. E, adesso, invece, i lavoratori dovrebbero guadagnare in maniera diversa, perché il costo della vita è diverso. Beppe cosa ti è successo in un anno? Hai forse bevuto l’acqua dell’ampolla di Pontida? Ti è apparso in sogno Alberto da Giussano con la spada per nominarti nuovo difensore delle terre del nord? Cosa è cambiato in un anno?”.

Il sindaco di Reggio Calabria proprio non ci sta a vedere, ancora una volta, la sua città denigrata e rincara la dose:

“Queste parole, forse, ce le saremmo aspettate dalla Lega Nord, da quelli che dicevano che i meridionali puzzano, rubano il lavoro al nord, che sono parassiti. Questa frase non è affatto diversa dalla consigliere dell’Emilia Romagna che disse che “i medici del sud devono guadagnare meno dei medici del nord”. Non è una dichiarazioni offensiva solo per Reggio, ma per tutto il mezzogiorno.

I treni sui quali viaggiano i tuoi concittadini e turisti non sono stati costruiti in Germania, ma dalle braccia e dalle teste di uomini di Reggio che, non solo non devono guadagnare di meno dei loro colleghi del nord. Dovrebbero guadagnare di più proprio perché lavorano in contesti più poveri e diversi. Eri proprio tu a usare queste parole. E poi basta con questa teoria del costo della vita. Manco fossimo nel Trono di spade”.

Il nostro primo cittadino ricorda, inoltre, una cosa che a molte sfugge quando parlano del costo della vita al sud:

“Forse è diverso il prezzo del caffè. Ma è assolutamente innegabile che un cittadino di Reggio Calabria per andare a Milano spende 200 euro di aereo, solo di andata, se gli va bene. Il problema è che, almeno, noi sindaci dovremmo fare squadra non spararla grossa durante le dirette. Il paese non è collegato e va a due velocità. Il vero problema è che nel decreto rilancio, si parla ancora di lavori all’A2 e alla SS 106. Io sono certo che invecchierò e quando sentirò parlare di questi lavori.

Noi, sindaci, abbiamo l’onore e l’onere di essere rappresentanti istituzionali. Di questo dovremmo parlare. È la pubblica amministrazione a dover funzionare meglio, e non i funzionari a dover guadagnare di più”.

Giuseppe Falcomatà conclude il suo intervento con un pizzico di ironia:

“Noi dalle nostre parti quando chiariamo le situazioni e facciamo il punto, usiamo un termine simpatico. In fondo siamo brava gente, gente umile. Caro Beppe ti abbiamo salato, sempre con affetto e simpatia. Speriamo che siamo l’ultima volta che, giusto per raccattare voti in più, da parte di chi ci considera ancora parassiti, si parli del sud in questi termini. Ci aspettiamo anche delle scuse, ma decidi tu se farle o meno. Noi quello che dovevamo dire te l’abbiamo detto”.